Una falla di sicurezza condanna a morte Google+ entro agosto 2019 (almeno nella sua forma consumer)

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Non solo Facebook sulla graticola in questi giorni, per motivi di privacy. Anche Google ci è ritornata prepotentemente nelle scorse ore a causa di una brutta vicenda, riportata dal Wall Street Journal (a pagamento; free via AndroidPolice). Dalla primavera del 2018 l’azienda di Mountain View era infatti a conoscenza di una falla di sicurezza presente all’interno di Google+, il suo sfortunato social network. Un bug che permetteva potenzialmente a qualsiasi malintenzionato attraverso un’app con le API di accesso alla piattaforma di ottenere i dati personali degli utenti. Oltre 500.000 profili Google+ sarebbero stati coinvolti dalla problematica.

Sul suo blog ufficiale, Big G prova a giustificare la scelta di non divulgare la vulnerabilità sino ad oggi in quanto non rappresentava un pericolo immediato, non essendo mai stata sfruttata a fini malevoli. Una giustificazione che resta comunque debole e che verosimilmente porterà Sundar Pichai e soci alle conseguenze che il WSJ sostiene volessero evitare mantenendo privato il bug: danni d’immagine nonché particolari attenzioni da parte delle autorità internazionali. C’è da scommetterci che l’antitrust europea sarà in prima fila per quel che concerne i prossimi sviluppi della vicenda.

Nel frattempo, nell’ambito della nuova iniziativa Project Strobe volta a migliorare la sicurezza e le impostazioni nei propri prodotti a favore della privacy personale, Google ha annunciato la dismissione della forma consumer di Google+ entro agosto 2019. Nei prossimi mesi verranno predisposti strumenti e procedure per il download dei propri dati caricati sul social network, nonché per la migrazione verso altri lidi. Il futuro di Google+ sarà in ambito aziendale, in una forma più limitata, le cui caratteristiche saranno annunciate nel dettaglio prossimamente. Diciamocelo: è verosimile che la parola fine per la piattaforma social a marchio Google fosse già molto vicina, cogliendo quest’occasione per operare una prima “pulizia d’autunno”. Sarebbe stato tuttavia preferibile farlo forse sotto circostanze diverse.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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