AMD presenta al Computex 2018 la seconda generazione di Ryzen Threadripper, fino a 32 core

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Antonio D'agostino, Roberto Vigna.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Intel chiama, AMD risponde. L’azienda guidata da Lisa Su continua a capitalizzare l’ottimo 2017 consegnatole dal riuscito Ryzen, proseguendo i rilasci della seconda generazione di queste CPU. Dopo aver aggiornato ad aprile le fasce più consumer, oggi al Computex 2018 di Taipei sono stati svelati i prossimi rinnovamenti per i prodotti top di gamma, conosciuti anche come Threadripper.

Come il resto dei Ryzen di seconda generazione, pure i Threadripper saranno coinvolti nel passaggio al processo produttivo a 12 nanometri, che permette di innalzare le frequenze operative non intaccando troppo sui consumi. Ma non è l’unica novità, o meglio, non è quella principale. Nei modelli del 2017, risultavano utilizzati solo due dei 4 lotti di core presenti nelle CPU, limitando quindi i nuclei massimi a quota 16; le future configurazioni avranno invece tutti i die in uso, arrivando dunque a quota 32 core. Numero che sale a 64 considerando i thread, considerato che anche AMD ha una propria tecnologia di multithreading. In questo modo va a pareggiare almeno in parte la serie server EPYC, che già dispone di modelli a 32 core. La parità parziale è dovuta al fatto che, contrariamente agli EPYC dove ogni die ha un proprio controller di memoria dual-channel e il supporto complessivo ammonta ad 8 canali, per i Ryzen Threadripper 2 si rimarrà sul quad-channel massimo.

Andando a guardare nel dettaglio le caratteristiche tecniche, non tutto è stato ancora svelato ma quanto disponibile fornisce già un buon quadro iniziale. Due saranno le configurazioni proposte: la punta di diamante, appunto, a 32 core/64 thread e una più economica che si ferma a 24 core/48 thread. Per entrambe la frequenza base sarà di 3 GHz, con una modalità Turbo che permetterà di salire di alcune centinaia, ma il valore esatto resta per ora ignoto. Stesse incertezze per la cache L3 totale, mentre già sicure saranno le 60+4 linee PCI Express 3.0 disponibili e il TDP massimo di 250 W. Quest’ultimo rappresenta un innalzamento piuttosto importante rispetto gli attuali Threadripper, che hanno il picco a 180 W, tuttavia il nuovo valore viene ritenuto più di salvaguardia che effettivo raggiungibile e nella media i consumi dovrebbero essere inferiori. Il passaggio ai 12 nm, come già citato, avrà inoltre dato il suo contributo a non salire ulteriormente.

I nuovi Ryzen Threadripper verranno lanciati nel corso dei prossimi mesi e saranno compatibili sia col socket sia col chipset in uso dalla generazione corrente. Entreranno comunque in commercio schede madri dotate del chip X399 Refresh. Nel frattempo, AMD ha confermato che l’architettura Zen 2 a 7 nanometri sta entrando nella fase di sampling, in vista del lancio previsto per il 2019 con la serie EPYC in prima fila. Il passaggio a 7 nm riguarderà entro l’anno pure le GPU Radeon Vega, con l’utilizzo principale destinato alla serie Instinct utilizzata per elaborazioni particolari di tipo non grafico e per il machine learning. Il resto dell’utenza dovrà invece attendere la gamma Navi nel 2019 per beneficiare della medesima transizione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.