Domani un nuovo iPad: Apple deve recuperare terreno nelle scuole

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Il periodo dell’anno è quello giusto ma se ci fossero dubbi c’è anche il sigillo di Mark Gurman circa l’imminente presentazione di iPad nell’evento speciale di domani, 27 marzo. Da fruitore ed acquirente che fatica ad inserire il tablet nel proprio flusso di lavoro, avrei preferito un rinnovamento nell’ottica di una migliore comodità di visione dei siti, in verticale, e dei video, in orizzontale, con un iPad mini economico da 16:9, ma l’obiettivo di Apple è un altro. In Italia ci si preoccupa sempre troppo poco di ciò che succede nelle scuole, ad eccezione di quando ci sono in ballo appalti che possono fruttare bei soldoni al politico di turno ed alla sua cerchia di amici… per lo meno è questa la mia personale percezione dall’esterno. Negli Stati Uniti sento di una cultura dell’istruzione molto diversa, in un luogo in cui le Istituzioni credono nei giovani al punto da investire nella loro istruzione, finanziandola in prima persona. Anche le aziende, oltre oceano, sembrano avere una sensibilità differente per la scuola, ma per tutte rimane soprattutto un’importante voce nel proprio bilancio. Steve Jobs vi era quasi ossessionato, in più di una occasione ha provato a realizzare il dispositivo ideale per gli ambienti scolastici ed universitari ma finiva spesso per perdere di vista l’obiettivo di spesa, salendo troppo con il prezzo di listino. Penso ad esempio al Macintosh ma anche al progetto NeXT, ma la storia più recente ha visto anche diversi successi in tal senso. Magari non l’eMac, che comunque è stato abbastanza diffuso negli U.S. e se ne trovano anche nelle università italiane, ma di certo con i tablet.

L’iPad è il nome più noto nell’ambiente e, anche se non sempre il più diffuso, è quello che garantisce maggiori ricavi all’azienda produttrice. Secondo una ricerca dell’anno scorso, i dispositivi Apple nelle scuole americane hanno raggiunto il loro apice nel 2013, superando quelli equipaggiati dai sistemi operativi di Microsoft. Questi ultimi hanno recuperato terreno a fine 2016, ma è Google ha detenere l’attuale primato, superando entrambi nel 2014 ed iniziando il 2017 con una quota di mercato ben più ampia rispetto i diretti competitor, quasi tutta per merito di Chrome OS. Il panorama al di fuori dell’America è completamente diverso e, nell’ambito dei dispositivi portatili per la scuola, un recente studio vede Microsoft ancora in netto vantaggio. Chrome OS ha invece una diffusione minima, che non raggiunge la doppia cifra, e gli sono preferiti i tablet con Android con un rapporto 2:1. iOS sta ancora al di sotto ed ecco perché Apple ha necessità di far di nuovo sentire la propria attenzione a questo mercato, che l’ha vista perdere quota anno dopo anno. Un iPad economico con il supporto ad Apple Pencil è l’elemento più prevedibile per domani e sicuramente le concederà di raggiungere quei segmenti scolastici ad alto profilo negli US, ma non sarà altrettanto facile al di fuori del proprio territorio. L’attuale prezzo base di 400€ è certamente allettante, tant’è che ha portato ad un ritorno di fiamma nelle vendite di iPad lo scorso anno anche in Italia, e se si aggiungesse il supporto al disegno a mano libera senza arrivare a 500€ (o a 500€ includendo anche la Apple Pencil), ci sarebbe un buon margine di espansione. Parlo in Euro per nostra semplicità, ma i loro prezzi saranno ovviamente pensati ed espressi in Dollari, e con l’attuale cambio questo potrebbe essere un vantaggio in Europa. Rimango però dell’idea che per un netto recupero potrebbe essere più utile un iPad mini, un dispositivo che possa proporsi a circa 300€ e faccia effettivamente pendere l’ago della bilancia in fase di scelta a favore di Apple e del suo ecosistema, decisamente più attento alla tutela della privacy, al controllo dei contenuti per i minori ed alle esigenze dei disabili. Domani non ci sarà un evento in diretta ma non mancheremo di pubblicare le novità appena saranno rese note.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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