Recensione: Alimentatore Inateck USB-C 60W Power Delivery per MacBook Pro

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Fin dalla presentazione dei MacBook Pro 2016, più di qualche sopracciglio si è alzato per la scelta di Apple di includere solamente porte USB-C per la connettività e la ricarica, abbandonando le tradizionali USB-A e, soprattutto, l’amatissimo MagSafe. Quest’ultimo era una tecnologia proprietaria di Apple, quindi nessun altro produttore aveva la licenza necessaria per poter produrre (legalmente) alimentatori compatibili.

Con l’USB-C non è più così, poiché Apple ha adottato lo standard USB-PD (Power Delivery) che, pur introducendo qualche confusione (che Maurizio ha più volte affrontato sia qui su SaggiaMente che sul SaggioPodcast), ha spianato la strada ai produttori di terze parti che volessero realizzare alimentatori compatibili con i Mac. La scelta, però, rimane comunque abbastanza ristretta, specialmente se si ricercano wattaggi “importanti” – come gli 87W utilizzati dal modello da 15” – mentre su potenze fino ai 60W del 13” le opzioni cominciano ad essere maggiori. Chiaramente anche con questi si potranno caricare dispositivi più affamati di corrente, ma la ricarica sarà più lenta e, nei momenti di massimo carico, ne ridurranno solamente la velocità di scarica, non riuscendo a fornire tutta la potenza assorbita dal computer.

Da possessore di un MacBook Pro 15″ 2016 (che magari avete visto nell’articolo sulla mia SaggiaScrivania), ero alla ricerca di un alimentatore secondario da affiancare all’LG Ultrafine 5K nella mia postazione di Udine (che sconsiglio come alimentatore, in quanto molto ingombrante e costoso…) e all’originale Apple che tengo invece fisso nella postazione di Verona, insieme alla Dock OWC Thunderbolt 2. Gozzovigliando su Amazon mi sono imbattuto nel prodotto proposto da Inateck, marchio con il quale avevo già avuto esperienze positive in passato e che sembrava avere tutte le carte in regola: 60W nominali, compatto ed economico quanto basta per farmelo preferire all’originale. Per giunta il cavo USB-C è incluso mentre Apple se lo fa pagare 25€ extra, il che è francamente ridicolo.

Con 40€ mi sono portato a casa questo alimentatore “tutto in uno”, che è arrivato in una confezione curata e accompagnato da praticamente tutti gli adattatori internazionali che potrebbero servire. Altra cosa davvero utile per chi viaggia. Uno dei miei scetticisimi principali relativi a caricabatterie non Apple (incluso questo) riguardava la qualità dell’alimentazione fornita al Mac. Come già largamente dimostrato con quelli per iPhone, non tutti i caricabatterie nascono uguali, con qualità estremamente variabili della componentistica elettronica che contengono. Alcuni sono così mal realizzati da poter causare danni (per lo meno nel lungo periodo) alla batteria dei dispositivi che alimentano. Mi domandavo, dunque, se il gioco valesse la candela. Se valesse la pena risparmiare 50€ o poco più su un caricabatterie che potesse anche solo rischiare di mettere a repentaglio un computer da oltre 3000€.

Pur non disponendo di strumenti di misura sofisticati, ho avuto modo di confrontare un parametro che è comunque molto rilevante, e cioè la tensione di uscita del caricabatterie. La corrente è naturalmente destinata a variare in funzione del carico del computer, mentre la tensione deve rimanere quanto più possibile costante, anche a fronte di variazioni nella potenza richiesta. Grazie ad iStats Menus ho quindi monitorato l’andamento di questo valore (l’app ha la capacità di leggere i dati da tutta la miriade di sensori presenti nel Mac).

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La tensione in carica registrata dall’Inateck USB-C PD60W

Il confronto tra l’Inateck e il monitor LG Ultrafine 5K è impietoso. Il primo fornisce una tensione estremamente stabile e costante, il secondo… beh, non proprio. Il test è sicuramente poco scientifico e trascura altri aspetti che si potrebbero considerare per valutare la bontà di un alimentatore, ma penso che questo possa dare una valida indicazione di base: se l’LG, che ricordo viene venduto da Apple, è considerato valido, allora non può che essere lo stesso per l’alimentatore di Inateck che si comporta decisamente meglio.

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La tensione in carica registrata dal monitor LG UltraFine 5K

Unico neo la potenza in uscita: i 60W promessi (e correttamente riconosciuti dal sistema) sono più vicini a 56-57 nell’uso reale. Una differenza che può essere del tutto ininfluente sul 13” ma che può avvertirsi sul 15″ visto che eccede di per sé la capacità massima di questo alimentatore. Registrando EasyApple (quindi con diversi programmi aperti e un paio di plugin relativamente esigenti ed un microfono USB collegato al Mac), la potenza è risultata sufficiente: il Mac così configurato consuma circa 45W, quindi poco più di una dozzina potevano essere dedicati a caricare la batteria. Certamente pochi, infatti il processo ha richiesto molto tempo, ma è stato comunque in grado di mantenere il computer in costante carica. L’unico aspetto negativo è che lavorando a lungo al massimo delle sue potenzialità, l’alimentatore scalda molto: non arriva a livelli preoccupanti ma è decisamente più caldo di quello Apple.

Il massimo wattaggio raggiunto dall’Inateck USB-C PD60W in carica sul MBP15″ 2016

Maurizio ha avuto modo di provarlo sul suo MacBook Pro 13” 2017 e il responso conferma le mie impressioni. Anche in quel caso il calore rilevato dopo lunghi utilizzi è stato maggiore rispetto a quello del caricatore originale ma, equiparando i 60W nominali richiesti dal computer, l’efficienza della ricarica si è dimostrata davvero perfetta. Tant’è che, dopo essersi accertato della stabilità della tensione in uscita, ha deciso di utilizzarlo come alimentatore giornaliero per via della maggiore compattezza e praticità rispetto l’originale.

Conclusione

Il caricabatterie Inateck USB-C 60W PowerDelivery si è dimostrato un ottimo acquisto e consente un risparmio davvero considerevole rispetto alla proposta nativa di Apple pur senza sacrificare la qualità. Utilizzato su un MacBook Pro 13” è una soluzione praticamente perfetta, vista la capacità di equiparare il wattaggio richiesto dal computer anche a massimo carico, qualche riserva la si può avere sul 15” se lo si vuole considerare come alimentatore principale. Per utilizzi più sporadici, magari da tenere sempre in borsa per non spostare l’originale da casa, direi che si merita comunque i massimi voti.

PRO
+ Costo ragionevole
+ Cavo USB-C incluso con pratico laccio di velcro
+ Compatto e leggero

CONTRO
- Tende a scaldare parecchio se messo sotto sforzo per tempi prolungati

DA CONSIDERARE
| Un po’ sottodimensionato se utilizzato con un MacBook Pro 15″
| La plastica esterna è delicata

Luca Zorzi

Appassionato di tutto ciò che è tecnologico fin dalla prima infanzia, utente Apple dal 2010. Con Federico Travaini, grazie ad EasyApple, è cominciata la mia “carriera” di podcaster, che mi ha dato grandi soddisfazioni.

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