Nel vasto mercato degli smartphone Android ci sono diversi produttori di chipset. Mediatek fa ancora fatica ad uscire dal segmento economico, i SoC Exynos di Samsung e Kirin di Huawei si comportano invece abbastanza bene anche in fascia alta, ma il grosso del mercato è sempre in mano a Qualcomm. Lo Snapdragon 835 ha equipaggiato i principali flagship del 2017 e il suo sostituto per il 2018 si chiama Snapdragon 845.
Il numero di core complessivi rimane di otto ma la tecnologia fa un passo in avanti. I quattro core ad alte prestazioni sono ora i Kryo 385 Gold da 2,8GHz (derivati dai Cortex-A75 di ARM), mentre i quattro a basso voltaggio sono Kryo 385 Silver (parenti dei Cortex-A55). Diversa struttura anche per la cache, dal momento che oltre alle L2 specifiche dei due nuclei di calcolo, si aggiungono 2MB di L3. Nessuna variazione per la RAM supportata, con 4 canali a 16bit da 1866MHz, ma anche qui vi è l'aggiunta di una cache di sistema dedicata che ammonta a 3MB. La componente grafica del SoC sarà affidata alla Adreno 630, che prenderà il posto della precedente 540, mentre sul fronte foto/video vi sarà un ISP Spectra 280 con prestazioni migliorate rispetto il vecchio 180. Gradita aggiunta la codifica hardware H.265 per l'UHD fino a 60fps a 10bit, che dovrebbe rendere finalmente più efficiente l'uso del nuovo codec anche nel mondo Android. Infine si segnalano passi in avanti anche sul fronte connettività, grazie alla presenza del nuovo chip Snapdragon X20 LTE di categoria 18/13 che porterà la velocità massima teorica di download da 1000Mbps a 1200Mbps. Non scendiamo in ulteriori dettagli tecnici, consigliando ai più interessati l'eccellente approfondimento di Anandtech, ma è sicuramente interessante una piccola anteprima delle prestazioni registrate.
Rimanendo all'interno del mondo Android, vi sono ambiti in cui lo Snapdragon 845 riesce effettivamente ad offrire un consistente boost rispetto al precedente 835 e il maggior scarto si nota nell'editing fotografico – almeno basandosi sui test preliminari con PCMark Work 2.0 condotti da Anandtech – con un incremento prossimo al 40%. Le restanti prove offrono un quadro meno positivo e le performance generali sembrano essere migliorate di circa il 20%. La cosa più impressionante è che nei test multipiattaforma, in cui si possono mettere sul piatto della bilancia anche i SoC di Apple, lo Snapdragon 845 viene ampiamente superato dagli iPhone 8/X. Anzi, nel benchmark Speedometer 2.0 persino l'iPhone 7 è risultato il 30% più veloce, mentre gli ultimi modelli arrivano a doppiare il prossimo nato di casa Qualcomm.
Va meglio in ambito grafico, dove 3DMark (Sling Shot 3.1 Extreme Unlimited) ha posizionato l'845 nettamente in cima alla classifica, superando anche gli ultimi smartphone Apple.
Ulteriori test con GFXBench sono invece più equilibrati, vedendo iPhone 8/X al pari dello Snapdragon con Manhattan 3.1 (Off-screen), mentre con T-Rex 2.7 sono ancora gli smartphone Apple a primeggiare.
Questo è solo un breve estratto dell'approfondita anteprima proposta da Anandtech, che mi sembra prospettare un discreto passo avanti per Qualcomm e il mondo Android del 2018. Allo stesso tempo mi pare che emerga ancora una volta l'incredibile lavoro di Apple con i suoi SoC serie AX, dal momento che quelli vecchi di una e in alcuni casi anche 2 generazioni sembrano offrire prestazioni simili o addirittura migliori in alcuni ambiti.