Xiaomi Mi Mix 3, (quasi) zero bordi e niente notch: uno slider rivela le fotocamere anteriori

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Dopo i primi anni in cui l’ispirazione ad Apple era piuttosto marcata, Xiaomi ha saputo costruirsi non solo una propria identità ma anche un buon bacino d’utenza al di fuori della Cina e n’è prova la presenza ufficiale da qualche tempo in vari mercati occidentali, Italia inclusa. La soprammenzionata ispirazione si nota ancora nei prodotti, tuttavia rispetto al passato oggi rientra molto più nell’ottica di un livello qualitativo da raggiungere e possibilmente battere, fatto dimostrato da dispositivi piuttosto audaci come quelli della serie Mi Mix. La nuova generazione è stata presentata poche ore fa, evolvendo il design a bordi estremamente ridotti che avevano già contraddistinto i predecessori.

A colpo d’occhio, il Mi Mix 3 è senz’altro uno dei dispositivi Android con le cornici più sottili su tutti i lati, incluso quello inferiore. La scelta di Xiaomi strizza l’occhio anche a coloro che non possono soffrire il notch: infatti non è presente, lasciando campo libero allo schermo AMOLED da 6,39″ fatta eccezione per la strettissima feritoia dedicata alla capsula auricolare. Tornando a parlare del display, presenta una risoluzione 2340×1080 e un rapporto 19,5:9; è supportato anche HDR. All’interno troviamo hardware non top di gamma, di più: insieme allo Snapdragon 845 che abbiamo già avuto modo di conoscere su altri flagship ci sono ben 10 GB di memoria RAM LPDDR4X! Questo nella versione di punta, volendo ci si può accontentare di 6 o 8 GB. L’archiviazione di tipo UFS 2.1 prevede invece due soli tagli, 128 o 256 GB. La connettività è completa, con slot doppia SIM, 4G Gigabit, Wi-Fi 802.11ac MIMO dual-band, Bluetooth 5.0 ed NFC. Nel 2019 arriverà anche una variante dotata di supporto alle reti 5G.

Ma la fotocamera anteriore dov’è? La risposta la dà l’immagine sottostante: è a scomparsa, insieme ad altri elementi. Di fotocamere ce ne sono inoltre due, una da 24 Megapixel e l’altra da 2 Megapixel, dedicata al rilevamento della profondità. Entrambe sono di derivazione Sony, con la principale che inoltre ha la tecnologia Super Pixel per combinare 4 singoli pixel in uno più grande, migliorando la resa in condizioni di scarsa luminosità pur con una riduzione della risoluzione dell’immagine finale. Lo slider non è una novità in senso assoluto, dato che una soluzione simile era già presente nell’Oppo Find X, tuttavia qui lo scorrimento è manuale e non motorizzato. Xiaomi sostiene che in base ai test condotti in laboratorio la durata media del meccanismo è stimata in 300.000 cicli di apertura e chiusura, nient’affatto male. Il movimento dello slider può inoltre essere associato a svariate operazioni software rapide.

Dietro troviamo il comparto fotografico principale, due sensori da 12 Megapixel, sempre a cura Sony. Dispongono di aperture rispettivamente f/1,8 e f/2,4 e sono presenti sia lo stabilizzatore ottico a 4 assi sia lo zoom 2X. Non mancano poi le altre modalità di scatto avanzate che ci si aspetta dagli smartphone di punta, pure con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. La registrazione video avviene di default in 4K a 60 fps e se si scende al Full HD si possono raggiungere 240 o 960 fps. Sempre sulla parte posteriore è collocato il sistema biometrico, un classico sensore d’impronte. Anche se sembra possibile utilizzare il riconoscimento facciale, si tratta della variante molto semplice che si basa sulla sola fotocamera anteriore e non presenta un sistema completo di componenti alla Face ID. La scocca in vetro-ceramica preannuncia inoltre un’altra caratteristica, ossia il supporto alla ricarica wireless Qi per la batteria integrata da 3.200 mAh. Chi preferisse il cavo potrà contare sul supporto QuickCharge 4.0+ e sulla USB-C, ma è difficile resistere alla tentazione senza fili quando una base di ricarica da 10 W è già inclusa nella confezione di vendita. Il sistema operativo preinstallato è Android 9 Pie con interfaccia proprietaria MIUI 10.

Lo Xiaomi Mi Mix 3 sarà in vendita da novembre in Cina, nelle tonalità Jade Green, Sapphire Blue e Onyx Black. I prezzi cinesi sono come sempre alquanto allettanti: circa $475 per la configurazione 6/128 GB, $510 per 8/128 GB, $575 per 8/256 GB e $720 per 10/256 GB, quest’ultima denominata edizione speciale Palace Museum, in onore della storica Città Proibita all’interno di Pechino dove si è svolto il keynote di lancio. Arriverà anche in altri mercati ma si conosceranno maggiori dettagli più avanti; meglio non aspettarsi però di ritrovare gli stessi prezzi del mercato di casa, sebbene dovrebbero restare interessanti come da tradizione Xiaomi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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