HP vorrebbe reinventare il PC con lo Spectre Folio: missione possibile?

“Due in uno”… a pensarci non è una bella immagine. Eppure la promessa di un oggetto che svolge una duplice funzione è allettante e ce ne sono diversi che nel tempo si sono imposti sul mercato, in alcuni casi sostituendo quasi interamente gli elementi “singoli”. Un esempio? Beh, penso alle cuffie con microfono, ai TV con dentro l’hardware ed il software che li rende smart, alle fotocamere che fanno anche video, al trapano/avvitatore e, perché no, al mio shampoo con dentro il balsamo. Anche nel settore informatico gli esempi abbondano, con il computer prima e lo smartphone dopo a fungere da centro di gravità, capaci di fagocitare mille altri dispositivi offrendo sempre più funzioni. L’idea che un portatile possa diventare “altro” è interessante e continuerà ad essere esplorata nel corso degli anni, visto che lo smartphone non può soppiantarlo completamente. L’anello di congiunzione tra i due è il tablet: dispositivo sempre al limite tra l’inutilità totale e l’essere indispensabile, a seconda del nostro interlocutore. Da qui alla fusione dei 2-in-1 ci passa poco, giusto il tempo dell’uscita di Windows 8 e la consacrazione a prodotto di rilievo avvenuta con la nascita della linea Surface ed il Surface Book più avanti.

Il mercato di fascia alta sembra gradire, tutto sommato. I 2-in-1 li continuano a presentare, quindi presumibilmente anche a vendere, seppure nel mio piccolo io ne veda relativamente pochi in giro. Questo “dato” non fa statistica, ma sento di poter affermare con discreta sicurezza che gli acquirenti di questi computer finiscono per usare una sola delle due modalità in misura preponderante. Ciò dipende dalle esigenze del singolo, ma anche e soprattutto dalle caratteristiche dei prodotti. C’è ad esempio il tablet che può fare da PC con la tastiera, ma non sempre questa è soddisfacente e si finisce per ignorarla, così come ci sono i portatili con schermo touch, dispositivi la cui utilità è piuttosto dubbia anche e soprattutto perché pesano, ingombrano e consumano ben più di un tablet. La quadratura del cerchio non è facile da raggiungere e pure chi possiede un iPad Pro avrà notato che l’uso con tastiera non è davvero comodo per il continuo picchiettare sullo schermo che si rende necessario vista l’assenza (in quel caso forzata) di un dispositivo di puntamento. HP prova a dire la sua con il nuovo Spectre Folio, prodotto che possiede certamente delle caratteristiche uniche anche se difficilmente si potrebbe concordare con lo slogan che lo accompagna: reinventing the PC.

Si deve tenere a mente che la fascia di mercato più profittevole per i 2-in-1 è quella alta, dove il design vince spesso sulle qualità intrinseche del prodotto. HP sfrutta sapientemente questa informazione associando al suo computer uno dei materiali più apprezzati da chi ambisce al lusso: la pelle. Quella che vedete nelle immagini non è infatti una cover ma un elemento unito alla struttura del case. La stessa si può sostituire, dicono da HP, ed anche se non sembra un’operazione alla portata del consumatore medio è importante che si sia previsto per garantire longevità al prodotto (seppure la buona pelle rischia di durare più dell’hardware).

L’idea, se così vogliamo chiamarla, non si limita solo all’uso di un materiale insolito e pregiato ma soprattutto alla struttura. Vi è infatti una specie di piccolo supporto collegato alla cerniera del portatile, capace di sorreggere in modo sicuro lo schermo nell’uso più tradizionale, ma staccato dallo stesso per poterlo spingere in avanti, bloccandosi proprio a filo del trackpad (a me ricorda la Smart Keyboard, ma forse sono di parte). Ciò limita le possibilità di inclinazione dello schermo in avanti, ma questo si può anche ribaltare completamente a mo’ di libro, usando il computer come tablet e/o con la penna correlata. Il tutto sembra piuttosto solido, dice The Verge che l’ha provato un po’, ma bisognerà usarlo di più per capire quanto siano fluidi i vari passaggi e se risulta davvero pratico in ogni sua configurazione. Di certo è comoda l’assenza totale di incastri, visto che le varie posizioni vengono mantenute grazie a dei magneti ben calibrati.

L’hardware interno è su base Intel, a cui va anche il merito di aver ideato in collaborazione con Innolux e Sharp il display LCD 1W con il minor consumo sul mercato. Si tratta di un 13,3″ Full HD con cui si raggiungono ben 18 ore di autonomia, secondo i dati della casa, e che supporta 4000 livelli di pressione. Più avanti arriverà anche un’opzione 4K mentre le varianti hardware di partenza prevedono un i5 a $1,299 e l’i7 a $1,399 con 8GB di RAM e 256GB di SSD, che salgono a $1499 per avere il modulo LTE. La disponibilità è prevista per dicembre, mentre la previsione di reinventare il PC è data 1:100. Ma questo HP Spectre Folio potrebbe già avere i suoi estimatori e non è detto che in fin dei conti non possa lasciare il segno… sulla pelle.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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