La nuova generazione di MacBook Pro promette faville in termini di prestazioni, grazie all’aumento dei core e del passaggio alla DDR4 almeno sui modelli da 15″. In attesa di poterci mettere a breve le mani, i primi risultati ufficiali su Geekbench sembrano confermare le sensazioni positive.
Sebbene i benchmark siano ancora definiti preliminari, in quanto effettuati su unità appena uscite dalla scatola e con macOS che deve ancora completare in background tutte le sincronizzazioni, quanto emerso è già parecchio interessante. Sui punteggi in single-core non v’erano molte sorprese: Coffee Lake non rappresenta una rivoluzione in tal senso, seppure un incremento tra il 12 e il 15% non sia affatto da disprezzare. È il multi-core a mostrare quanto abbia fatto bene l’aumento dei nuclei. Il MacBook Pro 2018 top di gamma raggiunge quota 22.439 punti, contro i 15.548 del modello precedente. Parliamo nel complesso di migliorie tra il 39 e il 46%. Anche le nuove Radeon Pro X hanno dato contributi apprezzabili.
Il vero spettacolo dei numeri si vede però nei 13″. Se il bottino single-core è magro, tra il 3 e l’11%, quello multi-core è stupefacente. Se i punteggi non sono raddoppiati poco c’è mancato. Il modello 2018 di punta raccoglie 17.557 punti, mentre il predecessore si ferma a 9.550. Tradotto in percentuali, parliamo di un aumento tra l’81 e l’86%. Se guardiamo inoltre il solo aspetto CPU, i nuovi MacBook Pro 13″ superano agevolmente pure i 15″ del 2017, anch’essi quad-core.
John Poole di Geekbench definisce tutto il miglior upgrade in prestazioni occorso ai MacBook Pro dal lontano 2011. Non a torto: proprio a quell’anno risale l’ultimo aumento dei core, che divennero 4 sui 15″. Non resta che aspettare di metterli seriamente alla prova.