L’attenzione che Apple mostra per il settore musicale è di lunga data, partendo da iPod ed iTunes nei primi anni 2000. Per diverso tempo iTunes, col suo Store, ha rappresentato un riferimento per il settore, offrendo brani ed album a prezzi contenuti in modo legale e comodo. Lo streaming musicale ha però cambiato tutte le carte in tavola, con Spotify che in tal senso ha rappresentato ciò che Netflix ha fatto e sta facendo sul versante film/serie. La reazione di Apple è stata tardiva, ma dalla costosa acquisizione di Beats in poi ha messo in campo tutte le sue forze per recuperare il terreno perduto, investendo massicciamente in Apple Music.

Shazam

L’azienda di Cupertino non vuole lasciare nulla al caso e ha ora mess le mire su un altro ambito per rafforzare il suo servizio musicale: quello del riconoscimento dei brani. Un ruolo svolto in larga parte da Shazam, su cui già ora Apple si appoggia per le funzionalità dedicate di Siri. Non volendo correre il rischio di vedere la società britannica nelle mani di rivali come Amazon, Google o ancora peggio proprio Spotify, Tim Cook ha deciso di aprire nuovamente l’enorme borsellino di Apple andando direttamente alla fonte.

Come riportano sia TechCrunch che il Financial Times, l’accordo sarebbe già stato raggiunto per 400 milioni di $, con l’annuncio ufficiale previsto per settimana prossima. Un bel regalo di Natale per Apple, dunque, che sarà interessante vedere come lo metterà a frutto.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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