AMD scalda i muscoli di Zen 2 con l’anteprima della CPU server EPYC “Rome” (e Zen 4 è già in sviluppo)

Dopo lo spiacevole tonfo in borsa della scorsa settimana, AMD ha reagito nell’evento “Next Horizon” di ieri, con soddisfazione degli azionisti visto l’andamento attuale del titolo. In realtà non si è trattato di un keynote dedicato al mondo consumer, ma le anticipazioni presentate si estenderanno pure a tale ambito nel corso del 2019. Zen 2 ha fatto ieri la sua prima comparsa ufficiale, nella sua versione server EPYC. I nuovi modelli in arrivo hanno un nome in codice ambizioso, “Rome”, e contro il ritorno in forze di Intel nonché l’arrembaggio dei chipmaker ARM le prestazioni dovranno essere effettivamente di caratura imperiale.

AMD non ha voluto svelare tutti i dettagli di Zen 2: probabilmente se li conserva per il CES 2019 di inizio gennaio, dove terrà un altro evento. Quanto rivelato è però sufficiente a solleticare i palati di parecchi enthusiast. EPYC “Rome” non sarà solo basata sul processo produttivo a 7 nanometri, ma le singole CPU nelle loro configurazioni più spinte arriveranno a ben 64 core, suddivisi in 8 cosiddetti “chiplet”. Rispetto al design degli attuali Ryzen/EPYC, oltre a beneficiare dei 7 nm questi moduli avranno più spazio interno per i vari nuclei spostando in un’area I/O dedicata elementi come il controller di memoria DDR4 eight-channel. Quest’area rimarrà prodotta a 14 nm, dato che i componenti al suo interno sopportano poco i “die shrink”. In un certo senso, sarà come tornare ad avere un chipset separato, sebbene resti all’interno del processore stesso. Le linee PCI Express 4.0 resteranno però gestite dai “chiplet”, e nel caso dell’EPYC mostrato ieri se ne potranno avere sino a 128.

Per quanto riguarda le performance, in assenza di maggiori informazioni tecniche non è possibile avere un quadro completo della situazione. AMD stima però che l’aumento dei core, unito a migliorie lato architettura per aumentare le istruzioni per ciclo, tasto ad oggi ancora dolente confrontandosi contro Intel, soprattutto nelle operazioni in virgola mobile porterà prestazioni fino a 4 volte superiori a quelle degli attuali EPYC serie “Naples”. In questo ipotetico giro d’Italia dei processori, l’azienda guidata da Lisa Su ha già comunicato che non solo i processori “Rome” potranno essere installati nei socket esistenti ma che pure le successive versioni “Milan”, basate su Zen 3, lo saranno. La nuova gamma arriverà nel corso del 2019.

Il prossimo anno sarà molto importante per AMD non solo sui server. Le GPU Vega a 7 nanometri sono pronte al debutto, anche se inizialmente solo nelle varianti Radeon Instinct destinate all’elaborazione parallela nei grandi server. MI60 e MI50, in aggiunta al nuovo processo produttivo, beneficeranno del supporto PCI Express 4.0 e di 32 GB di veloce memoria RAM HBM2 in configurazione quad-channel, che porta la massima banda teorica a 1 TB al secondo e non dimentica la protezione ECC contro gli errori. Tramite la connessione Infinity Fabric sarà possibile collegare insieme 4 di queste schede al fine di aumentare ulteriormente le prestazioni di calcolo. Restiamo in attesa di vedere almeno parte di tali migliorie arrivare anche nel consumer insieme ai Ryzen Zen 2. A proposito delle architetture, i lavori su Zen 3 sono a buon punto in vista del debutto nel 2020 e il design di Zen 4 è già in fase di sviluppo, guardando ancora più avanti.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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