Immagini disco, sconsigliata (per ora) la creazione con APFS a causa di possibili perdite di dati

Per quanto da utenti dispiaccia, bisogna riportare le novità relative ad Apple anche quando non sono positive. Questa settimana non si è purtroppo distinta come benevola per l’azienda di Cupertino, considerate le vicende relative ad HomePod e al bug del carattere indiano. Oggi dobbiamo parlare di un’altra problematica, la cui platea è fortunatamente più ristretta rispetto ai casi dei giorni scorsi. Nondimeno, è importante che ne siano a conoscenza soprattutto coloro che eseguono o intendono eseguire backup dei loro Mac attraverso la creazione di immagini disco. In questi contesti, potrebbe essere meglio evitare di crearle col file system APFS.

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A riportare il problema è stato Mike Bombich, fondatore dell’omonima azienda nonché del celebre Carbon Copy Cloner. Prima di proseguire, desidero accodarmi alla sua stessa premessa, al fine di evitare potenziali allarmismi: il bug riguarda solo le immagini disco e non le partizioni direttamente in uso formattate o convertite in APFS. Non c’è pericolo, dunque, per i file presenti sull’unità del nostro computer con High Sierra. Inoltre, ad essere coinvolto nella vicenda è il formato d’immagine sparse, che prevede una dimensione massima prefissata dall’utente ma occupa spazio effettivo sull’unità locale o di rete solo per quanto necessario in base ai file che verranno inseriti o rimossi. Altri formati come il più comune DMG risultano essere immuni.

Il problema è composto sostanzialmente da due bug, col primo condizione necessaria affinché possa verificarsi il secondo. Con HFS+ veniva effettuato un ricalcolo automatico di sicurezza per l’immagine affinché non potesse dichiarare una capacità libera superiore a quella effettiva del volume ospitante, prevenendo errori nel caso si tentasse d’inserirvi dati di dimensioni maggiori. Se, per esempio, abbiamo un hard disk dove solo 250 GB sono a disposizione ma l’immagine disco al suo interno avrebbe un valore teorico superiore, il file system compenserà la differenza portando tale valore leggermente sotto ai 250. Con APFS ciò non accade, col primo baco che crea in questo modo una pericolosa discrepanza, dato che potremmo essere convinti di avere ben più di 250 GB con cui riempire la nostra immagine.

Il secondo baco entra in gioco se appunto superiamo lo spazio libero effettivo durante le operazioni di scrittura: invece di dare errore, il sistema proseguirà, dando l’impressione che la copia sarà andata a buon fine. In effetti, almeno all’inizio nulla farà sospettare il peggio. I file si apriranno correttamente e una comparativa dei metadati principali tra originali e copie non mostrerà differenze. Se si espelle dal Finder l’immagine disco e la si rimonta, però, ecco che i file risulteranno inutilizzabili in quanto corrotti. Non è chiaro come mai subito dopo la copia i dati appaiano virtualmente integri: Bombich ipotizza che la parte non caricata nell’immagine venga messa in via temporanea nella RAM, fino all’espulsione dell’immagine. Va però detto che nelle sue prove ha lavorato con file di dimensioni abbastanza contenute, attorno ai 3 GB, pertanto sarebbe da verificare in contesti più gravosi cosa avviene.

Ad ogni modo, in attesa di una correzione da parte di Apple, l’avvertenza fornita è quella di utilizzare immagini disco HFS+ e non APFS. Per quanto riguarda Carbon Copy Cloner 5 su High Sierra, è stato già rilasciato un aggiornamento che per ora disabilita la creazione d’immagini in formato sparse con APFS e avvisa dei possibili rischi di errore durante i backup su quelle già presenti. Se invece si usa una precedente versione di macOS e/o dell’app, il problema non si pone in quanto è supportato solo HFS+. I produttori di analoghe utility dovranno a loro volta prevedere interventi momentanei affinché gli utenti possano continuare ad eseguire backup in tutta sicurezza.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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