In arrivo Netflix Mobile a prezzo ridotto, ma lo streaming diventa sempre più costoso

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Netflix è stato un vero spartiacque nel modo di fruire i contenuti video. Non molto tempo fa si andavano ancora a noleggiare i film in videoteca oppure si sottoscrivevano abbonamenti ai canali satellitari, ma non esisteva ancora il concetto di on-demand. Oggi il mercato dell’intrattenimento audio-visivo è stato completamente stravolto e gli utenti hanno una varietà di scelta incredibile.

Guardando al nostro territorio, dove Netflix è arrivato comunque in ritardo, Sky ha ancora una grossa fetta di clienti, ma sta progressivamente incrementando l’attività digital sia con Sky Q (e varie alleanze) che con il servizio parallelo Now TV, che nel 2018 ha subito una bella svecchiata. Apple all’estero è ancora una voce importante per il noleggio e l’acquisto di film e serie TV, ma in Italia ci sono solo i primi, riducendo di fatto la sua possibilità di far breccia. Altri servizi crescono e si consolidano, penso ad esempio a Rakuten TV, Chili e simili, ma i clienti sembrano gradire di più la forma all-you-can-eat offerta da Netflix. Di rivali in tal senso ne ha ancora pochi in Italia. Prime Video viene utilizzato più che altro perché risulta gratuito avendo un abbonamento Amazon Prime, ma non ha un grande catalogo (seppure ci siano delle belle perle). Now TV viene trattato quasi come un figlio illegittimo da Sky, che gli concede volutamente un ruolo di secondo piano in quanto a catalogo e servizi (che mantengono la vecchia idea dei pacchetti). TIM Vision pure si usa per lo più grazie all’inclusione nelle offerte di connettività TIM casalinghe, mentre Premium Play vive all’ombra di Mediaset Premium. Tra gli altri c’è pure Infinity, che però ha una formula che trovo illogica e fuori mercato: si paga un abbonamento ma poi le prime visioni sono tutte da pagare come extra.

Insomma, Netflix è quella che più di tutte offre un abbonamento chiaro, tanti contenuti e prezzi popolari, ma TechCrunch segnala il testing di una nuova modalità di sottoscrizione ancora più economica, usufruibile solo da dispositivi mobile. La fonte mostra l’opzione “Mobile” attivabile per RM17, ovvero circa $4. Ovviamente niente 4K e neanche HD, ma non dovrebbe essere un grande problema visti i dispositivi cui il servizio è destinato e il fatto che spesso sarà usata con la rete dati. Vedremo se verrà esteso anche nel resto del mondo, così da conoscere anche l’eventuale prezzo in Euro.

Nel frattempo c’è un altro nome pesante all’orizzonte, perché Disney è in procinto di creare il proprio servizio di streaming, che avrà all’interno anche i contenuti di Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic. Alcuni di questi attualmente si trovano proprio su Netflix e nel 2019 saranno rimossi negli Stati Uniti, subito dopo il lancio di Disney+. In Europa, invece, dovrebbero rimanerci ancora per un po’, forse fino al 2020. Ancora non è chiaro neanche il destino delle produzioni Netflix correlate alla Marvel, ovvero alcune delle serie TV più seguite ed apprezzate della piattaforma, considerando nomi come Dare Devil e Jessica Jones. Quelle già girate potrebbero essere condivise o forse rimanere solo su Netflix, ma Disney ha già in cantiere nuovi sviluppi fatti in casa, togliendo appeal a quella che è ormai divenuta una sua concorrente sul piccolo schermo.

In termini più generali, comunque, il mercato dello streaming video on-demand si sta arricchendo sempre di più e ingolosisce tutti, portandoci progressivamente verso una parcellizzazione dell’offerta. Ciò significa che i contenuti di nostro interesse saranno facilmente distribuiti tra le varie piattaforme, costringendoci a sottoscrivere diversi abbonamenti. Questo porterà ad un risultato inverso rispetto a quello che la concorrenza potrebbe far sperare, perché aumenteranno i costi da sostenere per poter vedere le esclusive che ogni servizio manterrà. Netflix ormai è sempre di più un produttore e non soltanto un distributore e Disney lo è ancora di più. Nel lungo periodo ognuna di esse, e magari altre che verranno, diventeranno quasi come i vecchi “canali TV”, con la differenza che non saranno amministrabili in un unico pacchetto ma obbligheranno l’utente a far da sé. Sia in termini di pagamenti che per i metodi di fruizione, visto che ancora oggi non è proprio facile trovare una Smart TV o un tv box che possieda tutti i sistemi dalla A alla Z. Chissà che alla lunga non ritorni in auge proprio Sky, che sta incrementando il numero di collaborazioni e sembra intenzionata ad offrire una piattaforma unica che include all’interno anche servizi terzi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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