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Esattamente un anno e mezzo fa (ok, giorno più giorno meno) m’imbarcai in una lunga riflessione sulla caccia al set-top-box perfetto, che mi consentisse di vedere quanti più servizi possibili. Alla fine, per questione di praticità sono arrivato ad un compromesso con due dispositivi: il Now TV Box e una NVIDIA Shield TV, di cui qualche mese dopo ho pubblicato una recensione. Allo stato attuale, però, quell’analisi di dicembre 2016 si rivela estremamente datata. Il mercato streaming italiano è cambiato e sta cambiando, per fortuna in molto meglio.

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Ma prima, un breve aggiornamento della situazione dispositivi, in quanto un cambiamento c’è stato. Un piccolo upgrade, modesto ma pur sempre gradito, soprattutto considerato che con un consistente incentivo l’ho portato a casa con poco più di 60 €. Nella mia camera ho rimpiazzato il TV Samsung da 19″ con uno da 24″, sempre del marchio coreano (nella fascia più bassa del mercato televisori ritengo che stare a guardare la qualità di visione, il pannello adoperato ed altre funzionalità aggiuntive acquisti solo un’eccessiva puntigliosità; mi sono solo accertato avesse un decoder DVB-T2 HEVC). Se in altri ambiti sono più critico nei confronti di Samsung, in quello dei televisori mi dà soddisfazioni. Il vecchio l’ho ceduto a parenti ancora perfettamente funzionante, mentre nella camera dei miei l’ex TV del salotto da 32″ dopo oltre 10 anni compie ancora il suo dovere senza sbavature. Vorrei poter dire lo stesso dell’LG da 42″ che ho in salotto, in quasi 4 anni ha sviluppato un pixel bruciato, aree scure dovute a problemi nella retroilluminazione e un simpatico bug software mai risolto che periodicamente cancella alcuni canali dall’elenco (l’ultimo qualche settimana fa, rimuovendo Rai 2 HD e Rai 3 HD senza motivo apparente). Alcuni dicono che LG ha complessivamente pannelli migliori di Samsung in ambito TV, ma la mia esperienza con le due coreane mi fa dare preferenza a quest’ultima per il momento. Vedremo al prossimo giro.

Torniamo ora al nocciolo di questa riflessione, che per l’appunto riguarda i set-top-box, ma in un certo qual modo pure le smart TV. 18 mesi fa la situazione sembrava davvero complicata: il Now TV Box supportava solo l’omonimo servizio, il Fire TV di Amazon non era venduto in Italia e le attenzioni tanto per Android TV quanto per Apple TV da parte degli operatori erano al minimo sindacale almeno dalle nostre parti, sensazione condivisa da chi come me non aveva un televisore smart Samsung. Tizen e le due principali console, PlayStation 4 ed Xbox One, rappresentavano le uniche scelte serie per un salotto multiservizi. Chi aveva predisposto o intendeva predisporre diversamente la sua configurazione era in difficoltà.

Nel 2017 sono però avvenuti passi da gigante, che stanno continuando pure quest’anno. Amazon Prime Video ha esteso sensibilmente la sua lista di dispositivi compatibili, coprendo tutte le principali piattaforme. In aggiunta, il colosso di Jeff Bezos ha portato dalle nostre parti Fire TV Stick Basic, a mio parere preludio all’arrivo degli altri modelli non appena fra qualche mese Alexa parlerà italiano anche in pubblico (per ora solo nel programma beta). Anche la Apple TV sta a poco a poco aumentando la sua utilità in Italia, non solo considerato l’arrivo di Prime Video ma pure quello prossimo di Now TV. Oltre al box di Cupertino ed alla nuova Smart Stick, il servizio di Sky sta per estendere la compatibilità pure alle smart TV LG e ad Android TV, dopo un lungo periodo di esclusiva Samsung. Non si può non menzionare l’accordo siglato tra Netflix e Sky, che a partire dal 2019 porterà (col relativo sovrapprezzo) film e serie TV del celebre servizio sui dispositivi tradizionalmente blindati della seconda. Infine, parliamo del nascente DAZN, che dopo avere riscosso un buon successo in Germania e Giappone si appresta a sbarcare nel Belpaese iniziando proprio dal prodotto sportivo di punta, la Serie A di calcio. Tutti i principali dispositivi saranno compatibili col servizio, preparando gli appassionati di Over-The-Top e sport ad una buona abbuffata considerando sia la già citata Now TV sia l’Eurosport Player.

Sopra ho parlato dei servizi più importanti, anche a livello internazionale. Dando invece un’occhiata a quelli gratuiti oppure meno conosciuti, troviamo una situazione con margini di miglioramento ma comunque molto confortante. RaiPlay e DPlay (per i canali del gruppo Discovery) sono disponibili su tutti i maggiori dispositivi, mentre Mediaset On Demand (in fase di transizione alla nuova Mediaset Play) e LA7 On Demand sono più concentrate sull’accesso tramite le piattaforme interattive MHP e HbbTV. Per quanto riguarda Infinity, l’Apple TV continua a rimanere fuori dalla lista compatibili, lasciando AirPlay come unica opzione. Stesso discorso riguarda Chili Cinema, Rakuten TV e TIMVISION (che però si trovano in molte smart TV, tra cui le webOS di LG). Totalmente legata al suo set-top-box risulta invece Vodafone TV, che però in cambio dispone al suo interno delle app per Netflix e Now TV. Vedremo nei mesi futuri la situazione concernente YouTube Premium, in procinto di debuttare pure in Italia, ma se verrà mantenuto l’elenco della versione USA non ci saranno problemi.

La situazione ha preso il verso giusto e, salvo intoppi, fra qualche mese potremo dire addio all’assortimento di scatolotti scegliendone uno singolo (o un singolo TV) che avrà accesso a tutti i servizi o quasi. Una volta che Now TV rilascerà la promessa app per Android TV io potrò mantenere in camera la sola Shield TV, dei due Now TV Box in mio possesso uno finirà in panchina per evenienza mentre l’altro finirà in camera da letto a far da compagnia alla Apple TV 3G in uso per Netflix e Prime Video, anche qui grazie alla già citata apertura di Sky verso i televisori LG. Insomma, di questo passo il set-top-box “pigliatutto” diventerà presto una realtà.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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