Ecco come Google cambierà il licensing di Android e del Play Store in seguito alla multa dell’UE

Risale a circa due mesi fa la sonora multa comminata dall’Antitrust UE a Google per abuso di posizione dominante nel settore mobile attraverso Android. Dal canto suo, Big G ha già avviato da qualche tempo la macchina del ricorso nella speranza di capovolgere la situazione o quantomeno addolcirla, dato che oltre alla sanzione economica di 4,34 miliardi di € sono stati previsti altri obblighi accessori. Probabilmente Sundar Pichai e soci hanno però fiutato oltre ai tempi lunghi della giustizia anche un verdetto non molto confortante, perciò per non sforare le tempistiche richieste dall’UE per l’attuazione dei correttivi oggi hanno annunciato importanti modifiche al licensing del sistema operativo nonché dei servizi al fine di rispettare i requisiti della sentenza di luglio.

La novità principale sarà costituita dalla cessazione per gli OEM della gratuità per il pacchetto comprensivo di Play Store ed altre app Google. A partire dal 29 ottobre i produttori di dispositivi che desidereranno preinstallarli sui propri dispositivi Android dovranno sottoscrivere un apposito accordo di licenza con Google e versare le relative commissioni. Chrome e l’app Ricerca saranno escluse e coperte da licenze separate, dando libertà a Huawei, Samsung e le altre di decidere cosa effettivamente preinstallare, anche in affiancamento ad analoghe applicazioni concorrenti. Non solo: un’altra novità di rilievo sarà la possibilità da parte dei produttori di caricare le app Google su versioni modificate di Android, non certificate ufficialmente dal colosso californiano e nell’eventualità anche riportanti un nome diverso per il sistema operativo derivato.

In aggiunta ai Paesi appartenenti all’Unione Europea, tutte le modifiche avranno effetto anche nelle nazioni esterne appartenenti all’Area Economica Europea, ovvero Islanda, Liechtenstein e Norvegia. È verosimile che per praticità pure la Svizzera sarà coinvolta, sebbene non partecipi all’EEA ma solo alla meno vincolante EFTA per il libero scambio. Almeno nel breve termine la Brexit non creerà eccezioni per il Regno Unito in tal senso, dato che le regolamentazioni UE saranno assorbite nella legislazione nazionale ed in caso di raggiungimento di un accordo nei negoziati ci sarà un periodo di transizione dal 29 marzo 2019 che continuerà a vincolare il robottino verde anche Oltremanica al rispetto delle decisioni già prese. Sarà da vedere, infine, le conseguenze sul prezzo finale dei dispositivi su cui di certo non mancheranno sorprese future, visto che da qualche parte gli OEM dovranno rifarsi. Anche gli sviluppatori di app hanno espresso preoccupazioni, temendo che la maggiore libertà ai fork possa creare potenziali problematiche in termini di compatibilità.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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