Le novità per le CPU Intel e Qualcomm al Computex 2018

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Il treno della storia ci porta a Mountain View. Ma non si tratta di Google, per l’appunto parliamo di storia. Si torna indietro al 1968, quando Robert Noyce, tra gli inventori del circuito integrato, lasciò Fairchild Semiconductor insieme a Gordon Moore per fondare una nuova azienda dedita al crescente settore. Un business goloso, che attirò rapidamente investitori come Arthur Rock, alcuni anni dopo impegnato pure nei primi anni di Apple. La società appena creata prese il nome dalla contrazione della stringa “Integrated Electronics”: Intel. Il risultato di quell’avvenimento lo tocchiamo con mani tutti i giorni, anche indirettamente qualora usassimo processori di AMD od altre architetture come ARM.

È però il 1978 a dare lo spunto a buona parte dell’informatica moderna. In quell’anno arrivò infatti l’8086, il primo processore basato appunto sull’architettura x86, destinato qualche tempo dopo ad essere il cuore dei primi PC IBM nella variante più economica 8088. Come si può vedere sopra, era molto diverso dalle CPU odierne, con un aspetto a piedini che sicuramente risulterà familiare a chi ha un po’ di anni sulle spalle e/o ha studiato elettronica e circuiti nel suo percorso formativo. Processo produttivo a 3 micrometri, un singolo core, 16-bit e frequenze fino a 10 MHz. Oggi sembreranno bazzecole, ma ai tempi erano un importantissimo progresso tecnologico.

La comunanza degli anniversari ha permesso ad Intel di festeggiare degnamente entrambi con un nuovo Core i7 in serie limitata: l’8086K. Appartenente alla serie Coffee Lake, si distingue dall’8700K per le maggiori frequenze operative: 4 GHz quella base, fino a 5 in modalità Turbo. Il resto delle caratteristiche è lo stesso, come i 6 core abbinati a 12 thread, 12 MB di cache L3, controller di memoria DDR4 2666, grafica integrata UHD Graphics 630 e TDP dichiarato di 95 W. Sarà una serie limitata, che entrerà in vendita a partire dall’8 giugno a prezzi ancora da comunicare. In varie nazioni, Italia esclusa purtroppo, è stato anche avviato un concorso che mette in palio 8086 esemplari per altrettanti fortunati vincitori.

Il futuro più a breve termine per Intel passa per due nomi in codice: Whiskey Lake e Amber Lake, dedicati rispettivamente ai processori a bassi voltaggi, pronti a “motorizzare” le prossime generazioni di portatili ultrasottili, incluso il MacBook, e 2-in-1. Non ci sono ancora molti dettagli in questa fase, a parte l’inclusione certa del modulo Wi-Fi nello stesso package del processore, avvicinando così sempre più la gamma Core a SoC veri e propri. Ci saranno anche novità dedicate alle alte prestazioni, probabilmente Cascade Lake, e chissà che almeno per gli Xeon non faccia il suo debutto con la poderosa CPU a 28 core mostrata in anteprima sul palco del Computex. La frequenza massima è di 5 GHz e la presenza dell’HyperThreading implica che ogni nucleo sarà abbinato a due thread, portando il totale di questi ultimi a ben 56. Anche in questo caso, non sono stati rilasciate informazioni esaustive, rinviando il tutto al lancio nel corso dell’ultimo trimestre 2018.

Si parla ancora di portatili, ma cambiano azienda ed architettura. Qualcomm ha presentato alla kermesse taiwanese lo Snapdragon 850. È una revisione dell’845 che già abbiamo visto in azione su molti smartphone top di gamma, ma con una frequenza operativa maggiore, pensata proprio per l’impiego nei più esigenti laptop e che tocca quota 2,96 GHz. Il resto delle caratteristiche è il medesimo del modello cui si affianca, incluso il supporto Gigabit LTE. Lo Snapdragon 850 offrirà maggiori ottimizzazioni con Windows 10 per ARM rispetto l’835 che andrà progressivamente a sostituire nell’ambito, garantendo prestazioni ideali alle prossime app compilate in maniera nativa a 64-bit. I primi PC dotati del nuovo SoC raggiungeranno i mercati a ridosso del periodo natalizio.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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