Mentre ultimavo le considerazioni sul video in iPhone X per la mia recensione di prossima uscita, mi sono accorto che un punto in particolare meritava un articolo separato: l'errore di Apple nell'approccio al video 16:9. Come saprete, l'azienda di Cupertino fornisce delle precise linee guida agli sviluppatori e quelle per iPhone X prevedono alcuni paragrafi in cui vengono illustrate le modalità corrette di riproduzione dei filmati, in base alla loro proporzione ed alle due modalità principali previste: full-screen e fit-to-screen.
Chiunque abbia un iPhone X avrà notato che le stesse vengono riproposte ugualmente da YouTube, Netflix, Infuse ed altri, portando a risultati ottimali solo con sorgenti 2:1, 21:9, 2.4:1 o similari. In questi casi, infatti, la procedura del fit-to-screen permette di occupare l'intera superficie orizzontale fino a toccare la barra sensori. Senza alcun taglio in nessuna direzione.
È la soluzione più giusta per questi formati che vengono usati nel cinema, mentre nelle serie TV, su YouTube e nella maggior parte delle altre sorgenti che tipicamente si usano su smartphone, i video sono sempre in 16:9. Compresi quelli che giriamo noi stessi. L'alternanza rigida tra full-screen e fit-to-screen anche in questi casi, ha portato Apple a proporre due soluzioni che sono l'una più brutta dell'altra. La prima riempie lo schermo intero con un colpo d'occhio gradevole, ma se si somma tutto quello che si perde in altezza, la parte che viene nascosta dagli angoli arrotondati e quella che finisce sotto la barra sensori, il risultato è un visione distruttiva e mutilata su tre lati. Se invece si preferisce giustamente preservare il fotogramma, la soluzione del padding nel fit-to-screen ci porta ad avere delle enormi bande nere laterali che fanno sembrare l'iPhone X... un iPhone 6. Niente da dire contro quest'ultimo ma proprio piacere non fa.
Il punto è che c'era una soluzione ed era pure semplice. Una che avrebbe praticamente fatto dimenticare il problema notch al 90% degli utenti, perché alla fine è quasi solo nei video che dà fastidio e sono quasi solo 16:9 quelli che si vedono su smartphone. Bastava prevedere una modalità di visione ottimizzata full-safe-area in cui il cardine non fosse l'altezza del fotogramma ma la larghezza dell'iPhone X (in landscape) privato della barra sensori e del suo corrispettivo simmetrico. Superficie che Apple definisce in AVKit come "safe area". Detto in soldoni, bisognava ingrandire il video al massimo possibile senza raggiungere il notch (come nel caso delle soluzioni fit-to-screen in cinemascope). Questa soluzione intermedia non è forse rientrata nelle corde di Apple, che tende a vedere le cose "o bianco o nero", ma avrebbe consentito di sfruttare dignitosamente il display da 5,8" in 19,5:9 senza deturpare i filmati e senza riportarci al 2014.
Dal momento che l'ingrandimento sarebbe inferiore a quello del full-screen, la perdita di campo visivo in verticale risulterebbe quasi completamente trascurabile ma l'effetto visivo decisamente migliore rispetto quello di un iPhone 16:9 da 4,7". E nessuno si sarebbe lamentato della barra sensori. Tutti contenti con due righe di codice ed un minimo di flessibilità in più.