Finalmente un i7 quad-core in arrivo sui MacBook Pro 13″: grazie Coffee Lake!

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In occasione del mio primo SaggioProgetto con Coffee Lake ci ho tenuto a sottolineare un aspetto che sembra non essere chiaro ai più. L’ottava generazione di chip Intel è da molti considerata “quasi inutile” come upgrade, poiché si tratta di uno step aggiuntivo (il quarto) rispetto il nuovo piano di sviluppo a tre fasi (Process-Architecture-Optimization) che ha sostituito il precedente Tick-Tock. Questo è assolutamente vero, difatti questa è stata definita dal chipmaker di Santa Clara come una “seconda ottimizzazione”, che senza informazioni aggiuntive è facile confondere con qualcosa tipo: miglioramenti del tutto superflui. In realtà, invece, chiunque conosca bene il settore sa che Coffee Lake rappresenta per gli utenti uno degli step evolutivi più importanti che si sia visto in ambito CPU da diversi anni. E non esagero.

Coffee Lake Desktop: l’aumento di core porta ad un notevole salto nelle prestazioni

Intel ci ha abituato a progressi continui ma molto lenti, mantenendo i paletti delle proprie linee di processori più o meno invariati e andando ad aumentare leggermente l’efficienza energetica e le performance. Con Coffee Lake, invece, si sono finalmente decisi ad aumentare il numero di core nella loro line-up, facendo salire le prestazioni in modo netto. Lato desktop, ad esempio, l’i7-8700K del #ProgettoCaffeina è potuto andare ben più in alto del precedente i7-7700K (che monta l’attuale iMac 27″ top) grazie al passaggio da 4-core/8-thread a 6-core/12-thread. Forse sarà stato l’avvento degli AMD Ryzen a metterle un po’ di sale sulla coda ma il punto è che ci ha portato a vedere spesso un +50% a parità di segmento e prezzo che non vedevano da anni. Queste CPU esistono sul mercato ormai da oltre 6 mesi e sono disponibili da ancora prima per i produttori, infatti è da gennaio che aspettiamo che Apple aggiorni la propria line-up e sconsigliamo di acquistare praticamente qualsiasi Mac da allora. Nel prossimo iMac 27″ vedremo proprio il salto evolutivo del grafico qui sopra, perché monta tipicamente quei processori nei modelli più carrozzati, ma i miglioramenti ci saranno anche nei livelli inferiori (come dimostrato dal #ProgettoDeca con i5-8600K) e per i portatili.

macbookpro-2016-touchbar

Proprio questi ultimi potrebbero essere davvero in dirittura d’arrivo, visto che un benchmark di un presunto MacBookPro15,2 è apparso lunedì su Geekbench Browser. Non è molto difficile falsificare questi dati, per cui non possiamo essere proprio certi della sua originalità, tuttavia sono assolutamente realistici e coerenti, infatti non vedo motivo per dubitarne. Stando alla nomenclatura si tratterebbe di un 13″ con Touch Bar, così come lo è il 14,2 della serie attuale (mentre il 15,1 sarà il 13″ con due porte Thunderbolt e il 15,3 il 15″). Sarebbe anche la versione più carrozzato e con CPU opzionale visto che monta un i7 che non viene proposto tipicamente da Apple nelle due configurazioni predefinite, ma solo come modifica in fase d’ordine. Precisamente si tratterebbe dell’i7-8559U che prenderebbe, realisticamente, il posto dell’attuale i7-7567U.

Finalmente l’i7 sul MacBook Pro 13″ avrà un senso grazie a Coffee Lake

Il passaggio da Kaby Lake a Coffee Lake manterrà il processo produttivo a 14nm inaugurato al tempo di Haswell, ma ci permetterà di passare da 2-core/4-thread a 4-core/8-thread e da una frequenza massima in turbo di 4.0GHz a 4,5GHz. Il TDP sarà ancora di 28W ma il consumo minimo scenderà da 23W a 20W grazie ad una frequenza operativa di base rimodulata su 2,7GHz invece di 3,5GHz. Tradotto in pratica il computer sarà più fresco e consumerà meno con applicazioni semplici e in idle, mentre a massimo carico sarà il portatile da 13″ che molti sognavano da anni: i 16600 punti in multi-core sono pochissimi in meno rispetto ai 17400 del mio Mac Pro 2013 con Xeon 6-core! Anche se il benchmark qui sopra non fosse reale (ma io non credo) la CPU i7-8559U esiste davvero e offre quelle prestazioni, nonché risulta perfettamente indicata per serie, categoria e consumi ad essere inserita proprio nel MacBook Pro 13″. Onestamente, non vediamo l’ora.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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