Arriva Electra e il jailbreak per iOS è servito, ma io passo

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Nei primi anni con un iPhone, l’erba del vicino poteva davvero sembrare più verde. Fin dall’assenza del copia-incolla, noi utenti iOS ci siamo abituati a non avere funzioni che invece erano disponili sui terminali Android. C’è chi ha proseguito diritto per la strada iPhone e, lentamente, ha visto una maggiore attenzione di Apple per le richieste degli utenti, ma fortunatamente c’è anche chi ha sperimentato diversi sistemi operativi e smartphone, creando conoscenza e concorrenza. Agli iPhone manca ancora un po’ di flessibilità, perché l’azienda di Cupertino è convinta di poter decidere cosa è giusto fare al nostro posto – evitando di chiedercelo – ma di passi in avanti ce ne sono stati moltissimi. Usando anche Android devo dire che sono poche le cose che trovo più pratiche sul sistema di Google oggigiorno, ma al tempo stesso noto una maggiore apertura e forse “fiducia” negli utenti, dando loro la possibilità di decidere sulle funzionalità operative più minuziosamente. È una cosa che apprezzo, d’altronde la mia whishlist di iOS 12 era quasi tutta incentrata su opzioni mancanti in iOS 11 che, a giudicare dalle prime beta, non pare arriveranno.

Una cosa di cui non sento certamente la mancanza è il jailbreak, che in passato ho eseguito di rado e quasi esclusivamente per sperimentare e capire: la curiosità è una scintilla inesauribile di conoscenza. Tuttavia ci ho pensato proprio pochi giorni fa, perché con il mio smartphone Android, dopo aver ottenuto i privilegi di root, sono riuscito a far vedere video da YouTube e Plex a mio figlio in auto, risparmiandomi l’impiccio di portare iPad, supporti, batterie, cavi. Purtroppo il sistema che avevo scoperto in passato su iOS non funziona più, Apple ha notato e risolto il bug che permetteva di avviare i video dai link nei messaggi, ma ho risolto così, “sbloccando” il mio smartphone Android.

Durante la notte ho visto il mio feed di notizie popolarsi con una parola ricorrente: Electra. L’omonimo team ha infatti rilasciato un jailbreak che pare funzionare con iOS dalla versione 11.2 alla 11.3.1, e sembra anche piuttosto semplice da eseguire. Stando alla guida di iDownloadBlog ci sono pochi passi da eseguire, e per nulla complicati, anche se continuano ad arrivare richieste di aiuto nei commenti, quindi immagino che non sempre vada tutto liscio. Immagino, non lo so con certezza, perché questa volta la mia curiosità è del tutto sopita. Ogni tanto mi capita di sporcarmi le mani con i terminali Android, perché li vedo così, adatti (o nati) per smanettoni, mentre l’iPhone non andrei a “sporcarlo”. Uno dei suoi maggiori pregi risiede in quella forma di totalitarismo che ha portato ad una piattaforma chiusa ma sicura, dove l’utente si sente tranquillo di memorizzare password o carte di credito, tanto per fare un esempio. Anche su Android, oggi, c’è da stare piuttosto tranquilli, l’operazione di root diventa sempre più complicata con i terminali commerciali (sul V30 ci sono voluti diversi giri) e il sistema operativo è migliorato moltissimo, ma poi basta installare l’app sbagliata dal Play Store per trovarsi con qualche malware. Niente curiosità questa volta: l’erba del vicino rimane più economica ma non più così verde.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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