Doppio regalo di Pasqua per Sky: accordi con Open Fiber e Mediaset Premium

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Gli ultimi tempi si stanno dimostrando molto ricchi di novità per Sky. Proprietà americana ma cuore europeo, il colosso televisivo è entrato in una serie d’intricati giochi finanziari: il rapporto complicato tra Fox e l’antitrust britannica rinvia sempre più l’acquisizione annunciata a fine 2016, e mentre contemporaneamente la stessa Fox è in attesa di passare nelle braccia di Disney, a fine febbraio Comcast è entrata in gamba tesa nella bagarre presentando la sua offerta pubblica per Sky. Oltre all’aspetto commerciale, però, c’è tanta fibrillazione anche su quello tecnico. Ad inizio mese, da rivale Netflix è diventata partner, con un accordo che vedrà dal 2019 i contenuti dell’azienda di Reed Hastings proposti con pacchetti dedicati sia agli abbonati Sky Q che a quelli Now TV. Dalle nostre parti, in attesa di definire la spinosa questione dei prossimi diritti triennali per la Serie A ora in mano all’intermediaria MediaPro, sono due le intese pesanti siglate in questi giorni, destinate entrambe a cambiare profondamente lo scenario mediatico italiano.

Il primo accordo è stato siglato giovedì e riguarda lo sviluppo di un’offerta Sky via fibra ottica sulla rete di Open Fiber. Controllata al 50% da Enel, sta coprendo numerose zone d’Italia con propria connettività, che rivende poi agli operatori come Vodafone e WindTre. La rete si concentra in questo momento principalmente nelle grandi città, frutto anche dell’acquisizione di Metroweb, ma si sta espandendo anche a numerosi capoluoghi e comuni più piccoli. L’offerta Sky al di fuori del satellite non è una novità in senso assoluto, essendo stata proposta più volte, di recente in accoppiata con TIM. Questa è però la prima volta che Sky avrà la possibilità, grazie ad Open Fiber, di controllare direttamente tutta la filiera commerciale come già fa da tempo in UK, proponendosi come operatore telefonico vero e proprio. L’iniziativa sarà effettiva dall’estate 2019 e metterà al centro il decoder Sky Q che già gli abbonati satellitari stanno iniziando a conoscere in questi mesi. Non è comunque da escludere che la parte televisiva venga proposta via fibra anche attraverso gli altri provider partner di Open Fiber.

Il secondo accordo, siglato ieri, è stato invece nelle modalità un fulmine a ciel sereno, anche se ad ondate negli anni si sono succeduti vari rumor propedeutici. Sky unirà le sue forze con la storica rivale Mediaset Premium, con un consistente scambio di contenuti. Da parte sua Mediaset offrirà sulla piattaforma satellitare i suoi canali di cinema e serie televisive in HD, così come la banda sul digitale terrestre che permetterà a Sky di portare una selezione di emittenti e parte del suo bouquet sportivo. I canali Premium Joi, Stories, Action e Crime saranno disponibili entro l’estate per tutti gli abbonati Sky Famiglia senza costi aggiuntivi, mentre i Premium Cinema finiranno nel corrispettivo pacchetto omonimo di Sky. All’opposto, invece, la selezione dei canali Sky e Fox che verrà offerta sul DTT a partire dal 1° giugno prossimo verrà proposta con pacchetti opzionali specifici. Sempre nello stesso periodo, Rete 4, Canale 5 e Italia 1 ritorneranno ad essere visibili direttamente nella numerazione Sky a tre cifre.

Seppur già molto articolato, quanto stabilito è solo il primo passo di un rapporto ancor più profondo in divenire. Tra novembre e dicembre 2018 Sky avrà la possibilità di esercitare un’opzione per l’acquisto dell’intera Premium, unificando così le due piattaforme; l’operazione, che sarebbe ovviamente soggetta alla verifica antitrust, avverrebbe tramite conferimento delle quote di Mediaset in una cosiddetta “NewCo”, da trasferire poi al gruppo britannico. Qualora ciò non avvenisse, è stata lo stesso prevista un’eventuale espansione della partnership che conferisca a Sky maggiori responsabilità sugli sviluppi futuri di Premium, affidandole la gestione tecnica e commerciale. Qualsiasi fosse lo scenario, Mediaset continuerebbe ad operare come editore dei canali Premium di serie TV e cinema, essendo già stati da tempo slegati dalla società che controlla il resto della piattaforma. Un accordo strategico per entrambe le parti, con Mediaset che vede all’orizzonte il completarsi del disimpiego nel settore pay-TV, già tentato col malamente fallito affare Vivendi, nell’ottica di concentrarsi sul free e Sky che, oltre a consolidare la sua posizione sul mercato italiano, aggiunge una fondamentale arma negoziale nelle trattative con MediaPro e Lega Serie A per ottenere i diritti calcistici.

Tanta carne al fuoco, che di certo scombussolerà parecchie carte sin dal breve termine ed è ben lungi dall’essersi esaurita visti alcuni rumor circolanti di un accordo in arrivo persino con Amazon Prime Video. Fra qualche settimana novità interesseranno anche i sottoscrittori di Now TV, che stanno ricevendo in questi giorni un’email volta ad anticipare alcune di ciò che arriverà. Verrà rilasciata un’app per le smart TV LG, mentre quelle già esistenti, incluso il Now TV Box, aggiungeranno funzionalità dedicate al binge watching e agli eventi sportivi più importanti. Già dal 1° aprile, inoltre, entrerà in vigore sia per Now TV sia per Sky Go la portabilità dei contenuti su tutti i territori dell’Unione Europea, per un massimo di 30 giorni. Dopo tale limite, entro una settimana si dovrà effettuare almeno un login da un IP italiano per poter proseguire la visione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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