Il tablet economico che vorrei è un iPad mini 2018 con schermo 16:9

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Ieri sera mi è capitato di vedere un film sull’iPad ed è molto raro che succeda quando sono a casa o al lavoro. Al momento ho il Pro da 10,5″ (recensione), che trovo perfetto per le esigenze più semplici in mobilità, mentre se ho bisogno di essere davvero produttivo mi sento a mio agio solo con il computer. Lo so, sarà probabilmente una tara dei nativi degli anni ’70: per me anche un vecchissimo MacBook Air 11″ è più efficiente dell’ultimo e potente iPad Pro 12,9″ quando si tratta di lavorare. Oggi i tablet consentono di produrre contenuti e la Apple Pencil li rende persino migliori dei computer in alcuni ambiti, ma l’uso più comunque rimane sempre quello di fruizione. Possono essere giochi, email, pagine web, ma sono i video che molto spesso occupano gli schermi degli iPad di tutto il mondo.

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Il formato 4:3 usato da Apple consente di avere una visuale molto ampia sia in orizzontale che in verticale e sembra dunque la scelta più logica. Personalmente credo che lo sia in molti casi, ma non in tutti. Nei modelli Pro l’idea è che si possa fare un po’ di tutto e l’uso con app affiancate in verticale ha senso proprio per via dello specifico rapporto di forma, grazie al quale si ha una larghezza sufficiente. Ma se penso ai modelli normali e all’impiego tipico che ne faccio, vedo fare (e direi si “può” fare), mi viene il dubbio che uno schermo un po’ più lungo sarebbe migliore.

Guardando un video in orizzontale sugli attuali iPad, oltre mezzo schermo rimane completamente vuoto, soprattutto con i film in formato panoramico. E se invece si sta navigando, la larghezza è finanche abbondante, tant’è che pure scrivere con due mani non è proprio semplicissimo. Aggiungerei che lo schermo allungato di iPhone X ha dimostrato che è forse più comodo avere maggiori contenuti che più grandi, ed è quello che succederebbe passando da 4:3 a 16:9. In orizzontale i giochi e i video sarebbero più godibili e si sprecherebbe meno spazio, in verticale si potrebbero vedere più righe dell’email, del sito web o magari di un libro. Lo split screen diventerebbe praticabile solo in landscape, dove sarebbe anche migliore vista la proporzione più larga, mentre in portrait ci si dovrebbe accontentare dello slide over, ma sui modelli entry-level potrebbe essere sufficiente così, secondo me.

Considerando il prossimo evento Apple del 27 marzo per il settore educational e le attuali ipotesi di nuovi iPad e MacBook più economici, ho per un attimo pensato alla possibilità di rimettere in campo un iPad mini modificato. Se l’idea è quella di mantenere stretti i costi, cosa che ben si adegua all’ambiente scolastico, allora il mini potrebbe essere un ottimo candidato ma si dovrebbero subito abbandonare i sogni di una soluzione border-less e lo schermo OLED. Basterebbe un 7″ IPS in 16:9, secondo me, che mantenendo tutto il resto della scocca invariato (compreso il Touch ID), porterebbero ad un tablet largo 12,3 cm e alto 22,6 cm. Se il formato 16:9 dovesse piacere, allora si potrebbe pensare anche ad un iPad 2018 più moderno. Tuttavia è sul mini che mi concentrerei, un prodotto che piaceva tanto finché era aggiornato e più economico del fratello maggiore, e che potrebbe ritornare attuale in una declinazione diversa ora che il sogno di Pro-duttività (perché ancora proprio reale non è) è stato ufficialmente delegato ai modelli più costosi e riportanti quella specifica sigla. A tal proposito, non richiederei neanche un hardware all’ultimo grido: reputo già sufficiente allo scopo il SoC dell’attuale iPad 2017, che per il resto dell’hardware è poi a metà tra Air di prima e seconda generazione. L’obiettivo sarebbe quello di contenere il prezzo intorno ai 300€ e realizzare un prodotto in cui la fruizione sia l’elemento portante. Lo immagino un po’ come è sempre stato il primo min,i ma ulteriormente migliorato: lo schermo che si può tenere persino nella tasca di una giacca, che puoi consultare a letto o sul divano con una sola mano e che pure in treno sappia offrire quel giusto mix di compattezza e godibilità tale da preferirlo allo smartphone, altrimenti rischia di essere un buco nell’acqua.

L’iPad è maturato molto con gli ultimi aggiornamenti software e le migliorie hardware dei Pro, ma è ancora l’elemento in più, il terzo incomodo tra computer e cellulare di cui non si ha davvero bisogno. E se i top di gamma vogliono tentare di sostituirsi ad un ultrabook, i più economici e compatti dovrebbero concentrarsi nuovamente sull’esperienza di fruizione, cercando di bilanciare bene le dimensioni ed il prezzo.

È così che vorrei un iPad mini nel 2018

Credo che potrebbe anche essere indicato per il settore scolastico se si mantenesse quel target price, ma rimarrebbe da capire cosa farne dell’iPad, la cui versione da 9,7″ del 2017 ha ricevuto un’ottima risposta dal pubblico proprio per il suo rapporto qualità/prezzo. Ebbene, io spingerei forte sull’acceleratore con una nuova edizione 2018 completamente rinnovata, un design border-less simile a quello di iPhone X (recensione) ed un display OLED da 10″ in 16:9″. Uno spettacolo tutto da godere!

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.