Un buon motivo per passare da iPhone X ad XS o XR? La fotocamera

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Quando nel 2007 Steve Jobs presentò l’iPhone come “An iPod, a phone, and an Internet communicator”, non immaginava che avrebbe potuto aggiungere “a digital camera”. Al di fuori dell’uso professionale, smartphone e fotocamera sono diventati praticamente dei sinonimi. Nel 2017 quasi il 90% delle fotografie derivavano da dispositivi mobili ed è un trend che è andato crescendo nell’anno in corso. Le fotocamere tradizionali catturano ormai solo il 10% degli scatti che facciamo tutti i giorni e scenderanno presto al di sotto di questa soglia. L’iPhone non è semplicemente “uno dei tanti”: la sua innovativa forma a tutto schermo, il touch reattivo e l’approccio semplice alla fotografia hanno stravolto l’intero settore, indicandone gli sviluppi futuri. Non è un caso che su uno dei siti un tempo più utilizzati per la condivisione di immagini, ovvero Flickr, Apple detenga il primo posto in quanto a diffusione, pur con soli 31 modelli di iPhone ed iPad all’attivo. Subito dopo troviamo Canon e poi ancora Nikon, mentre Samsung deve accumulare le foto di 278 – sì, duecentosettantotto – smartphone per occupare il quarto posto.

La fotocamera negli smartphone è tra i principali elementi distintivi…

uno di quelli su cui gli utenti basano la propria scelta e tra i pochi su cui il reparto marketing di ogni produttore concentra sempre le proprie attenzioni. Pur essendo il “cameraphone” più utilizzato, l’iPhone non è mai stato tecnicamente il migliore. Avendo avuto modo di testare decine di smartphone ogni anno e possedendo competenze specifiche in materia, lo dico con cognizione di causa oltre che per esperienza diretta. L’anno scorso il rivale da battere è stato il Pixel 2: ho deciso di renderlo per la mediocre resa dello schermo ma la qualità delle fotografie era davvero ottima. Secondo una rapida comparativa effettuata da AndroidCentral, l’iPhone XS continua ad essere inferiore al Pixel 2 e la stessa tesi è sostenuta anche nella recensione di The Verge.

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Onestamente non mi stupisce e neanche altera il mio interesse per il nuovo XS Max (e disinteresse per il Pixel). Apple segue un proprio percorso di miglioramento in ambito fotografico che trovo assolutamente valido e condivisibile. Mentre altrove si è puntato alternativamente sui megapixel esagerati, sull’apporto di nomi commercialmente spendibili come Zeiss o Leica, nonché su uno sviluppo delle immagini aggressivo per renderle più nitide e sgargianti, ogni generazione di iPhone ha mantenuto centrale un unico obiettivo:

catturare immagini naturali nel modo più semplice possibile

Uno smartphone non è una fotocamera. Non lo sarà mai per le differenze fisiche che li distinguono. Tuttavia alcune di queste possono essere simulate digitalmente grazie ai mezzi offerti dalla tecnologia. Tra questi c’è sicuramente il Neural Engine dell’A12 Bionic presente in iPhone XS, con funzioni quali lo Smart HDR ottenuto grazie al nuovo ISP (Image Signal Processor). Ne ha parlato profusamente John Gruber nella sua recensione che, ad onor del vero, si concentra quasi soltanto su questo aspetto.

Apple ha dichiarato che la fotocamera grandangolare dei nuovi iPhone (identica in XS, XS Max ed XR) è migliorata rispetto a quella del X e Gruber ha ottenuto dettagli piuttosto interessanti. Il sensore è infatti ben il 32% più grande a parità di megapixel – 12 – ottenendo quindi una superficie maggiore per ognuno di essi, che significa più luce catturata e miglior rapporto segnale/rumore. Interessante notare che è cambiato anche l’angolo di campo, in quando la fotocamera è passata da una focale equivalente di 28mm a 26mm. Se si considera sia questo aspetto che l’incremento di dimensioni del sensore, è davvero incredibile che siano riusciti a mantenere la medesima sporgenza posteriore del modulo fotocamera. Non che mi piaccia, chiunque preferirebbe che non vi fosse ed Apple è la prima, tuttavia entrambe le modifiche apportate richiederebbero strutturalmente “più spazio”, che probabilmente è stato ricavato spingendo il sensore ancora più all’interno, schiena a schiena con lo schermo.

La prova di Gruber, però, sottolinea come i miglioramenti tecnologici dovuti al modulo camera siano tutto sommato secondi a quelli offerti dall’ISP. Lo Smart HDR pare infatti essere la principale innovazione dei nuovi iPhone in ambito fotografico e non replicabile nei precedenti poiché dovuta essenzialmente all’hardware. L’autore ha pubblicato giusto un paio di esempi che però risultano incredibilmente chiari. Spero non me ne voglia se includo qui proprio una foto che lo ritrae, perché evidenzia in modo assolutamente netto ciò che un processore più rapido e con un algoritmo più “intelligente” può fare nelle medesime condizioni.

L’iPhone non sarà probabilmente mai il più incisivo nelle immagini, non catturerà il numero maggiore di dettagli e non colpirà per i colori iper-saturi come fanno altri modelli che puntano soprattutto a conquistare gli occhi di chi percepisce questi aspetti come positivi. Quello a cui si è sempre puntato sono fotografie equilibrate, facili da ottenere e con colori piacevoli. Se mi si concede l’analogia, è un aspetto che ho sempre riconosciuto anche a Canon rispetto alcune rivali come Sony o Nikon. Le ultime due stravincono da diversi anni nei punteggi calcolati scientificamente (dopotutto usano quasi sempre gli stessi sensori), eppure molti preferiscono la naturalezza della pasta e dei colori tipica di Canon e poco importa se i numeri sono a vantaggio di altri.

Aspettiamoci dunque tante buone cose dai nuovi iPhone XS in ambito fotografico, con un miglioramento netto rispetto al X ed il mantenimento dell’approccio semplice allo scatto e naturale nella resa. E c’è un altro aspetto da tenere ben presente:

la stessa fotocamera è presente anche su XR

Gli manca la seconda per quello che molti chiamano “zoom ottico”, ma c’è quello digitale piuttosto valido visto che il teleobiettivo ha un’apertura minore e non viene sempre utilizzato. Inoltre le funzioni di profondità e sfocatura sono comunque presenti, dunque è un motivo in più che può indurre i possessori del X a passare al XS o al XR. Quest’ultimo avrà pure uno schermo IPS e non OLED ma a conti fatti potrebbe offrire un pacchetto più valido rispetto al top di gamma dell’anno scorso.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.