Che il Throttling dei MacBook Pro 2018 sia stato mal rilevato dal tool di Intel?

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Partiamo rapidamente dai fatti: Intel ha rimosso il link di download del tool Intel Power Gadget dal proprio sito, solo la versione per Mac. Ad accorgersene è stato 9to5Mac e magari vi starete chiedendo perché la cosa è potenzialmente rilevante. Questo piccolo software non fa altro che monitorare lo stato dell’hardware, mostrando il consumo istantaneo della CPU, l’utilizzo di questa e della GPU, la temperatura, frequenza, ecc. Insomma un programmino banalissimo come ce ne sono tanti altri, ma guarda caso è quello che è stato utilizzato da Dave Lee in uno dei video più negativi sui nuovi MacBook Pro 2018, quello in cui si è evidenziato un aggressivo Thermal Throttling con l’i9 da 6-core, che poi è stato confermato da tantissime altre fonti.

Può essere una coincidenza, ma è più probabile che le due cose siano correlate. Al momento si possono fare solo ipotesi ma una teoria è che Intel abbia pensato, spontaneamente o su richiesta di Apple, di controllare meglio i dati riportati sulla frequenza per accertarsi che le riduzioni sotto la soglia del clock base siano reali. Io continuo a ribadire che spero tanto che ci facciano ricredere e venga fuori una situazione paradossale di questo tipo; lo stesso 9to5Mac dice che potrebbe esserci un errore nel mostrare l’effettivo impiego di CPU quando questa è al minimo mentre ci sono altri componenti interni che stanno “lavorando”. Per farvi un esempio, la codifica H.264 viene data in pasto alle GPU Intel integrate che hanno la funzionalità QuickSync per una più veloce codifica hardware. Questa è una cosa che Final Cut Pro fa da una vita ma che, attenzione attenzione, da alcune release a questa parte fa anche Premiere Pro (ed era ora!). L’ipotesi è stuzzicante perché se fosse così vorrebbe dire che pur non avendo Apple migliorato l’aerazione con i nuovi e più potenti chip, Intel sarebbe riuscita a farli girare con una frequenza assurda (l’i9 ha un Turbo Boost pazzesco che aggiunge 1,9GHz e fa salire il TDP, ricordo) e 6-core invece di 4 ma senza surriscaldare. È possibile?

La risposta più semplice è no, non è possibile. D’altronde il problema il Throttling è stato rilevato anche con altri software e soprattutto si vede nei risultati, tant’è che 9to5Mac aggiunge nel suo articolo:

In our own testing, we found that disabling two of the cores actually resulted in faster export speeds in Final Cut Pro than if all six-cores were active.

Di certo la vicenda resta controversa e se Intel ha ritirato quel tool qualche modifica la farà, ma se i test d’uso ci dicono quanto ha rilevato 9to5Mac e decine di altre testate e youtuber che hanno fatto prove analoghe, non so cosa si potranno inventare. Personalmente non credo affatto che i nuovi MacBook Pro 2018 siano più lenti dei precedenti e nemmeno che siano dei prodotti sbagliati, infatti sto solo aspettando di capire se optare per il 13″ o se un 15″ 6-core base abbia meno problemi, tuttavia mi pare palese che qui non sia stato fatto alcun lavoro di ottimizzazione e mi aspetto solo di dover capire come il tool di Intel “aggiornato” possa tentare di salvare le apparenze, perché se comunque le prestazioni riscontrate in attività lunghe ed impegnative non mostrano l’incremento che noi abbiamo visto nei nostri SaggiProgetti passando da 4 a 6-core (ricordo anche i 12-thread) allora qualcosa non quadra a prescindere da quello che il marketing ci dirà nei prossimi giorni.

Comunque se si è mossa Intel, forse anche su richiesta di Apple, la questione è reale ed importante, il ché mi fa essere positivo per il futuro. Credo infatti che già un aggiornamento del firmware EFI che riporti le ventole ad essere belle allegre come nei modelli 2016/2017 e meno rilassate come invece sono sui 2018 potrebbe far ottenere un discreto miglioramento, simile ma inferiore a quello che è stato riscontrato mettendo i nuovi MacBook Pro nei freezer. Ci scherzavo nel precedente articolo circa il rumore aggiuntivo che ciò potrebbe causare, ma ricordiamo che è una macchina “Pro” non ha senso metterci dentro una bestia di CPU in uno spesso così ridotto e poi aspettarsi pure che sia silenzioso sotto massimo carico. Per cui bene che si sia sollevato presto questo vespaio e si continui, anche da parte nostra, a tenere alta l’attenzione.

Anche se non se ne sta parlando molto io temo che anche gli altri i7 6-core presenteranno problematiche simili ma in misura minore. Dopotutto quello base ha un Turbo Boost che arriva a 4,1GHz e quello top a 4,3GHz, che sono meno dei 4,8GHz dell’i9 ma sono sempre tanti da far emergere tanto calore. Se però Apple agirà in qualche misura sulla gestione della temperatura almeno quelli potrebbero risultare abbastanza efficienti. Incrociamo le dita e aspettiamo ancora qualche giorno, le notizie su cui discutere non sembrano mancare.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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