Apple non sembra gradire giochi sviluppati col kit MoltenVK

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Fino a non molto tempo fa, API come OpenGL e OpenCL erano al cuore dei sistemi operativi Apple, con l’azienda di Cupertino che ne incoraggiava attivamente l’utilizzo per giochi ed applicazioni con importanti necessità in termini di elaborazione. Progressivamente, però, le librerie proprietarie Metal hanno preso il sopravvento a favore di una maggiore integrazione hardware/software, tanto che in macOS Mojave le soprammenzionate OpenGL/CL sono contrassegnate come deprecate in vista di una futura rimozione del supporto. Nel frattempo, il Khronos Group ha proseguito sulla sua strada introducendo le nuove librerie Vulkan, evoluzione più spirituale che tecnica (derivano in buona parte dalle API Mantle di provenienza AMD) delle Open.

Vulkan è supportato a livello nativo sia da tutte le schede grafiche sviluppate negli ultimi anni sia dai principali sistemi operativi, con l’alquanto prevedibile eccezione di iOS e macOS, dove Apple ha ogni interesse a tirare l’acqua al solo mulino Metal. In tale ottica, sempre dal Khronos Group è stata lanciata gli scorsi mesi una nuova iniziativa denominata MoltenVK, un kit open source che permette ai prodotti realizzati su base Vulkan di essere eseguiti anche sui sistemi della mela “traducendo” le chiamate API nelle corrispettive Metal. Questo processo può essere effettuato in tempo reale durante l’esecuzione oppure sul codice in fase di sviluppo.

Benché si sperasse il contrario, vi era una probabilità alquanto alta di un mancato gradimento da parte di Apple. E così è stato: se inizialmente si è lasciata cogliere un po’ di sorpresa, come riporta il portale Phoronix ora è passata al contrattacco applicando il primo rigetto sull’App Store di iOS per un gioco adoperante MoltenVK. Non viene menzionato né il titolo né lo studio che l’ha sviluppato, specificando solo che si tratta di un indipendente, non legato alle major dell’industria ludica. Apple aveva concesso a maggio il suo benestare per la pubblicazione, salvo revocarlo nei giorni scorsi in quanto utilizzerebbe chiamate API non pubbliche sul framework IOSurface. Non ci sono ulteriori dettagli sulla presunta violazione, dato che IOSurface in sé è stato reso ad uso pubblico a partire da giugno 2017; è però stato accertato che la causa scatenante risiede in MoltenVK e non nel gioco stesso.

Occorrerà vedere nei prossimi tempi gli sviluppi su questa vicenda, se verosimilmente si estenderà ad altri titoli che fanno uso del medesimo kit. Per fortuna in macOS non ci si pongono gli stessi problemi, dato che i giochi basati su MoltenVK sono pressoché tutti su Steam e non sull’App Store, a partire dal celebre DOTA 2. Questo almeno per ora: lo spauracchio o l’opportunità, a seconda di come la si veda, di una futura restrizione totale al solo App Store anche su macOS resta (sebbene sarà con ogni probabilità un progetto a lungo termine e legato tanto agli avanzamenti di UIKit per Mac quanto al possibile passaggio ad ARM). Nell’attesa, pur comprendendo le ragioni tecniche e commerciali di Apple nel “pedal to the Metal”, le apporterebbe vantaggi nel medio-lungo termine non essere eccessivamente aggressiva nei confronti di chi utilizza tecnologie di transizione come MoltenVK. Le app ibride di oggi diventeranno le native di domani, una volta che avranno una base di utenti tale da rendere irrinunciabile il passaggio completo a Metal pena l’incombenza di future restrizioni.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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