Che Apple abbia a cuore la sicurezza e la privacy dei propri utenti mi sembra piuttosto evidente. Ormai è diventata una bandiera ed è uno dei principali elementi che la differenzia rispetto alle altre big dell’high-tech, almeno in termini di rapporto con il cliente. In alcuni casi, però, mi sembra che il percorso intrapreso sia fin troppo costringente, specie quando si parla di ambienti che traggono vantaggio dall’apertura e da una certa flessibilità operativa. Penso ad esempio alla nuova Utility Sicurezza Avvio dell’iMac Pro, che mi fa innervosire ogni qual volta tento il boot da drive esterni, finché non mi ricordo che hanno bloccato questa possibilità a meno di non avviare con ⌘R per disattivare la “funzione”.

Con Mojave, invece, è tutto un popup di qua e di là, perché le app che richiedono dei permessi lo fanno al momento, così come succede su iOS. Onestamente non mi sembra una cattiva idea, si poteva forse temere per i neofiti ma ormai siamo tutti così abituati a queste richieste in ambito mobile che risultano familiari a chiunque. Alla fine è un bene, secondo me, ma vi dirò che mi è venuta subito in mente una delle storiche gag tra Mac e PC, quella che prendeva in giro il sistema di protezione di Windows e le sue continue richiede: “Rifiuta o Autorizza”.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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