iPhone Xs e Xs Max, la grande evoluzione della specie (nel vero senso della parola)

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Paolo Palumbo, Maurizio Guerra, Giuseppe Pintore, Fabio Puppato, Marco Magherini, Marzio De Cristofaro, Enrico Carangi, Mauro Vanzelli, Sergio Lo Bianco, Giuseppe Marino, Fabio Sereno.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

L’anno scorso Apple ci aveva presi un po’ in contropiede non facendo seguire l’iPhone 7 da un modello 7s. Insieme agli X arrivarono infatti gli iPhone 8, facendo pensare che lo storico suffisso delle generazioni “intermedie” fosse giunto al capolinea. Invece si era solo preso una pausa. Quest’anno torna più carico che mai, al massimo della forma. Perché una delle novità più principali è proprio la variante Max.

Come ampiamente previsto dai rumor delle ultime settimane, l’identificativo Plus che contraddistingueva i modelli di iPhone con schermi più grandi ora viene sostituito da Max. La principale differenza tra gli Xs visibili nell’immagine soprastante è infatti il display: il “piccolo” resta a quota 5,8″ con risoluzione 2436×1125, mentre il Max dispone di un pannello da 6,5″ 2688×1242. In entrambi i casi i ppi sono 458, così come il contrasto tipico dichiarato di 1.000.000:1. Oltre alle già conosciute tecnologie come True Tone e 3D Touch nonché l’ampia gamma cromatica, questa nuova generazione dispone del supporto HDR10 e Dolby Vision. L’estetica rimane sostanzialmente invariata rispetto al predecessore, se si eccettuano la nuova tonalità oro ed altri piccoli dettagli; effettua tuttavia un upgrade in termini di resistenza all’acqua con la certificazione IP68. A tal proposito Apple sostiene che il dispositivo è in grado di resistere per 30 minuti fino a 2 metri di profondità.

Il Face ID non ha ricevuto stravolgimenti, ma guadagna comunque migliorie di tutto rispetto in linea con un sistema in fase di maturazione. Il metodo di riconoscimento è stato perfezionato al fine di agire in maniera ottimale anche in presenza di marcate variazioni estetiche, inclusi gli occhiali da sole. Ulteriori perfezionamenti hardware, anche per la Secure Enclave dove vengono conservati tutti i dati biometrici, permettono uno sblocco ancor più rapido di quanto già era possibile con iPhone X.

Il corso più di evoluzione che di rivoluzione si avverte pure nel SoC. L’A12 Bionic beneficia del passaggio al processo produttivo a 7 nanometri, che dà la possibilità di spingere un po’ sulle prestazioni senza sacrificare i consumi: a riguardo, infatti, pur mantenendo per la CPU principale una struttura a 6-core Apple dichiara per i nuclei più performanti un aumento fino al 15% sulle performance mentre l’impatto energetico degli altri 4 core meno potenti si riduce sino al 50% se comparato all’A11. In linea a quanto già permetteva il predecessore, anche l’A12 Bionic è in grado di scatenare tutti i 6 core contemporaneamente in caso di elaborazioni molto intensive. Anche la GPU è stata oggetto di importanti ritocchi, passando a quota 4 core e promettendo fino al 50% di prestazioni in più. Il Neural Engine a 8 core è in grado di eseguire 5000 miliardi di operazioni al secondo, sino a 9 volte più rapido del “vecchio” chip. L’ISP, o Image Signal Processor, è stato ulteriormente potenziato per supportare al meglio le principali novità in ambito fotografico come Smart HDR, su cui torneremo a brevissimo.

Parliamo ora proprio della fotografia. Anche in questo caso, sebbene l’azienda di Cupertino citi la presenza di sensori tutti nuovi, l’impalcatura base resta in buona parte quella di iPhone X, con due sensori fotografici da 12 Megapixel entrambi dotati di stabilizzazione ottica e differenziati soprattutto dall’apertura: f/1,8 per il sensore grandangolare e f/2,4 per il teleobiettivo, con zoom ottico fino a 2X. I maggiori meriti dei miglioramenti vanno ai nuovi Neural Engine e ISP. La modalità Smart HDR permette di ottenere scatti più luminosi e dettagliati, senza alcun ritardo nelle operazioni. Ancor prima della cattura vengono analizzati numerosissimi parametri al fine di ottimizzare il risultato finale, come eventuali volti presenti in primo piano, la profondità ed altro ancora. Chi preferisce invece i controlli manuali sarà contento di sapere che proprio profondità e illuminazione dei primi piani sono tra i parametri disponibili al “fine tuning”. Lievi ritocchi sul piano tecnico pure per la fotocamera anteriore, sempre da 7 Megapixel con apertura f/2,2 ma dotata di un sistema di stabilizzazione migliore. La registrazione video resta in 4K a 60 fps, ma beneficia ora della cattura audio stereofonica.

Un ultimo e gradito aggiornamento nella serie Xs riguarda la connettività. Accanto a nomi già noti come Bluetooth 5.0 ed NFC, troviamo LTE di classe Gigabit ma soprattutto il supporto dual-SIM dual standby. Ebbene sì, anche Apple ha ceduto al fascino della doppia scheda che già da parecchio prevale nel mondo Google. Ma a suo modo: lo slot dual-SIM fisico è disponibile per la sola versione cinese, mentre nel resto del mondo tale configurazione viene effettuata attraverso l’accoppiata SIM fisica + eSIM. Per il secondo numero si dovrà dunque fare affidamento ad un operatore che supporti la SIM elettronica integrata. Inoltre, l’abilitazione della modalità dual-SIM avverrà in un prossimo aggiornamento di iOS. In conclusione, un breve cenno al comparto energetico, che vede l’iPhone Xs ottenere 30 minuti di autonomia in più rispetto al precedessore e Xs Max fino a 90 minuti. Sono supportate la ricarica wireless e rapida, ma l’AirPower resta ancora un’incognita e l’alimentatore incluso nella confezione continua ad essere quello da 5 W. Tolto dalla scatola anche l’adattatore per collegare le cuffie con jack 3,5 mm al connettore Lightning.

Veniamo ora agli aspetti commerciali. iPhone Xs e Xs Max saranno disponibili anche in Italia a partire dal 21 settembre, coi preordini che inizieranno venerdì 14. Tre le tonalità disponibili, grigio siderale, argento e oro, così come i tagli d’archiviazione, 64, 256 e 512 GB. Qui sotto lo schema completo dei prezzi:

A seguito dei nuovi ingressi si modifica ovviamente la struttura dell’intera famiglia iPhone. Il modello X del 2017 lascia di fatto spazio al nuovo iPhone Xr, che parte da 889 € per la versione 64 GB e sale rispettivamente a 949 e 1.059 € per le configurazioni da 128 e 256 GB. Spariscono iPhone SE e 6s, con l’entry-level ora rappresentato dall’iPhone 7. La variante da 4,7″ costa 549 € nella capacità 32 GB, salendo a 659 € per quella da 128; il 7 Plus si vende nei medesimi tagli invece a 679 e 789 €. Permane come modello intermedio l’iPhone 8, 719 € per 64 GB e 889 € per 256, che salgono a quota 829 e 999 € se si opta per il Plus.

In conclusione, segnaliamo le date di rilascio per le nuove versioni dei sistemi operativi Apple: 17 settembre per iOS 12, tvOS 12 e watchOS 5, 24 settembre per macOS 10.14 Mojave. Le Golden Master per gli sviluppatori sono disponibili invece già da ora. Una breve menzione va anche all’aggiornamento software in arrivo per HomePod, che porterà la ricerca di canzoni in base a parti del loro testo, timer multipli, la possibilità di effettuare e ricevere chiamate, il supporto a Trova il mio iPhone e Siri Shortcuts. A partire dal 26 ottobre HomePod sarà disponibile anche in Messico e Spagna.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.