Microsoft presenta Surface Pro 6, Surface Laptop 2 e Studio 2: now in black, not in Italy

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Mentre HP si promette di reinventare il PC, Microsoft rinnova il principe dei 2-in-1 con la presentazione del Surface Pro 6. Il design non ha subito variazioni e forse per questo è stata aggiunta la nuova finitura “all black”, che regala un po’ di brio all’aspetto già ben noto del dispositivo. All’interno si trova ora l’ottava generazione dei chip di Santa Clara, con i5 ed i7 Coffee Lake. Microsoft ha usato sì i nuovi quad-core ma ha ottimizzato il sistema di raffreddamento per sfruttarli adeguatamente. Questo stando al comunicato, nel quale viene riportato un miglioramento della velocità del 67% rispetto al modello dello scorso anno.

Il display 12,3″ Pixel Sense ha 2736 x 1824 pixel, mantenendo quindi la medesima risoluzione ed attenzione alla resa cromatica, mentre l’autonomia è di oltre 13 ore. Tradizionali le configurazioni possibili, che prevedono 8 o 16GB di RAM ed SSD che partono da un minimo di 128GB e salgono via via fino ad 1TB. La fotocamera frontale consente il riconoscimento per l’uso di Windows Hello, quella posteriore (da 8MP) ha l’autofocus e rimangono sostanzialmente invariate le valide tastiere Quick Type, disponibili in molteplici colorazioni. Dal video di presentazione qui sopra, notiamo come si debba ancora utilizzare un connettore proprietario con trasformatore esterno per la ricarica: davvero assurdo che Microsoft non abbia optato per la USB-C, soprattutto perché è già dall’anno scorso che questa limitazione si faceva sentire. La brutta notizia, se così possiamo dire, è che sono stati ulteriormente limitati i paesi che potevano avere i prodotti della linea Surface alla prima tornata, escludendo anche (ma non solo) l’Italia.

Si dovrà dunque attendere pure per il più classico dei 2-in-1, stavolta, mentre eravamo già abituati a farlo per gli altri membri della famiglia. Tra questi c’è il Surface Laptop 2, portatile più tradizionale che unisce una buona qualità costruttiva con un design riuscito, soprattutto con la nuova livrea all-black. Chiaramente anche qui arrivano le CPU Intel di ottava generazione, con aumenti di prestazioni misurati fino all’85%. Display multi-touch PixelSense, batteria da oltre 14h e gruppo tastiera/trackpad di buona qualità, rifinita con alcantara in 4 colori. Prezzi a partire da $999, che diventano però ben $2199 in configurazione con 16GB, i7 e 512GB SSD.

Stesso discorso vale per il Surface Studio 2, il computer all-in-one che ha provato a sfidare l’iMac 27″ per la qualità, ma che non gli si è nemmeno avvicinato per vendite. La colpa è in parte di Microsoft, qui, perché il prodotto è piaciuto a chiunque l’abbia potuto provare, ma sono stati davvero pochi e la diffusione iper-centellinata. Solo ora, infatti, si inizia a trovare in Italia la prima generazione. Per come siamo partiti con gli aggiornamenti di questa fine 2018, le cose non sembrano poter migliorare nel prossimo futuro, visto che Microsoft ha ulteriormente limitato i paesi di prima uscita. Tra le novità del prodotto ci sono principalmente le CPU (Intel settima generazione) e GPU (NVIDIA Pascal).

A completare il quadro delle novità troviamo le Surface Headphones. Già: le cuffie di Microsoft. Ora, io non ho trovato nessun riferimento a B&O sul loro sito, ma l’impressione che si siano leggermente ispirati alle Beoplay H7 è davvero palese. Sono però ben più grosse e tozze, ideate con particolare attenzione alla soppressione del rumore, qui gestibile tramite una ghiera fisica su 13 diversi livelli di intensità.

I preordini sono già aperti oggi con spedizioni a partire dal 16 ottobre per il portatile e il 2-in-1, ma solo in quelli che loro definiscono “selected markets”, in cui ovviamente non c’è l’Italia. Sostanzialmente si parla di US e UK, gli unici paesi dove si potrà anche acquistare le cuffie entro Natale. Il Surface Studio 2, invece, inizierà ad essere consegnato a metà novembre. Per il resto del mondo se ne parla nel 2019, sempre che nel frattempo non ci saremo stancati di aspettare.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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