Da Gurman nuovi dettagli su ciò che arriverà in iOS 12 e oltre

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A fine gennaio avevamo parlato del probabile rinvio di varie funzionalità originariamente previste per iOS 12, riportando indiscrezioni provenienti anche da Mark Gurman di Bloomberg. Quest’ultimo è tornato oggi sull’argomento espandendolo sensibilmente, andando anche a toccare iOS 13, il cui rilascio è previsto per il 2019. Ma prima non ha mancato di approfondire anche le ragioni interne che hanno portato al cambio di rotta nello sviluppo del sistema operativo mobile di Cupertino.

Come già il precedente report aveva rivelato, il nocciolo della questione risiederebbe nella percepita diminuzione di qualità degli ultimi rilasci, convincendo Craig Federighi ad adottare una nuova strategia per mantenere salda la fiducia degli utenti. Più lavoro dietro le quinte, meno “ingozzamento” di grandi funzionalità. Il piano annuale che era originariamente previsto per iOS 12 è diventato di fatto biennale, spalmando le migliorie nell’arco di due rilasci. Anche oltre, se necessario: la chiave del cambiamento consiste proprio nell’aver dato agli sviluppatori più tempo e facoltà per rinviare le features ritenute non pronte. L’obiettivo non è solo riportare in ascesa gli standard qualitativi di iOS, ma anche evitare se possibile gli annunci di funzionalità destinate poi ad essere rinviate, com’è successo in questo ciclo ad Apple Pay Cash, AirPlay 2 e Messaggi in iCloud. Se per la prima il ritardo è stato relativamente contenuto, le ultime due arriveranno solo con iOS 11.3, al momento in fase Beta.

Detto questo, non significa certo che in futuro non vedremo più rilasci corposi: semplicemente, potrebbero non esserlo così tanto come in precedenza. Nel caso di iOS 12, nome in codice “Peace”, a fare la parte del leone sarà la convergenza con macOS su una piattaforma unica di sviluppo per le app, di terze parti ma anche della stessa Apple, con alcune come Casa e Podcast che in macOS 10.14, internamente noto come “Liberty”, potrebbero fare da showcase di questo nuovo modello. Già note dall’altro report il supporto multiplayer nei giochi che fanno utilizzo della realtà aumentata, migliorie per l’app Salute e maggiori controlli parentali che permetteranno di verificare efficacemente l’eccessivo utilizzo dei dispositivi da parte dei figli. Anche FaceTime riceverà aggiornamenti, ma in tono minore, dato che la funzionalità di conferenza multipla difficilmente arriverà per quest’anno; dovrà accontentarsi dell’integrazione con le Animoji, che arriveranno pure su iPad grazie al prossimo modello con Face ID. Altre novità previste nel menu sono una rinfrescata grafica all’app Borsa e all’interfaccia per l’importazione di foto su iPad, nonché una modalità Non Disturbare più completa, che prevederà opzioni per rifiutare automaticamente determinate chiamate o silenziare solo alcune notifiche, e una più profonda integrazione tra Siri e Spotlight.

Cosa è stato invece rinviato al 2019, stando a Gurman? iOS 13 sarà la versione deputata a portare ritocchi alla schermata Home e a CarPlay, così come all’app Foto che consiglierà all’utente le immagini migliori e a Mail che permetterà di silenziare le notifiche anche per singole conversazioni. Lato iPad, invece, ad essere state affette dal rinvio sono la possibilità di aprire più istanze della stessa app come schede separate o in Split View, similmente a quanto si può già fare su macOS, e maggiori funzionalità legate alla Apple Pencil.

Come ho già avuto modo di esprimere in precedenza, sono convinto che il percorso intrapreso porterà benefici a lungo termine per tutte le parti coinvolte, sviluppatori ed utenti. Credo però che possa esserci ancora un passo da fare, ovvero separare gli aggiornamenti delle app da quelli del sistema operativo, in maniera analoga a quanto fanno Google e Microsoft. La divisione permetterebbe di dare al team principale di iOS mano libera sugli interventi infrastrutturali, bugfix inclusi, senza restrizioni temporali. Dall’altro lato, i team che si occupano delle varie app, come ad esempio Musica, potrebbero procedere ad aggiornamenti indipendenti più rapidi tramite App Store. Tutte le applicazioni presenti nella lista delle rimovibili sono potenziali candidate per questo metodo di sviluppo separato, lasciando legate a doppio filo con gli aggiornamenti di iOS solo quelle più radicate nel sistema come Safari, Foto e Salute. Nel caso in cui l’aggiornamento di una o più app avesse necessità di appoggiarsi a funzionalità e/o API che solo il più recente iOS garantirebbe, basterebbe elevare sullo Store la versione minima compatibile. Mantengo la speranza che in futuro il buon Hair Force One possa valutare anche tale mossa; nel frattempo guardo con ottimismo al rinnovato focus sulla qualità per iOS.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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