HomePod si avvicina all’Italia: da oggi anche in Germania e Francia. Conviene?

Come da programma, oggi 18 giugno HomePod diventa un po’ più indipendente, esce dai confini di casa imposti dalla lingua anglosassone e si propone anche in Francia e Germania. In entrambe le nazioni il primo speaker targato Apple viene venduto a 349€, che al cambio attuale sono leggermente inferiori ai £319 richiedi in Inghilterra. Chi volesse iniziare ad usarlo fin da subito, senza attendere la vendita diretta in Italia, può quindi risparmiare qualcosa sull’acquisto ed ottenere un ulteriore vantaggio dato dalla diretta compatibilità della spina tedesca schuko invece di quella UK che richiede adattatori. Ovviamente non si può farlo spedire in Italia dagli Store stranieri, ma esistono i sistemi di dropshipping che possono venirci in aiuto. Il punto semmai è un altro: conviene acquistare l’HomePod?

Nel mio articolo di presentazione ho suggerito una chiave di visione precisa, già anticipata in un altro articolo: consideratelo solo per l’integrazione in un pre-esisente ecosistema Apple e per la qualità audio. In effetti suona bene, di questo potete star certi. Diversamente da come potrebbe fare un impianto hi-fi tradizionale di alta fascia ma in modo tale da rendere davvero piacevole l’ascolto di ogni brano e certamente molto meglio di quel che le sue minuscole dimensioni suggerirebbero. L’attuale tendenza di mercato vede invece gli speaker casalinghi puntare principalmente sugli assistenti vocali e la domotica, ambito in cui Apple è ancora debole. È debole perché Siri non è aperta come Alexa o l’assistente di Google, perché capisce meno bene il linguaggio naturale e perché, in questa sua incarnazione 2.0 (dentro Apple TV ed HomePod) non parla ancora tante lingue, tra cui l’italiano. Va però detto a breve ci sarà l’apertura verso Spotify e anche che Homekit ora richiede molte meno specifiche hardware per il supporto dei dispositivi smart, quindi un semplice aggiornamento software potrebbe renderli tutti, o quasi, compatibili, recuperando un po’ di terreno in ambito domotica. Inoltre Siri si appresta a guadagnare funzioni personalizzabili con Shortcuts di iOS 12 (nato dall’acquisizione di Workflow) e le cose potrebbero certamente migliorare nel complesso. Si tratta però di un periodo ipotetico, inutile negarlo, quindi anche se i segnali sembrano positivi oggi va considerato per quel che è, specie nelle nazioni in cui non vi è ancora il supporto vocale, ovvero uno speaker piacevole e di buona qualità.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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