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È così, io odio le notifiche. Dopo tanti anni di smartphone di ogni tipo non sono ancora riuscito a trovare un buon metodo per gestirle senza che mi facciano innervosire. Mi succede almeno 3/4 volte al giorno di maledirle, finché non mi stanco e attivo lo switch del silenzioso, con il risultato che poi mi perdo anche le cose importanti (per fortuna almeno con lo smartphone principale mi salvo se ho l’Apple Watch). Ma io mi chiedo, possibile che non si possa trovare un modo più smart per segnalarle?

Grazie alle opzioni native abbiamo la possibilità di disabilitarle app per app, andando a definirne l’aspetto e la permanenza, ma non è il tipo di impostazione che vorrei poiché è rigido e non si può adattare alle varie circostanze. Le notifiche sono utilissime, non voglio spegnerle permanentemente, però ci sono situazioni in cui diventano davvero invadenti e il sistema le “tratta” una ad una, senza una policy strutturata ed intelligente.

Alcune delle principali circostanze in cui arrivo ad odiare le notifiche riguardano certamente i “messaggini” dei social network. Certo qui si potrebbe dire che il problema non sono le app ma il loro utilizzo e in effetti qualche fulmine tonante si potrebbe scagliare su certe persone. Tipo quelle che ti scrivono messaggi lunghi una parola e poi invio, un’altra parola e invio, una foto invio… senza pensare che dall’altra parte si sente din, Din, DIN!!! E questo vale ovviamente anche per i gruppi, dove il problema si moltiplica all’ennesima potenza. Quelli, però, sono abituato a silenziarli d’ufficio, a meno che non si tratti dei pochi che uso su Telegram per rimanere in contatto con famiglia e gruppi di lavoro, perché almeno lì si respira una certa serenità e se ti arriva una notifica hai piacere di leggerla. Al contrario sto lontano da tutti quei gruppi in cui ogni mattina parte la sfilza di buongiorno e ogni sera buonanotte, come se la cosa dovesse dimostrare una certa cura ed attenzione per il prossimo. Non è così. È l’esatto contrario!

Ma il problema non sono solo i gruppi sui social network perché ci sono anche le email. Da qualche anno vivo più sereno perché ho disabilitato le notifiche push dappertutto e so che quando ho tempo di leggere la posta apro Mail e lo faccio, altrimenti diventa un’altra fonte eterna di stress. Stessa cosa dicasi per Facebook, dove ho proprio deciso di disattivare ogni forma di notifica: se mi scrivete qualcosa lì, mi taggate, mi mandate un messaggio diretto o rispondete ad un mio commento, lo vedrò quando e se avrò il tempo di aprire Facebook… e non succede molto spesso. 

Personalmente non sopporto più neanche i badge sopra le app che mi avvisano che c’è qualcosa di nuovo. È una mia deformazione, perché mi dà l’idea che io debba risolvere qualcosa… forse mi devo far vedere da uno strizzacervelli, d’accordo. In condizioni normali non è un problema, tanto le vedo quando prendo lo smartphone e quindi vuol dire che ho il tempo per aprire l’app e controllare, ma se poi mi accorgo che erano notifiche fake mi girano. Mi riferisco ad esempio ad Instagram, che da quando è di Facebook è diventato un pressing continuo. Ogni 2×3 mi segnala che devo farmi amico qualcuno, che devo agganciare la rubrica o abbinarla non so neanche io a cosa perché gli dico di no e chiudo. 

Attualmente la mia difesa primaria contro il disturbo post-traumatico da notifica è quello di disabilitarle ovunque non siano strettamente necessarie. Ogni tanto mi perdo qualcosa, ma è inevitabile. Mi dispiace in particolare per i quanti ci scrivono messaggi tramite la nostra pagina Facebook, ma di invischiarmi anche con le notifiche dell’app Pagine non se ne parla (lì il badge sale vertiginosamente coi numerini…). Però non posso disabilitarle ovunque e allora finisce che ad un certo punto inizio a sentire din, din, Din, DIN, DIN… e quando non sono tante a ripetizione allora è quella singola che ti copre i pulsanti di navigazione nel momento peggiore, oppure mentre stai vedendo un video o in quei pochi minuti di gaming con quel gioco che non le blocca e te ne esce una che ti copre mezzo schermo e il tizio contro cui stai menando le mani ti manda al tappeto (magari l’ha mandata lui come tattica diversiva…). 

Le notifiche servono, l’ho già detto, e tenerle spente ovunque o attivare ogni volta il silenzioso non è una buona soluzione. Soprattutto se avete un paio di smartphone e un tablet, magari. Ma in quest’epoca in cui pure il fornaio ha una AI per decidere che tipo di pane fare e in che quantità in base al giorno, avendo studiato il trend delle vendite grazie ad un rivoluzionario sistema di machine learning, mi chiedo se non si possa fare qualcosa per rendere queste benedette notifiche meno invadenti.

Ad esempio, se mi arriva una notifica da Whatsapp, che suona, vibra e canta, e io non la vado a vedere, non si potrebbe pensare di mandare le successive silenziose finché non prendo spontaneamente lo smartphone? Perché magari l’avevo lasciato di proposito in borsa, sul divano o ad un angolo della scrivania e vuol dire che in quel momento ho da fare, per cui farmi sentire din, Din, DIIIIN, DIIINN mi costringe ad interrompere, perdere il filo logico, se stavo facendo qualcosa di delicato, e poi inveire contro chi ha inventato le notifiche. Tutte cose poco salutari secondo il mio medico di fiducia. Oppure: se pippo e paperino iniziano a scambiarsi selvaggiamente messaggini di 2 caratteri invio, 2 caratteri invio, 2 caratteri invio, nel gruppo che ho dimenticato di silenziare (perché ne esce uno al giorno e ti ritrovi dentro non sai nemmeno tu come), non sarebbe sensato aspettare 10 secondi prima di notificare e farlo poi una sola volta alla fine della baruffa?

Lo ripeto: io non ho piacere di disattivare le notifiche. Non sono un orso solitario e scrivo agli altri come gli altri scrivono a me, però lo smartphone dovrebbe essere molto più smart nel segnalarle. Ed anche le app potrebbero fare di più, visto che ora sono al computer e mi stanno arrivando messaggi di Telegram sul Mac e nel frattempo ho quel fastidiosissimo smartphone Android che vibra per lo stesso motivo. Non potreste sincronizzarli e capire che ce l’ho già davanti agli occhi? A proposito: la vibrazione la trovo ancora più insidiosa sulla psiche umana del suonino di notifica, soprattutto se messa in mano ad incompetenti. Sul mio LG V30, ad esempio, l’ho disattivata da ogni singola impostazione di sistema e tengo il volume silenziato, ma quando finisce il periodo “non disturbare” (dalle 22 alle 7), ritorna da solo in modalità vibrazione. Tutti i santi giorni. Mi vogliono vedere morto, l’ho capito, ma non gli darò questa soddisfazione. 

Visto che ormai conoscete tutto di noi, ci tracciate da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, sapete cosa ci piace, cosa cerchiamo, quando lavoriamo o riposiamo, non potreste usare queste informazioni razionalizzate per liberarci dalla piaga delle notifiche? Dico a voi Google, Apple, Facebook e compagnia bella (compagnia sempre più risicata, ma vabbè). Oh voi potenti della terra (forse esagero? non credo). Voi che creare occhiali per vedere il mondo più bello e smartphone per risucchiarci al di fuori di esso, non potreste impegnarvi per rendere smart le notifiche? Ormai siamo bombardati da tutte le parti, soprattutto chi vive a lavora tramite internet; serve una barriera difensiva intelligente e discreta, che capisca quando non è il caso di annoiarci con stupiderie, senza che dobbiamo essere noi a silenziare tizio e caio o ricordarci di mettere il non disturbare ogni qual volta ci capitano quei 30 minuti in cui dobbiamo essere concentrati al 1000 per 1000. Che dite, è chiedere troppo?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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