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Ieri è stata una giornata lunga, ma ce l’ho fatta: il viaggio di andata e ritorno verso l’Apple Campania di Marcianise per recuperare iPhone XS Max e Apple Watch Serie 4 è andato per il meglio. Come sempre, mi preme ringraziare i ragazzi dello store, da anni sempre precisi e cordiali, nonostante l’affluenza verso le 13 fosse abbondante e un po’ caotica. Non ringrazio, invece, il tizio della security che mi ha impedito di registrare video o di scattare foto al negozio, cosa che non credo dipenda dai Genius o da Apple stessa visto che negli scorsi anni non ha mai posto divieti.

Il primo iPhone di quest’anno (il secondo, XR, vedrà la luce di qui ad un mese) non ha bisogno di presentazioni: chi ha avuto o provato un modello X lo scorso anno non noterà differenze o grosse migliorie a colpo d’occhio. Io sono sempre stato un sostenitore dei padelloni, tanto da essermi orientato sin da subito sulla linea Plus ai tempi dal lancio dell’iPhone 6: trovo gli schermi grandi più consoni alle routine quotidiane che svolgo con lo smartphone, dalla gestione delle e-mail alla modifica di testi, passando per l’uso di qualche piattaforma CRM, ed è per questo che ho optato per l’acquisto (al costo di un SaggioRene) di iPhone XS Max.

Devo essere sincero: finché non lo si ha davanti non si apprezza davvero questo display. Messo da parte l’effetto wow per i 6,5″ a tutto schermo, contenuti in una dimensione leggermente più compatta dei precedenti 5,5″ dei Plus grazie al formato 19.5:9, si nota però che le differenze con XS finiscono qui. A parte qualche variazione interna, XS Max ha solo uno schermo “ancora più grosso” (cit.), forse per questo Apple ha deciso di abbandonare il suffisso Plus che suggeriva la presenza di funzionalità aggiuntive.

Durante il keynote mi ero sbilanciato a favore dell’acquisto della nuova colorazione oro, ma, alla fine, sono rimasto fedele al mio tradizionale grigio siderale. Dal vivo, infatti, ho trovato la tonalità scelta da Apple più simile al cipria, sfumatura che non ho apprezzato sullo smartphone nonostante sia solito indossare polo o maglie rosa e di altri colori pastello.

Nulla da ridire sulla fluidità generale dello smartphone: il chip A12, accompagnato da una release di iOS che ha fatto della velocità il suo cavallo di battaglia, rende iPhone XS Max una vera scheggia in tutte le operazioni. Anche il Face ID è più veloce che mai nel riconoscere il volto: preciso però che non si tratta di un sistema di riconoscimento di seconda generazione, ma, semplicemente, di una miglioria dovuta alla maggiore potenza di elaborazione del nuovo SoC.

La vera novità di quest’anno è insomma Apple Watch Serie 4: per la prima volta dal lancio della Serie 0, il dispositivo è stato interamente rivisto in ogni suo aspetto: schermo, dimensioni, funzioni ed alcuni elementi di design. Anche la confezione è rientrata nel cambiamento, visto che ora è unica per tutti i modelli, contenendo all’interno la cassa ed il cinturino separati. Questo consente ad Apple di razionalizzare i packaging, pur trasmettendo la medesima esperienza premium nell’apertura dell’involucro (che ha all’interno la stampa di alcuni modelli dello smartwatch).

Nella confezione più grande sono collocati la cassa scelta, protetta da una sacca in microfibra che vedete qui sopra, il cavo di alimentazione e l’adattatore AC; nella scatola più sottile, invece, si trova il cinturino. Quest’anno sono tornato sui miei passi, e dopo un anno con AW3 Sport nero ho scelto la versione acciaio 44 mm con il cinturino in maglia milanese, che alternerò a quello Sport blu ed agli altri già in mio possesso (visto che l’attacco non è cambiato).

Le migliorie, come dicevo, riguardano tutto il dispositivo: lo schermo, finalmente più grande, perde lo stacco con le cornici della cassa, visto che i suoi angoli arrotondati seguono le linee delle ridotte dello chassis. Non c’è più, quindi, quel brutto effetto dovuto al contrasto spiccato fra gli angoli squadrati dello schermo interno e quelli rotondi di Apple Watch.

La fluidità di sistema è fantastica: nelle prime ore d’uso non ho riscontrato rallentamenti ed ho apprezzato tantissimo l’aggiunta del feedback aptico alla rotazione della Corona Digitale, innovazione che consente di avvertire una leggera resistenza, come se si trattasse di un orologio meccanico. Il tasto laterale è finalmente a livello con la scocca, che così risulta più pulita e lineare, senza altri elementi sporgenti oltre alla corona. Le nuove watchface sono ricche di elementi e altamente personalizzabili in ogni loro aspetto: di primo acchito possono sembrare più caotiche, in realtà sono strutturare in modo da fornire molte informazioni con un singolo colpo d’occhio.

Permettetemi, infine, una piccola riflessione personale sui prezzi di vendita di iPhone XS e XS Max. Apple ha, a mio avviso, davvero esagerato: 1.459 € per il modello da 256 GB sono tanti. Certo penserete “se lo possono permettere”, visto che tanto ne venderanno, e probabilmente avete ragione. L’anno scorso abbiamo motivato il prezzo di X con il progetto completamente nuovo, quasi a voler dire: è un anno di passaggio. È successo in passato che dispositivi “rivoluzionari” siano partiti da un prezzo più elevato per poi assestarsi. Ecco perché sarebbe stato ragionevole ed apprezzabile vedere XS Max al prezzo del vecchio X e con un salto di prezzo minimo tra il piccolo e il grande, visto che oggi cambia davvero poco tra i due. E invece le vendite dello scorso anno pare abbiano legittimato questi prezzi stellari, al punto che Apple si è decisa a salire su, su e ancora più su con il XS Max, assicurandosi con la presenza di un furbo XR in fascia entry.

Dunque, iPhone XS è sempre più l’oggetto del “vorrei, ma non posso”, strategia di posizionamento che non so quanto possa reggere nel lungo periodo agli occhi del cliente. Pur sapendo che non servirà a molto, personalmente spero che il prossimo anno inizino a dare un segnale di cambiamento in questo registro. Anche perché nel momento in cui Apple sfonda una determinata fascia di prezzo, quasi tutti gli altri produttori si sentono autorizzati a seguirla. Nei prossimi giorni pubblicheremo nelle storie di Instagram del nostro blog altre impressioni nell’uso quotidiano dei nuovi dispositivi mentre, per una vera e propria SaggiaRecensione, vi lascio nelle sapienti mani di Maurizio. Ma dovrete attendere qualche altro giorno: come ben sapete, non ci piace recensire qualcosa senza averla provata fino in fondo.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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