Forse non tutti sanno che (era una vita che volevo iniziare un articolo con queste parole) LG deve la sua fortuna in ambito TV OLED a Kodak. Nel 2009 ha infatti comprato da quest’ultima l’intera divisione ed i brevetti relativi all’omonima tecnologia con diodi organici ad emissione di luce. Diversi studi affermano che oggi chi spende molto per un TV “di lusso” compra un OLED ed LG è quella che più di tutti ci ha creduto, investendo grandi risorse per affinare il processo produttivo e rendere possibile la realizzazione di pannelli di grandi dimensioni. Samsung non è ancora entrata in competizione nel settore, puntando al miglioramento degli LCD con buoni risultati, ritenendo che l’OLED presenti anche degli svantaggi in termini di luminosità e longevità (cosa parzialmente vera).
In campo smartphone, però, dove si utilizzano pannelli più piccoli e con densità maggiore, la situazione è diametralmente opposta. Qui è Samsung ad aver investito di più e ad avere un quasi monopolio del settore. LG ha tentato di rientrare in corsa quest’anno, ma ha avuto diverse difficoltà che hanno reso impossibile offrirsi come fornitore alternativo per gli iPhone XS (recensione), lasciando alla rivale l’intero business e grandi ricavi. Già dall’anno scorso è Samsung che produce gli schermi OLED degli iPhone, ma li fa pagare molto cari ad Apple, forte della sua sostanziale esclusività. Circa a metà del 2018, LG è comunque riuscita a superare i rigidi controlli di qualità dell’azienda di Cupertino sui pannelli e, stando a quanto emerso oggi, avrebbe spuntato un contratto di fornitura con per 400.000 display.
Se l’informazione si rivelerà affidabile, gli iPhone XS prodotti nei prossimi mesi (presumibilmente dal 2019) potrebbero utilizzare indistintamente pannelli Samsung o LG, dato che quest’ultima non sarebbe comunque in grado di garantire la produzione per soddisfare l’intera richiesta. Tuttavia l’ingresso di un nuovo competitor dovrebbe giovare al mercato b2b, dando la possibilità ad Apple di contrattare dei prezzi migliori, cosa che finora era impossibile dato che il fornitore era uno ed uno solo. Difficilmente questo rappresenterà un vantaggio per l’utente, sia perché non si avrà di sicuro una riduzione del prezzo di vendita, sia perché potrebbe capitare l’uno o l’altro schermo ma non è detto che la qualità si rilevi del tutto sovrapponibile. In passato è successo più di una volta che fornitori diversi abbiano portato a disparità di prestazioni, penso ad esempio agli SSD di Toshiba, Samsung e SanDisk, ma anche agli schermi di Sharp, LG e Samsung. Aspettiamo quindi di saperne di più e, ovviamente, vi terremo aggiornati.