Benvenuto OnePlus 6T, una Goccia nel Mar Notch

OnePlus è davvero una bella realtà. L’azienda cinese è stata fondata nel 2013 dall’ex vicepresidente di Oppo, Pete Lau, e si è ritagliata un ruolo importante nel mercato degli smartphone. In molti gli hanno dato fiducia fin da subito e tanti altri si sono aggiunti negli anni successivi, creando una florida community di appassionati. Non si tratta certo di un big player in termini di numeri assoluti, ma il bilancio è comunque positivo se si considera la sostanziale assenza di una rete pubblicitaria e di distribuzione al di fuori del proprio sito web. Anche l’offerta è stata mantenuta sempre circoscritta, con due smartphone all’anno dopo il primo OnePlus One del 2014. Io ho provato OnePlus 3 nel 2016, che mi ha colpito per il suo bilanciamento e il buon rapporto qualità/prezzo e lo stesso è stato poi sostituito poco più avanti dal modello 3T. La T qui ha un po’ il sapore delle generazioni S in casa Apple ma, a differenze di quelle, viene spesso accompagnata da miglioramenti strutturali e non solo per i componenti interni. Ho provato anche OnePlus 5T del 2017, che mi è piaciuto molto pur non avendomi convinto completamente, e nel 2018 è stato sostituito con il modello 6. Oggi è giunto il momento di conoscere il suo erede, il OnePlus 6T.

I principi sono sempre gli stessi, così come l’obiettivo: proporre un top di gamma con ottime specifiche ad un prezzo ben più contenuto rispetto i rivali. Il 6T si avvicina all’idea di smartphone contemporanea definita da Apple con l’iPhone X, con caratteristiche positive e negative. Il suo notch, ad esempio, è davvero piccolissimo, ricordando da vicino quello dell’Essential Phone ma con un caratteristico design a goccia molto più gradevole.

Il “chin” in basso è presente ma piuttosto ridotto, seppure renda comunque asimmetrici i bordi laterali. Un elemento distintivo è certamente la presenza del sensore d’impronte digitali sotto lo schermo OLED da 6,41″ (formato 19.5:9 e risoluzione 2340 x 1080 pixel), che lo rende il secondo smartphone di un produttore “importante” ad arrivare sul mercato con questa funzionalità, subito dopo lo Huawei Mate 20 Pro.

Come da tradizione, le specifiche tecniche sono da primo della classe, sfoggiando uno Snapdragon 845 con GPU Adreno 630 ed un quantitativo di RAM di 6 oppure 8GB sul modello base da 128GB, e di 8GB su quello da 256GB (in tutti è presente espandibilità via microSD).

Non manca la doppia fotocamera posteriore (in posizione centrale) con sensori da 16MP e 20MP, entrambi con obiettivo f/1,7 ma solo il principale è stabilizzato. Presenti anche la stabilizzazione ottica e la possibilità di catturare video in slow-motion fino a 480fps a 720p (240fps a 1080p). Una novità davvero importante è il cambio di paradigma nella vendita, poiché OnePlus 6T sarà il primo smartphone dell’azienda ad essere proposto con contratto anche dalle compagnie telefoniche, in particolare T-Mobile.

Il sistema operativo è Android 9 Pie, personalizzato con il tradizionale OxygenOS opportunamente rivisitato per l’utilizzo massiccio delle gesture nel controllo della UI. Completa l’area connettività che vede la presenza di Wi-Fi ac, Bluetooth 5.0, LTE/LTE-A, tutti i principali sistemi di posizionamento ed NFC, oltre alla USB-C 3.1.

Importante la batteria interna da 3700mAh che si avvale della funzionalità Dash Charge per la ricarica rapida, anche se manca purtroppo (ancora) la Qi. I prezzi italiani si attestano su 559€ per la versione 6/128GB Mirror Black, 589€ per quella 8/128GB (sia Mirror Black che Midnight Black) e poi ancora 639€ per la 8/256GB solo Midnight Black. Aspettiamo l’aggiornamento del sito per verificare quelli in Euro, che ci aspettiamo comunque poco superiori a quelli del 6 e ben al di sotto della concorrenza. Le vendite si apriranno il 6 novembre alle ore 10:00.

[AGGIORNAMENTO] OnePlus 6T è già prenotabile su Amazon con spedizione dal 6 novembre:

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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