Cosa ci fa un’azienda celebre per i suoi programmi di disegno con un software di virtualizzazione? È ciò che ci si potrebbe chiedere leggendo i nomi di Corel e Parallels nel titolo. Ma la prima delle due ha ben più del noto CorelDRAW: tanti altri software storici sono nella sua scuderia, anche provenienti da acquisizioni. WordPerfect dice nulla? WinZIP? PaintShop Pro? Pinnacle Studio? Roxio? A meno che non abbiate vissuto in una caverna, parafrasando un po’ il modo di dire anglosassone (“unless you’ve been living under a rock”) , se siete utenti di computer di media/lunga data non potete non aver sentito almeno una volta questi nomi, tutti nella galassia Corel. L’azienda canadese non è più la superpotenza degli anni ’90, dove concorreva testa a testa con Adobe e Microsoft, ma continua ad essere un player rilevante nel mercato software anche grazie a questa elevata capacità di differenziazione.
Il prossimo passo in tal senso potrebbe dunque essere proprio Parallels. Riportata ieri da TechCrunch ma entrata nella ribalta soprattutto nelle ultime ore, anche perché sono nel frattempo aumentate le fonti a sostegno, la sua acquisizione da parte di Corel sembra proprio essere ad un passo. A livello finanziario, si tratterà di un’operazione “all cash”, non essendo nessuna delle due società quotate in borsa e sarà principalmente finanziata da Vector Capital, il fondo d’investimenti che possiede Corel. La cifra resta ignota, in attesa dell’annuncio ufficiale previsto nel corso di dicembre. Benché tecnicamente non ancora chiusa, la trattativa è ormai pressoché priva di alcun rischio dietrofront dal momento che i dipendenti di Parallels sono già stati informati dell’imminente operazione. L’impresa di Bellevue continuerà comunque ad operare in modo indipendente dalla sua prossima casa madre.
Come prevedibile in queste situazioni, le aziende non hanno commentato le indiscrezioni di TechCrunch. All’apparenza Parallels non sembrava essere oggetto di iniziative M&A (Mergers and Acquisitions), pertanto quanto sopra narrato rappresenta un po’ una sorpresa, tuttavia proprio come Corel anche qui sono coinvolti numerosi fondi d’investimento, che potrebbero aver colto l’occasione delle avance per passare all’incasso dopo svariati anni. Restano tutte da capire le potenziali sinergie future tra il software Parallels, che non include solo la virtualizzazione ma pure altre soluzioni IT di classe aziendale, e quello Corel. Tra le ipotesi di TechCrunch vi sono l’integrazione di funzionalità tra i prodotti delle due realtà oppure l’inclusione di Parallels Desktop ed altri programmi in bundle per la vendita, forse lo scenario più probabile dei due. Staremo a vedere gli sviluppi una volta che l’acquisizione verrà finalizzata.