Pixel 2 XL un anno dopo: la prospettiva del prezzo

Il Nexus 4 è stato il primo smartphone che ho usato ad avere Android “intatto”, così come ideato da Google. Inutile dire che il terminale in sé non era chissà cosa, ma l’esperienza d’uso con il sistema operativo originale, senza schifezze o launcher alternativi, mi ha fatto apprezzare per la prima volta Android. Ho sempre continuato a preferire iOS per svariati motivi che non sto qui ad elencare, ma dopo il 4 ho comprato anche il Nexus 5 e mi è piaciuto un sacco. Col passaggio alla linea Pixel ci ho dato un taglio, visto che il cambio di rotta su dispositivi premium non si abbinava bene con la mia esigenza di uno smartphone secondario per seguire lo sviluppo di Android stock. Dopo un anno con altri prodotti Android molto belli e costruiti meglio, ho sentito la mancanza di quell’esperienza d’uso, degli update più frequenti e delle novità che Google ha iniziato a dedicare in esclusiva soltanto alla sua linea. Così all’uscita del Pixel 2 XL mi sono deciso ad acquistarlo, complice anche il nuovo design che mi piaceva molto.

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Pochi minuti dopo averlo ricevuto ho notato i limiti dello schermo OLED, in particolare l’eccessivo cambiamento di colore con leggerissime inclinazioni, che trasformavano improvvisamente il bianco in azzurro. Deludente non rende l’idea a sufficienza, difatti ho deciso di restituirlo ed ho anche scritto un articolo per parlarne. Non le ho mandate a dire, al punto che poteva sembrare quasi uno sfogo, ma in realtà il mio ragionamento era piuttosto misurato al di là di qualche battuta ironica dovuta all’enfasi del momento. In particolare, a riguardo dello schermo, ritengo importante questo passaggio:

Fosse un entry level pure pure, ma il fatto che si trovi su uno smartphone da 1000€ certo non aiuta.

Ne riparlo oggi, a distanza di un anno, perché in questo periodo di sconti abbiamo scovato il Pixel 2 XL in offerta a 329€ tra le SaggeOfferte e l’ho comprato immediatamente. Altri utenti che l’hanno preso dopo la nostra segnalazione si sono stupiti e qualcuno mi ha proprio chiesto: ma non avevi detto che lo schermo era una schifezza? Certo che l’ho detto, lo hanno detto tutti e lo sapeva pure Google, al punto che più avanti hanno iniziato a produrlo con un pannello migliore ed hanno pure annunciato una estensione della garanzia del produttore a 2 anni per eventuale insorgenza di burn-in (con tutte l’accortezza del caso nell’evitare di parlare di reali problemi). Schermo a parte, però, pagare un Pixel 2 XL a 329€ con tanto di cover originale in omaggio del valore di 45€, era indubbiamente un affare da non lasciarsi scappare.

In pratica chi è riuscito a prenderlo lo ha effettivamente pagato 284€, un prezzo al quale si comprano sicuramente buoni smartphone oggigiorno, ma nulla di così valido e che beneficia del supporto software diretto di mamma Google. La fotocamera, ad esempio, è ancora tra le migliori in assoluto del mercato ed è quasi identica a quella del più recente Pixel 3, infatti funziona già anche la nuova modalità notte che è davvero incredibile. Manca solo lo scatto Super Res Zoom, che richiede il più aggiornato Pixel Visual Core degli ultimi modelli.

Che a questo prezzo ci potessero arrivare degli esemplari delle ultime batch produttive era impossibile. Io credo, ma non ho conferme ufficiali, che Unieuro abbia concordato l’acquisto in blocco di vecchie scorte, ma la cosa non mi ha turbato. Già mi è sembrato quasi di rubare la marmellata ad un bambino visto il prezzo pagato, figurarsi se mi potevo lamentare non ricevendo un esemplare con lo schermo migliorato. È andata così, difatti, per cui mi sono trovato di fronte allo stesso identico smartphone che avevo comprato l’anno scorso, persino dello stesso colore, pagandolo però 329€ (più precisamente 284€ considerando la cover) invece di 1000€. Una differenza non dovuta chiaramente alla svalutazione del modello, che ancora oggi usato lo si paga almeno 100€ in più.

Ora non è certo il momento di fare la recensione che l’anno scorso è mancata, ma ci tenevo a scrivere queste due righe sottolineando un aspetto in particolare: la prospettiva data dal prezzo. Spendendo una cifra da top di gamma, uno schermo di quel calibro era inaccettabile per me. È l’esempio perfetto di come un OLED possa essere peggiore di un IPS se lo si confronta al bellissimo display dell’iPhone XR (recensione), fin troppo criticato per le ragioni sbagliate. Spendendo invece meno di 300€, seppur a distanza di un anno, le cose cambiano radicalmente. I vantaggi dovuti dall’acquisto di un Pixel qui diventano predominanti e già solo per gli aggiornamenti tempestivi ed il supporto software minimo garantito fino al 2020, questo ha una marcia in più rispetto a tanti altri top di gamma della concorrenza. Ecco perché l’ho acquistato e perché ne sono molto soddisfatto. So che alla lunga alcuni lamentano qualche rallentamento, ma è sempre Android, non mi stupisce. Tuttavia è uno smartphone che ha retto benissimo la prova del tempo anche sul design, che a dire il vero preferisco rispetto a quello dell’attuale 3 XL con quel notch gigante ed un chin altrettanto evidente. Lo schermo è quello che è, d’accordo, ma con l’aggiornamento almeno i contrasti migliorano e chissà che non si verifichi del burn-in che mi porterà a poter richiedere una sostituzione a Google (del tipo: quasi quasi ci spero). Comunque sia l’hardware mi soddisfa, la fotocamera è ottima e finalmente mi godo nuovamente un Android pulito con tutte le ultime novità in tempo reale. Quindi se l’anno scorso ho concluso rimpacchettando e salutando il mio primo Pixel 2 XL, oggi lo guardo e gli dico: bentornato caro mio! L’unica cosa che davvero gli manca secondo me è la ricarica Qi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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