Apple ha iniziato rifiutare le app che condividono i dati di localizzazione a terzi

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Non è mai eccessivo ricordare quanto sia differente la politica di Apple nei confronti dei dati personali rispetto a quella di Google e Facebook. Questi sono i big della pubblicità online e il loro business si fonda proprio sulla conoscenza delle abitudini degli utenti, la profilatura e l’indirizzamento di messaggi pubblicitari targettizzati, mentre Apple vende hardware, software e servizi, dimostrandosi molto più attenta alla privacy. Un ennesimo esempio di questo comportamento ci arriva oggi grazie alla segnalazione di 9to5mac, il quale ha scoperto che negli ultimi giorni l’azienda di Cupertino ha iniziato rigettare dall’App Store tutte le app che violano i punti 5.1.1 e 5.1.2 delle proprie linee guida. Più precisamente:

The app transmits user location data to third parties without explicit consent from the user and for unapproved purposes.

In sostanza vengono rispedite al mittente quelle che contengono codice, framework o SDK che raccolgono e forniscono a terzi i dati di localizzazione degli utenti, ottenuti tramite Wi-Fi o GPS. Finché questo comportamento non verrà modificato a tali app non sarà concessa la possibilità di essere inserite nello store.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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