Anche OnePlus 6 avrà il notch, ma l’azienda si difende: non è una copia di iPhone X

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L’iPhone X ha già diversi mesi alle spalle ma la questione notch è tutt’altro che archiviata. La barra sensori che iconicamente caratterizza l’ultimo smartphone di Apple era già stata sperimentata da altri produttori prima di lei, l’Essential Phone è il più noto ma c’è stato anche lo Sharp Aquos S2, passato completamente al di sotto del mio radar. L’azienda capitanata da Tim Cook ha, come di consueto, monopolizzato tutte le discussioni intorno a questa particolare soluzione strutturale, attirando su di sé sia le valutazioni positive che negative. In larga parte è proprio grazie agli hater che oggi ci si dimentica di chi l’ha preceduta e se si pensa a quel buco nero sullo schermo viene in mente principalmente l’iPhone X. Un risultato prevedibile e previsto, che è costato numerose critiche ad Apple l’anno scorso ma che oggi porta il mercato e l’utente comune a considerare una copia ogni smartphone con il notch. Il fatto stesso di aver dato un nome univocamente riconoscibile a questa caratteristica non può che richiamare alla mente Apple e questo è già, di per sé, un successo di marketing. La particolare situazione ha spinto Carl Pei, cofondatore di OnePlus, ad anticipare un’immagine del loro prossimo flagship a The Verge, quasi come a voler preparare il terreno prima del lancio ufficiale.

Immagine ufficiale del notch su OnePlus 6

Le parole utilizzate appaiono inevitabilmente come giustificazioni di pancia, ma ci sono anche delle riflessioni interessanti da considerare. Pei è consapevole del fatto che ogni smartphone Android con il notch venga immediatamente paragonato all’iPhone X e sostiene che non dovrebbe essere così. Non si è impuntato sul fatto che Apple non sia stata la prima ad avere usato questa soluzione, quanto sull’idea che sia una scelta naturale, quasi obbligata. Prendendo ad esempio l’Essential Phone, egli sostiene che la volontà di offrire una visione più ampia possibile abbia in quel caso danneggiato l’esperienza dell’utente, andando a limitare la qualità della fotocamera frontale e della capsula auricolare.

face-id-tech

Al lato opposto c’è la soluzione di Apple, in cui la barra sensori è molto più grande vista la quantità di tecnologia che include. OnePlus sostiene di aver raggiunto la soluzione ideale con il suo prossimo smartphone, riducendo al minimo la dimensione del notch senza impattare sulla qualità audio e fotografica, testando 1000 app tra le più note del Play Store affinché risultasse non invadente. Tuttavia ciò è stato reso possibile anche per l’assenza di un sistema di riconoscimento tridimensionale come il Face ID, per cui non sembra così difficile occupare meno spazio con meno tecnologia. Vero è che già su OnePlus 5t (recensione) il sistema di autenticazione facciale funziona bene, ma rimane strutturalmente diverso ed inferiore rispetto alla soluzione di Apple. In definitiva Pei dà per scontato che il notch debba esistere per offrire la più ampia porzione di schermo visibile all’utente e prova spostare l’attenzione sulle sue dimensioni. Il fatto che Google stessa ne abbia previsto il supporto nativo su Android confermerebbe questo punto di vista, ma non sarà facile invertire l’attuale percezione. Un altro aspetto che gioca a sfavore degli altri smartphone con il notch è che nessuno è riuscito ad emulare Apple nella riduzione delle cornici su tutti i lati. Anche il OnePlus 6 avrà dunque un piccolo “mento” in basso, tecnicamente necessario per gestire la connessione dello schermo.

Nell’iPhone X Apple ha utilizzato una soluzione tecnologica ingegnosa per risolvere il problema, adoperando uno schermo OLED curvo più lungo che si ripiega su sé stesso per nascondere i contatti. Secondo Pei questa soluzione non arriverà mai nel mondo Android perché più costosa da realizzare e perché rende inevitabilmente più spesso il device. Personalmente ho trovato molto interessante il suo punto di vista sulla situazione attuale ma in fin dei conti non mi sembra aver centrato l’obiettivo. Se voleva dare l’idea di non aver preso spunto da Apple e che la soluzione di OnePlus sia migliore, probabilmente non ci è riuscito. È certamente vero che l’associazione tra notch ed iPhone X è in parte merito del marketing e che oggi chiunque lo impieghi rischia di apparire poco originale, ma il quadro dipinto dal cofondatore di OnePlus mi sembra aggiungere ulteriori meriti ad Apple piuttosto che sottrarli. Ci ha infatti ricordato che il Face ID rimane una soluzione di riconoscimento ben più complessa ed avanzata, al netto di alcuni difetti di gioventù di cui ho parlato nella mia recensione, ed ha involontariamente sottolineato un ulteriore primato dell’iPhone X, l’unico che usa intelligentemente un display ricurvo per annullare i bordi anche in basso. Questi saranno quindi presenti nel prossimo OnePlus ma l’unica immagine ufficiale ad oggi è quella del notch. Per saperne di più dovremo attendere la presentazione, che di norma si tiene a giugno ma che quest’anno potrebbe anche essere anticipata di qualche settimana. Da appassionati di tecnologia non possiamo che attenderlo con interesse, ma le informazioni di oggi potrebbero aver raffreddato alcuni bollenti spiriti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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