Zeiss ZX1, la full frame che sviluppa i RAW con Adobe Lightroom

Dopo un lungo periodo di calma piatta, questo 2018 sembra aver “sbloccato” qualcosa nel settore fotografico. Non abbiamo visto grandi rivoluzioni in realtà, ma c’è stata Sony che ha segnato un punto di arrivo importante con la A7 III, Canon e Nikon che si sono finalmente decise a presentare le mirrorless “serie” e la nuova alleanza tra Leica, Sigma e Panasonic che ha visto quest’ultima annunciare la sua prima full frame. Erano anni che un Photokina non era così interessante, peccato esserselo perso per via di altri impegni… per fortuna c’era Mat che ci potrà dire qualcosa di più di ciò che ha toccato con mano nella prossima puntata di PixelClub. E proprio quando l’evento sembrava aver già mostrato tutte le novità più importanti, ecco che esce la Zeiss ZX1.

Full frame, senza specchio, obiettivo fisso 32mm f/2… a primo sguardo ho detto: è la Sony RX1 rimarchiata Zeiss. D’altrone il nome ci assomiglia, la collaborazione tra le due aziende è una realtà e le similitudini tra i due prodotti sono evidenti: l’obiettivo potrebbe essere proprio il medesimo della RX1 (non lo è, grazie GM) ha la medesima luminosità e focale, il sensore da 37MP è stato progettato da Zeiss ma prodotto da Sony. Le cose interessanti di questa fotocamera sono dunque altre e tutte da ricercare nel suo approccio alla fotografia. Lo stile è severo, con un design così semplice che può persino risultare banale. La dimensione è generosa visto il sensore in gioco ma anche perché si mira ad una buona ergonomia (l’impugnatura pare essere sufficiente). Gli elementi di maggior richiamo sono sul retro, dove si trova un mirino OLED Full HD e, soprattutto, uno schermo touch da 4,3″.

Attraverso questo si potranno controllare abbastanza rapidamente le opzioni di scatto, con quattro “pulsanti” a lato che risultano “cliccabili” anche mentre si inquadra tramite il mirino. Fin qui nulla di particolarmente nuovo, per altro con più di qualche dubbio in merito la praticità concreta di un tap rispetto ad una ghiera o un tasto fisico. Quel che è certamente più interessante è il software on-board, che dai video demo appare davvero veloce e moderno, per certi versi simile a quello delle cineprese Blackmagic. E soprattutto il fatto che all’interno di questo vi è una versione “mini” ma completamente funzionante di Adobe Lightroom, la quale consente di sviluppare con pochi tocchi il file RAW e condividerlo su internet senza passare dal computer grazie al Wi-Fi.

Lo scetticismo di fronte ad una proposta simile è più che lecito, Samsung aveva provato in passato a mettere Android dentro una compatta per fare uno smartphone-fotocamera ma con risultati davvero pessimi. Qui il nome Zeiss ispira decisamente più fiducia e sulla qualità ottenibile con questo sensore e questo obiettivo ci potete scommettere fin da subito, il punto sarà capire come gira davvero Lightroom.

Stando ad una immagine trovata su Instagram, in cui la vista verticale mostra i classici pulsanti di navigazione, il SO sembra essere sempre Android, magari un fork o con un launcher dedicato, ma sul fatto che si possa fare un po’ di post-produzione su uno schermo da 4,3″ io non ho dubbi. Alla fine si tratta di spostare pochi selettori per trasformare radicalmente un RAW grezzo in un’immagine godibile, tutto dipende dalla comodità con cui ciò si potrà fare. Se il sistema è rapido e l’interfaccia davvero ben studiata per l’uso con le dita, il risultato potrebbe sorprenderci in quanto ad usabilità.

Alla fine il presente della fotografia è già questo, solo che tali operazioni le facciamo sugli smartphone che hanno degli schermi forse un po’ più grandi e il vantaggio di averli sempre dietro. Ma ripeto: tutto dipende dall’interfaccia. 4,3″ potrebbero essere più che sufficienti e la qualità ottenibile da un prodotto simile è radicalmente diversa rispetto al miglior cameraphone che sarà mai realizzabile. Lasciate perdere i confronti ridicoli che si vedono ogni tanto online tra l’iPhone e le reflex, l’iPhone e le Red, l’iPhone e… avete capito. Il prodotto personalmente mi incuriosisce e potrebbe avere un suo target nei fotografi che viaggiano molto e non sempre hanno modo di portarsi un computer ma devono comunque condividere le loro immagini sul posto. È pur vero che si può già fare una cosa simile scaricando le foto sullo smartphone, ma la procedura non è ancora stata resa del tutto fluida da nessun produttore, per cui chissà che fare il tutto direttamente on-camera ci faccia provare un’esperienza del tutto nuova. Da sottolineare pure che l’archiviazione è affidata ad un SSD interno da 512GB, che vi è il video 4K 30fps e che il collegamento avviene tramite USB-C, per cui è chiaro che Zeiss non ha lasciato molto al caso e guarda avanti, precisamente al 2019: prima del prossimo anno non si potrà acquistare. Non è stato reso noto neanche il prezzo, ma di certo non sarà a buon mercato. Torneremo a parlarne non appena se ne saprà di più ma intanto potete darle uno guardo più da vicino con il video qui sopra.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.