Recensione: Mjyun M1, auricolari true wireless economici per lo sport

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Quando Apple presentò gli AirPods (recensione) in tanti ne misero in dubbio la reale utilità rispetto a dei normali auricolari Bluetooth; a distanza di un anno e mezzo, il continuo proliferare di soluzioni true wireless testimonia come invece ci sia una crescente richiesta per questo genere di prodotto. I Mjyun M1 si inseriscono nel panorama come offerta estremamente economica, ma sorgono spontanee due domande: quanto possono essere validi degli auricolari true wireless sotto i 50€? La spesa in più rispetto agli auricolari Bluetooth “con filo” è giustificata?

La confezione

L’economicità del prodotto traspare fin da subito. La confezione sicuramente non spicca per originalità e, sopratutto, per dotazione: all’interno troviamo il case di ricarica con gli auricolari, il cavo di ricarica USB-C e un set di gommini di ricambio in una triste bustina di plastica. Ricercatezza a parte, la cosa di cui si sente maggiormente la mancanza è sicuramente la possibilità di utilizzare gommini di dimensioni diverse, una dotazione standard di praticamente qualsiasi paio di auricolari: Mjyun probabilmente ritiene di aver progettato il gommino perfetto dato che l’unico set di ricambio è identico a quello già montato (ma curiosamente di colore diverso, nero invece che bianco).

Il case di ricarica

Un pregio di questi auricolari sono le dimensioni del case di ricarica. Gli Zolo Liberty che abbiamo provato di recente peccano di un case di dimensioni importanti, nettamente superiori rispetto a quelli dei prodotti più costosi. Mjyun offre, al contrario, un case abbastanza compatto: confrontato con quello degli AirPods, a fronte di una forma più allungata le dimensioni sono paragonabili e, di fatto, si porta tranquillamente in tasca senza risultare fastidioso.

Un confronto con il case degli AirPods (sulla destra)

L’aspetto del case richiama fortemente quello degli AirPods: con la forma arrotondata e la finitura bianca glossy che appare gradevole nel complesso. Troviamo posteriormente il connettore per la ricarica USB-C e anteriormente un LED che quando viene aperto il coperchio indica lo stato di ricarica (o almeno dovrebbe, vedi oltre). Il coperchio, con chiusura magnetica, è il punto debole del case: non offre una sensazione di grande solidità e porta a maneggiarlo con una certa apprensione.

Gli auricolari

Differentemente da altri modelli, gli auricolari Mjyun M1 non si accendono automaticamente quando vengono prelevati dal case (ma si spengono quando vi sono riposti): è necessario farlo manualmente tenendo premuto per un paio di secondi il tasto su ciascun auricolare. Fatto questo, in alcuni secondi gli auricolari si agganceranno tra loro e qualche secondo dopo si connetteranno al Bluetooth del telefono. Nel complesso la procedura dura una quindicina di secondi, offrendo un’esperienza ben diversa rispetto a quella seamless che si ha indossando un paio di AirPods. Non ho tuttavia mai riscontrato problemi con la sincronizzazione tra i due auricolari.

Per quanto riguarda la connessione Bluetooth, bisogna segnalare che le chiamate telefoniche sono in mono (come per gli Zolo); il range di ricezione invece è piuttosto standard, al pari di quello registrato con normali auricolari Bluetooth. La qualità audio è discreta, con una certa enfasi sui medio-bassi ed un isolamento più che buono dai rumori esterni (che potrebbe però risentire nel caso in cui il gommino non si adatti al proprio orecchio, non essendone forniti di misure alternative). Quello che manca è un po’ di volume, decisamente carente anche nel confronto con normali auricolari Bluetooth di fascia bassa (con il vantaggio però di non arrivare mai a distorcere).

Mjyun M1 vs AirPods in questa immagine

L’ergonomia è buona: pur non essendo piccolissimi una volta inseriti e ruotati verso l’altro risultano ben accolti nel padiglione auricolare, sporgendo poco all’esterno. In mezz’ora di corsa non ho mai avuto la sensazione che potessero cadere e rispetto agli auricolari Bluetooth normali si muovono meno, sia perché più leggeri sia per l’assenza del cavo, che evita potenziali ed involontari strattonamenti. L’unico problema è dato dai comandi per la riproduzione: un tasto fisico su ciascun auricolare che rispetto ad un pulsante soft touch richiede maggiore pressione, spingendo l’auricolare nell’orecchio.

Fin qui tutto bene, c’è però un grosso “ma”: questi auricolari sono utilizzabili solo ed unicamente per l’ascolto di musica: guardando dei video il ritardo della traccia audio è molto marcato, probabilmente perché viene data priorità al sync tra i due canali, ma la cosa influisce negativamente sulla fruizione. Il po’ di lag è comprensibile via wireless, ma in questo caso è ben più evidente di quello che si ha con con auricolari Bluetooth tradizionali, anche quelli di fascia bassa.

Ricarica e autonomia

Dopo diversi test per verificare i dati dichiarati, posso confermare un’autonomia di circa 2 ore in riproduzione musicale, dopo di che sarà necessario riporli nel case per ricaricarli: il posizionamento è agevole, facilitato da un aggancio magnetico e confermato dall’accensione di un LED bianco sull’auricolare, che si spegne a ricarica completa (dopo circa un’ora). Le dimensioni ridotte del case impattano sule dimensioni della batteria e, di conseguenza, sul numero di ricariche possibili, che si fermano a 4. O meglio, 3 e un po’. In teoria il LED del case dovrebbe essere verde quando la carica è superiore al 40%, arancione quando è inferiore; nella realtà il LED rimane verde fino alla fine della terza ricarica completa degli auricolari, diventando arancione durante la quarta, che però porta gli auricolari solo all’80%, con un’autonomia che scende ad un’ora. In questo modo l’indicatore di carica risulta veramente poco utile, dato che nel momento in cui avverte che la batteria è bassa lo è ormai così tanto da non arrivare neanche ad una carica completa degli auricolari.

Questo rende l’autonomia, già di per sé non esaltante, di difficile gestione: scaricandoli completamente ogni volta si sa che dopo tre ricariche complete è ora di ricaricare il case, ma questo è difficilmente uno scenario di utilizzo realistico, quando nella realtà probabilmente si utilizzeranno più di frequente ma meno a lungo e sarà quindi di fatto impossibile sapere realisticamente quanta batteria rimanga, costringendo a frequenti ricariche del case. Un ennesimo oggetto di cui preoccuparmi quotidianamente dello stato di carica non lo reputo particolarmente allettante.

Conclusione

Voto 2,5/5Probabilmente i tempi non sono ancora maturi per degli auricolari true wireless davvero validi a meno di 40€. I Mjyun M1 sono passabili per lo sport, beneficiando di una libertà di movimento superiore ai modelli tradizionali, che fa sicuramente comodo, ma difficilmente offrono la stessa sensazione di essere sempre pronti all’uso per ogni utilizzo come fanno gli AirPods. Se non si è disposti a spendere (sostanzialmente) di più per soluzioni di fascia alta probabilmente la soluzione migliore – per ora – rimangono dei tradizionali, ma più affidabili, auricolari Bluetooth con filo.

PRO
+ Case compatto e comodo
+ Design gradevole
+ Sincronizzazione tra i due auricolari affidabile
+ Prezzo molto basso per il genere di auricolare

CONTRO
-  Lag marcato guardando video
-  Inaffidabilità dell’indicatore di carica
-  Assenza di gommini di misure diverse

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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