Questo settimana SaggiaMente è partito a rilento, sia perché ieri sono stato impegnato tutto il giorno in un SonyDay e sia perché al risveglio di oggi ho trovato una città buia, colpita in pieno da un temporale. Insomma, uno di quei giorni in cui vorresti rimanere a letto a guardare la TV… in effetti ho provato anche a verificare se fosse uscito il nuovo episodio di Star Trek Discovery ma alle 6:30 non c’era (adesso sì). Nell’evento di ieri non ho purtroppo avuto la possibilità di toccare con mano le due più ghiotte novità di Sony, ovvero la A7R III e il 24-105 f/4, in quanto gli unici esemplari italiani si trovavano a Roma. Ne riparleremo nei prossimi giorni, quando inizieranno anche ad arrivare nei negozi. Mi sono ovviamente divertito a mitragliare tutti al suono (silenzioso) dei 20fps con l’electronic shutter della A9 + BatteryGrip + 70-200 f/2,8 GM, ma ha catturato la mia attenzione la RX0.

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Sto parlando di un prodotto il cui comunicato stampa mi è stato inviato nell’ormai lontano agosto ma a cui non ho dato il giusto credito. Al punto che, tra una cosa e l’altra, ho perfino dimenticato di pubblicarne una piccola presentazione sul sito. Faccio ammenda oggi, soprattutto perché l’ho vista, l’ho capita e l’ho anche usata nell’evento di ieri da CineSud. Iniziamo da 3 numeri: 5,9 x 4 x 2,9 cm. Sapete cosa sono? Le lillipuziane dimensioni di questo “dispositivo” che incorpora un sensore Exmor RS da 1″ con 15,3MP ed obiettivo Zeiss 24mm f/4 con distorsione così ridotta da essere virtualmente inesistente. È inevitabile il confronto con una action cam se si guardano le dimensioni, ma io la considero di più una cinepresa tascabile visto il sensore da 1″ (quello delle GoPro ha una superficie che non arriva a coprire 1/4 di questa!). Tuttavia il corpo è super compatto, resistente tanto se non più di una action cam (può cadere da 2m senza riportare alcun danni ed andare fino a 10mt sott’acqua senza la custodia aggiuntiva).

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Fa anche foto, ovviamente, ed è un elemento della famiglia RX a tutti gli effetti. Sul retro ha persino uno piccolo display che replica 1:1 il menu di queste fotocamere. Onestamente io ne avrei fatto uno ad hoc molto più semplice e con caratteri grandi, ma è anche vero che quello servirà per lo più come monitor per definire l’inquadratura. La RX0 condivide la maggior parte dell’hardware con prodotti come la RX10 Mark IV, il suo limite è di non arrivare a registrare il 4K/UHD su scheda (microSD), cosa possibile solo tramite l’uscita HDMI pulita di cui è dotata. Un prodotto del genere apre infinite possibilità di utilizzo, perché può andare dove una cinepresa non si sogna neanche e registrare con una qualità molto valida (possiede anche i vari PP fino a S-Log2). Interessanti anche le possibilità di utilizzo a più elementi da diverse angolazioni, magari per creare effetti in stile bullet time a basso budget. Quando la si vede dal vivo vengono immediatamente in mente mille idee ed io, ad esempio, l’ho piazzata sopra la A6300 con un magicarm, così da registrare con questa i dettagli e con la RX0 i campi larghi a 24mm. Tutto con un unico operatore e con risultati quasi perfettamente miscelabili andando ad allineare il profilo gamma e chroma prima di registrare.

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La Sony RX0 non è ancora disponibile ufficialmente in Italia ma è questione di giorni ed avrà un prezzo di circa 800€. Per le possibilità che offre a me sembra davvero interessante, ma ovviamente non si rivolge al pubblico amatoriale tipico di una GoPro. L’angolo di campo è più stretto ma si è scelto non a caso un 24mm, in quanto è praticamente lo standard nel cinema per le inquadrature larghe. Da non sottovalutare la registrazione doppia che ho ipotizzato io, credo che possa diventare una possibilità davvero intrigante per molti videomaker.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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