Potrebbe esserci posto per un economy brand in casa Apple?

L’idea per questa riflessione mi è venuta guardando ad un rumor delle scorse ore. Noi non ignoriamo le indiscrezioni, ma cerchiamo (o quantomeno speriamo) di selezionarle dando prominenza a quelle di maggiore concretezza, lasciando da parte le soffiate che arrivano da fonti quasi sempre inattendibili o nuove, senza un briciolo di storico a favore. Quando accade che parliamo sulla base di queste ultime situazioni è perché vogliamo guardare oltre al rumor. Secondo fonti taiwanesi, rilanciate dal blog Loveios, Apple starebbe pianificando in collaborazione con MediaTek d’introdurre una variante più economica di HomePod, attorno ai $199 e a marchio Beats, sperando di prendere quote di mercato ad Amazon e Google che nel settore smart speaker detengono un duopolio di fatto.

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Ora, al rumor in sé non credo nella forma in cui viene presentato. Benché ci starebbe una sorta di HomePod mini o nano, resto scettico della necessità da parte di Apple di chiedere supporto a MediaTek quando i SoC in casa sono più che adatti allo svolgimento del compito (per giunta credo che l’A8 essendo anzianotto non avrà grandi costi di produzione). Anche dell’uso del marchio Beats per un prodotto economico sono per ora scettico. Al di là del fatto che Amazon e Google non si servono di marchi secondari per i loro altoparlanti smart più economici, verosimilmente un HomePod in versione “lite” resterebbe associato ad Apple tenendo il legame col prodotto di punta.

Detto questo, mi chiedo però se l’idea di fondo possa avere senso. Si sentono spesso utenti ed analisti chiedere ad Apple di ribassare i prezzi, rinunciando almeno ad un pochino di quel lauto ricarico praticato su buona parte dei prodotti. Da parte sua, pur cercando di espandere quanto più le sue fasce di clientela, l’azienda di Cupertino non ha mai nascosto di sentirsi maggiormente a suo agio venendo considerata come premium brand. Arriviamo dunque alla domanda del titolo: potrebbe esserci posto per un economy brand di proprietà Apple ma con gestione almeno in parte indipendente, che permetta a Tim Cook e soci di arrivare dove il marchio principale non può?

Varie aziende hanno adottato da tempo strategie basate su più brand. Si pensi alle auto (gruppo Volkswagen) o agli orologi (Swatch). Alla base di tutto vi è di solito la presenza di un marchio considerato premium, che offre la massima qualità senza compromessi, e un altro economy, che invece punta a far quadrare tutto con prezzi competitivi. Un esempio rapido di questa scala gerarchica semplificata sono Abercrombie & Fitch ed il suo secondo brand Hollister. Tornando però al settore tecnologico, questa distinzione la può pure vedere anche quando il marchio principale non è strettamente premium, pur tendendo ad un mercato superiore al secondario: è il caso di Huawei ed Honor.

Non proseguirò troppo nel tecnico: pur essendo affascinato da questa materia complessa comunemente chiamata marketing non ho una specializzazione in ciò né voglio giocare a sostituirmi a chi invece ce l’ha davvero. Mi preme capire più che altro se Apple abbia le potenzialità di fare un percorso del genere. Se guardo alla situazione corrente, la mela dispone di due marchi fortemente specializzati: Beats per quel che riguarda l’audio e FileMaker per i database. Scartiamo da subito il secondo come potenziale economy brand, risulta oltremodo improbabile immaginarsi ad esempio un computer economico con macOS, o uno smartphone iOS, targato FileMaker. Già Beats avrebbe maggiori probabilità, ma anche lì non mancherebbero rischi. Come già detto, è un marchio molto specializzato, che andrebbe rivisto in un’ottica generalista. Inoltre, allo stato attuale nel suo ambito è anch’esso considerabile premium, visto che i prodotti non vengono certo venduti a buon mercato. Per tagliare corto, nessuno dei due marchi secondari correnti di Apple andrebbe bene per uno scopo economico.

Occorrerebbe quindi un nuovo brand, votato al rapporto qualità/prezzo, che condivide parte delle tecnologie hardware e software di Apple senza al contempo cannibalizzare il marchio primario. E dici poco… Motivo per cui penso, in fondo a tutto, che ad Apple una strategia del genere non serva. I suoi prodotti sono sufficientemente accessibili per gli utenti cui si rivolgono (senza contare il vasto mercato dell’usato), hanno buone vendite ed ampi profitti. Negli anni sono già state attuate iniziative per abbassare la soglia d’ingresso al mondo Apple, come con gli iPad del 2017 e del 2018, e ne verranno sicuramente effettuate altre ancora. Inclusa, eventualmente, una variante più economica di HomePod.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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