MacBook ed iPad Pro: due facce della stessa Apple

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Ho già avuto modo di esprimere alcune considerazioni sui nuovi Mac. Man mano che passano le ore, però, l’evento di martedì lascia dietro di sé non solo aspetti positivi e negativi, ma pure qualche interrogativo. È da anni che ci si chiede quale sarà il futuro dei Mac e degli iDevice, con le loro potenziali intersezioni ed ibridazioni. Apple sostiene che si tratta di linee completamente differenti, tanto per vocazione quanto per esperienza d’uso, e finora stato così. Ma per quanto ancora?

Vero, è una domanda ciclica questa e altrettanto ciclicamente si finisce per constatare il mantenimento di uno status quo che soddisfa ambo le parti soprammenzionate. A New York, però, qualche segno di cambiamento c’è stato. I nuovi iPad Pro sono sulla carta dei mostri di potenza, con un design fresco e qualitativo già al colpo d’occhio. Con quei bordi così ristretti oseremmo dire che è pure Mac-like. A rendere chiara la natura differente dai Mac è il software, con iOS 12 che nel complesso va pure a frenare le potenzialità dell’A12X Bionic presente sotto la scocca. Dall’altro lato, chi cerca una UX più tradizionale può contare sul rinnovato MacBook Air, con CPU Intel e il consueto macOS. Allo stato attuale tutto bene, possiamo dire. Ognuno ha il suo posizionamento all’interno della gamma, senza pestarsi i piedi.

A questa conclusione arriva pure la riflessione di The Verge, esaltando l’ampia scelta ora a disposizione. Tuttavia non mancano punti di contatto tra i due mondi, quantomeno a livello di prezzi e fascia d’utenza. Buona parte delle cose che può fare un MacBook Air le fa – o le potrebbe fare – pure un iPad Pro, specialmente se accompagnato da una tastiera fisica. Questo è però un accessorio separato, mentre i MacBook lo hanno integrato, insieme ad un dispositivo di puntamento di precisione come il trackpad, rimpiazzato in parte su iPad dalla Apple Pencil, anch’essa opzionale e costosa. D’altro canto, i tablet offrono l’opzione LTE che sui laptop di Cupertino tarda ad arrivare né forse mai arriverà. A livello di prezzi, prendendo in considerazione il medesimo quantitativo di storage e il solo Wi-Fi come connettività, un iPad Pro configurato con Pencil e Smart Cover Folio, viene a costare sui 1.643 €. Quindi più del MacBook Air di simile grado, che si ferma a 1.629 €. Sul piano puramente hardware, alla RAM doppia del Mac l’iPad risponde col quadruplo dei core disponibili sull’A12X, il quale arriva a prestazioni semplicemente incredibili, sia in single-core che multi-core.

Risultato Geekbench di iPad Pro 2018 tratto dal tweet di @stroughtonsmith

Facciamo un fast forward fittizio e andiamo idealmente a giugno 2019.

Alla WWDC Apple annuncia iOS 13, con un’interfaccia profondamente rivisitata e numerose funzioni avanzate, incluso il supporto ad unità d’archiviazione esterne USB-C, proprio per far uscire l’animo pro nascosto degli ultimi iPad Pro. Oltre a Photoshop ed AutoCAD, ecco che finalmente avviene il grande passo e vengono presentate le versioni iOS di Final Cut e Logic, condividendo tramite Marzipan il codice con le corrispettive app su macOS. Fantasticando il tutto nello schermo dell’immagine sottostante, nell’assetto d’uso un iPad sarebbe poi così tanto diverso da un MacBook?

Continuando il volo pindarico, supponiamo che il software arrivi davvero su questo ottimo hardware, quello che mancherebbe a quel punto sarebbe solo un “puntamento orizzontale”, perché armeggiare col dito o la Pencil sul display non è altrettanto veloce, preciso e comodo rispetto a tenere la mano sollevata per toccare lo schermo. In fondo, Microsoft Surface con la sua tastiera con trackpad qualcosa da insegnare ce l’ha.

Grazie a questo scenario si capisce che Apple sta tenendo in piedi la netta distinzione proprio con il software. Distinzione che sembra svolgere più un ruolo di paciere, atta a non sollevare perplessità riguardanti le potenzialità dei dispositivi. La diversità della gamma mobile Apple che The Verge ritiene oggi giustamente un vanto, domani rischia di essere una gatta da pelare. Le sovrapposizioni e la cannibalizzazione tra le linee non vanno temute, dopotutto se Apple vende più A che B nella stessa fascia di prezzo è sempre lei a guadagnare ed ottenere informazioni utili circa le preferenze degli utenti, ma ad un certo punto dovranno decidere come e dove indirizzare i maggiori sforzi. Bisogna avere la capacità e la determinazione di guardare al futuro con l’iPad Pro, ma si è capito che oltre una certa soglia di crescita non si può andare ignorando completamene le cose che servono e che già funzionano su piattaforma desktop. Si deve rimodellarle, certamente, ma se nel lungo termine il tablet dovrà sostituire il computer nelle mire di Apple, allora questo non potrà non essere in grado di realizzare i compiti del suo antenato.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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