Prima dell’evento Apple del 30 settembre, siamo venuti a conoscenza di un programma di test interno ad Apple riguardo l’HomePod in italiano. A quanto ci è stato riferito, le prove dimostravano uno stato di sviluppo non ancora convincente, ma essendo così anche oggi con Siri, noi e la nostra fonte abbiamo pensato che avrebbe comunque ottenuto il via libera. Tuttavia Apple ha concluso il keynote senza farne parola e non è stato neanche pubblicato un comunicato stampa per annunciare la futura disponibilità, che era quello che si immaginava.
In questi giorni sono stato contattato da alcune fonti anonime che mi hanno chiarito la vicenda, con dettagli che poi sono stato in grado di confrontare e confermare. Apple avrebbe alcuni dipendenti dagli store italiani, per provare Siri su HomePod con alcune frasi tipo:
Ehi Siri, riproduci un brano di _____
Come avevo detto i risultati erano ancora zoppicanti ed è risultato che Siri non era ancora pronta. Il tasso di insuccesso nella comprensione delle richieste su HomePod è stato ritenuto da Apple troppo elevato, in particolare unendo nomi di artisti o di brani in lingue straniere. La commistione tra più idiomi sembra essere un vero Tallone d’Achille per l’assistente vocale di Cupertino, molto più di quanto non lo sia per gli altri. Sottolineo sempre il diverso comportamento di Google Home, che ho impostato sia in italiano che in inglese e capisce da solo quale lingua usare per le risposte in base a quella utilizzata per le domande. Una flessibilità del genere sarebbe fantastica, ma già solo riuscire a far comprendere la pronuncia dei nomi di artisti e brani in altre lingue consentirebbe ad Apple di sbloccare le vendite in Italia.
L’idea iniziale doveva essere quella di annunciare la disponibilità il 30 ottobre per poi iniziare a vendere HomePod questo mese, ma purtroppo non è stato ancora possibile per l’arretratezza di Siri. Ricordo che nel caso della distribuzione in Canada, Francia e Germania, l’annuncio è arrivato il 29 maggio e le vendite sono iniziate solo 20gg dopo, il 18 giugno. Quindi lo spazio per farlo arrivare entro la fine dell’anno ci sarebbe ancora, ma è da capire se in queste settimane siano riusciti a migliorare a sufficienza l’affidabilità del riconoscimento vocale. Tuttavia potrebbe essere un’altra la domanda più importante: c’è ancora qualcuno che lo aspetta?
Dopo il Google Home ed il dirompente arrivo degli Amazon Echo in Italia, il numero di interessati all’HomePod in qualità di smart speaker sono sempre meno, perché in molti stanno tentando altre strade per la gestione domotica o l’ascolto di Spotify ed il sempre più apprezzato Amazon Music Unlimited. Tuttavia per gli utenti che già usano molto HomeKit e sono iscritti ad Apple Music, HomePod rappresenta ancora un’esclusività e potrebbe ottenere quindi un discreto seguito nella fascia high-end, considerando pure la buona qualità audio.