Nuovi iPhone significano anche nuovi teardown di iFixit. La popolare piattaforma di riparazioni elettroniche fai da te si è presentata puntualmente all’appuntamento di quest’anno poco dopo l’inizio della disponibilità commerciale dei dispositivi. Come già era intuibile, il teardown non ha dimostrato per gli iPhone XS e XS Max estreme differenze costruttive rispetto il predecessore, ma quelle presenti sono sufficientemente importanti.
La scocca, salvo alcuni dettagli, è pressoché ripresa da iPhone X. Non manca però un elemento di potenziale incompatibilità coi case pensati per il vecchio modello: il sensore grandangolare presenta dimensioni del 32% superiori al precedente e ciò ha comportato un leggero aumento dell’amata-odiata protuberanza. Probabilmente per una custodia di tipo rugged, parecchio spessa, questo non costituisce un problema ma per altri case meno spessi il destino potrebbe non essere altrettanto fortunato. Non crea preoccupazioni da questo punto di vista invece l’antenna aggiuntiva posta vicino al microfono inferiore. A quanto pare, oltre ad occorrere per il supporto a reti 4G fino al Gigabit, dà pure benefici negli altri contesti dato che i nuovi dispositivi presenterebbero velocità medie più elevate.
Andando all’interno, iFixit ha notato come Apple abbia adeguato la componentistica su iPhone XS Max per sfruttarne meglio lo spazio aggiuntivo. La scheda logica è più estesa e anche la batteria a L si può disporre qui su due celle; medesima forma ma singola cella invece per XS. Analoga operazione d’ingrandimento ha coinvolto pure il Taptic Engine, presumibilmente anche per fare fronte al più generoso schermo da 6,5″. Sull’altra scheda RF si trovano invece i chip di rete Intel e un altro a cura ST Microsystems, contornato in giallo nell’immagine soprastante: è dove risiede il supporto eSIM. Lo stesso circuito, come osserva iFixit, è presente pure su Apple Watch Serie 3 e Google Pixel 2 XL.
Nel complesso, il giudizio tecnico di iFixit per la nuova generazione di iPhone è piuttosto positivo. Il grado di riparabilità è 6 su 10, indicando buoni passi avanti per facilitare la vita sia dei riparatori autorizzati sia degli avventurosi “self-made”. Al di là del continuato uso di soluzioni non standard come le viti pentalobo, il maggiore ostacolo resta la scocca in vetro la cui sostituzione comporta lo smontaggio dell’intero dispositivo.