Come già abbondantemente anticipato dalle fughe di notizie, Samsung ha presentato il suo nuovo top di gamma, il Galaxy Note 9. All’interno troviamo un hardware molto performante, vista la presenza dello Snapdragon 845 (con il Water Carbon Cooling System, per spingere il processore a tutta potenza in caso di uso di app particolarmente esigenti, come Fortnite), di un quantitativo di RAM compreso fra i 6 e gli 8 GB, due altoparlanti AKG, una batteria da 4.000 mAh e un display da 6.4 pollici Super AMOLED con risoluzione da 2960 x 1400 pixel. La fotocamera è sempre da 12 megapixel, ma è dotata di un sistema di riconoscimento intelligente che imposta i giusti valori in base a cosa vogliamo fotografare.

La S-Pen è stata ulteriormente migliorata, visto che il pulsante sulla sua superficie può essere utilizzato per controllare alcune funzioni dello smartphone (ad esempio, è un comodo telecomando per scattare i selfie), oltre che delle app che vorranno implementarne il supporto grazie alle API messe a disposizione dall’azienda coreana.

È presente ancora una volta il supporto alla tecnologia DeX per usare lo smartphone come un personal computer se connesso a un monitor e a tastiera e mouse. Questa volta, però, non ci sarà più bisogno di un dock apposito, ma basterà semplicemente connettere lo smartphone ad un display esterno con un cavo USB-C a HDMI, proprio come per il Huawei Mate 10. Chiudono la dotazione hardware il sensore per la scansione della retina, il jack per le cuffie e il lettore di impronte digitali, posizionato sul retro del telefono, al centro della scocca.

Il Galaxy Note 9 potrà essere preordinato già da domani al corrispettivo di $1.000 per la versione da 128 GB di memoria e 6 GB di RAM, mentre quella con 512 GB di memoria e 8 GB di RAM sarà disponibile a $1.300. La commercializzazione, invece, inizierà il prossimo 24 agosto con Android 8.1 Oreo (non si sa quando sarà rilasciato l’aggiornamento a Pie).

Assieme al nuovo smartphone, Samsung ja presentato il Galaxy Watch, uno smartwatch LTE disegnato e pensato per sembrare un normare orologio. La dotazione è la solita di tutti i suoi simili, Apple Watch compreso: sensore per i battiti cardiaci, supporto per Bixby, assistente per gli esercizi fisici e rilevamento dello stress e della qualità del sonno. Samsung promette che la batteria di Galaxy Watch può arrivare a resistere anche per alcuni giorni prima di scaricarsi.

Poteva l’azienda di Seul sottrarsi al mercato degli smart speaker? Certo che no! E, proprio per questo, ha presentato anche il Galaxy Home, all’interno del quale batte il cuore di Bixby che potrà interfacciarsi con Spotify, la cui configurazione sarà richiesta sin dall’inizio (come anche in tutti gli altri dispositivi Samsung) in virtù di un particolare accordo fra le due società.

Infine, è stato svelato anche il Wireless Chager Duo, un dispositivo in grado di ricaricare ad induzione sia uno smartphone che il Galaxy Watch. Apple, tu ricordi ancora il mai commercializzato AirPower, vero?