Recensione: iPhone XR, il compromesso è riuscito

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Alcune recensioni pesano più di altre e quella dell’iPhone XR la inizio a scrivere con qualche riserva. Fin dai giorni precedenti alla distribuzione mi è capitato di esprimere apprezzamento per questo smartphone e le risposte dei lettori sono state estremamente polarizzate. Anche oggi, che molti lo hanno già visto, provato e magari acquistato, noto una netta separazione tra chi sembra non volerlo neanche regalato e chi invece, come me, lo considera un buon compromesso. Questa è probabilmente la parola chiave: “compromesso”. L’acquirente dell’iPhone XR scambia un risparmio di 300€ con la perdita di alcune caratteristiche rispetto al XS, ovvero il top di gamma del momento.

iPhone X a sinistra, iPhone XR al centro e iPhone XS Max a destra

Il compromesso prevede che entrambe le parti accettino le rispettive concessioni, ed Apple lo ha già implicitamente fatto nel momento in cui l’ha messo in vendita. Spetta quindi a noi, in qualità di potenziali acquirenti, decidere se accettare i termini dell’accordo proposto. Non c’è possibilità di negoziare, purtroppo, ma esiste un metodo per tirare sul prezzo: attendere poche settimane affinché l’iPhone XR entri nei circuiti aftermarket, che consentiranno un risparmio superiore ai 100€ entro la fine dell’anno. Al contrario del sito ufficiale, dove il listino rimane congelato, i rivenditori terzi lo adattano in base all’andamento del mercato ed alle promozioni del momento. Ma anche lì c’è un compromesso: se si compra direttamente da Apple sarà essa stessa a fornirci il secondo anno di garanzia, cosa che offre certamente maggiore serenità all’acquirente rispetto ai vari negozietti online (che spesso usano sistemi “creativi” per evadere l’IVA ed abbassare i prezzi).

L’iPhone XR è un po’ come un iPhone 9 con il design dell’iPhone X e l’hardware del XS

Nella recensione dell’iPhone XS ho detto che gli acquirenti tipo dei prodotti Apple sono restii ad accettare compromessi. Loro, o meglio, noi, abbiamo dovuto mettere da parte già da qualche tempo le valutazioni squisitamente matematiche. Quelle per cui i numeri stanno su un piatto della bilancia e sull’altra il prezzo. Non è possibile ottenere l’equilibrio quando si tratta di prodotti Apple, a meno di non dare un peso anche ad elementi non materiali. Evidentemente chi compra un iPhone lo fa, altrimenti non si spiegherebbe come fanno a venderci smartphone da 1500€ che in termini di mera funzionalità non sono poi superiori a quelli di 500€.

Lo chiamiamo “valore aggiunto” ed è quello che Apple ci dà se apprezziamo aspetti come la cura costruttiva, l’armonia del design*, la chiarezza delle interfacce, la sicurezza della piattaforma, l’ecosistema condiviso tra i vari dispositivi, la ottime app, la longevità del supporto software, la qualità dell’assistenza, ecc.. A me sembra più che legittimo che queste cose richiedano una controparte economica, è sul quid che non mi ritrovo più tanto guardando agli attuali prezzi proposti da Apple. Ecco perché ritorna possibile, e in alcuni casi necessaria, la valutazione di un compromesso.

Finalmente ritorna un po’ di colore nella lineup di iPhone dopo anni di bianco, nero e oro

L’iPhone XR non è il primo tentativo in tal senso, lo sono stati in passato anche il 5c e l’SE, seppure con logiche diverse. Il primo è uscito insieme al 5s ma era rimasto una generazione indietro dal punto di vista tecnologico, perdendosi anche l’appena nato Touch ID; per cui era davvero difficile motivarne l’acquisto. Ha iniziato a vendere sul lungo periodo come iPhone economico, grazie ad una notevole riduzione dello street price che lo ha reso finalmente appetibile. Il modello SE, o Special Edition, ha riproposto le forme del 5s con un hardware aggiornato, sfruttando le economie di scala per contenere i costi e rispondendo ad una richiesta ricorrente di smartphone più piccoli. Richiesta che in realtà esiste anche oggi ma non ha più un valore economico rilevante che può spingere i produttori ad assecondarla.

E siamo arrivati così al XR, che potrebbe sembrare il terzo tentativo di Apple di espandere la linea verso il basso. In verità, però, la mia lettura è di senso opposto. Nel 2017 è arrivato l’iPhone X, affiancato dagli 8 ed 8 Plus che raccoglievano l’eredita dei 7, ovvero della linea tradizionale di smartphone Apple che si può ripercorrere a ritroso fino al capostipite 2G. Quindi è stato il modello X a rappresentare un’espansione della gamma, ma non verso il basso. Si è passati in un solo anno dai 799€ dell’iPhone 7 ai 1189€ del X. In dollari la differenza è leggermente inferiore (il cambio ci ha penalizzato), ma il punto è che l’8 è rimasto sulla linea portante mentre il nuovo modello ha rappresentato il nuovo è ben più alto scalino.

Il bordo in alluminio riprende il colore del dorso in vetro, ma non è identico per la differenza di materiali

Guardando alla gamma 2018: l’iPhone XS non ha cambiato prezzo, il XS Max è salito alle stelle e il XR svolge il ruolo di paciere, ovvero il punto d’incontro tra il nuovo design ed il precedente prezzo. In pratica ha preso il posto di un ipotetico iPhone 9. Quindi: l’anno scorso Apple ha espanso la linea verso l’alto, oggi ha semplicemente sostituito l’8 con il XR. Da utente, estraneo alle informazioni interne ed alle strategie che solo Apple può conoscere, mi sarei augurato che dopo il primo anno di “design sperimentale” (oggi scimmiottato da tutti) l’iPhone XS avrebbe ripreso il posto di modello “standard”, lasciando al XS Max la sua posizione precedente in termini di prezzo. Questo avrebbe però causato un terremoto nella valutazione del X, che di colpo avrebbe perso diverse centinaia di Euro nell’usato. Ovviamente non è questo che ha fermato Apple, quanto piuttosto il fatto che l’iPhone X ha venduto molto bene e a prescindere dal fatto che potessero o meno ridurre il prezzo del XS, si sono guardati bene dal farlo. Ecco dunque la genesi del XR, ed ecco spiegato sia il suo prezzo che la ragion d’essere… almeno dal punto di vista del produttore.

Per il consumatore, invece, l’iPhone XR ha assunto connotazioni variegate, così come la sua scocca colorata. C’è chi lo vede quasi come un’offesa e chi apprezza la possibilità di avere le nuove specifiche tecniche dei XS ad un prezzo molto più vicino a quello del precedente 8, che costava 50€ in meno al momento del lancio. Ma vediamo di capire quali sono effettivamente le differenze punto per punto.

L’iPhone XR ha una misura interessante: un po’ più grande del X ma ancora maneggevole

Scocca e Materiali

Il case del XR riprende pari pari i materiali dell’8, con retro in vetro per la ricarica wireless e bordo in alluminio anziché d’acciaio come sul modello superiore. Meno pregiato, d’accordo, ma anche meno incline ai micro graffi che facilmente si creano sui XS. E si presta meglio alla colorazione, cosa necessaria vista l’ampia scelta che caratterizza il nuovo modello. La resistenza ai liquidi è rimasta quella dell’iPhone X, con certificazione IP67 che garantisce immersione fino ad 1 metro, mentre i nuovi XS hanno guadagnato la IP68, resistendo fino a 2 metri (secondo i dati dichiarati da Apple). Infine il peso, piuttosto elevato sul XR che con 194 grammi sfiora i 208 del più grande XS Max. Su quest’ultimo li sento di più in mano, forse perché la superficie è ampia e lo rende un po’ sbilanciato, mentre il XR “pesa” ma sembra più un mattoncino, cosa che non trovo affatto spiacevole. Ma è questione di gusti.

È meno sbilanciato del XS Max ma il peso di 194 grammi si sente tutto

Schermo e Design

Strutturalmente il XR appartiene di diritto alla generazione X, avendo abbandonato il Touch ID in favore del Face ID. Abbiamo quindi uno schermo che si estende per tutta la superficie, nell’ormai tipico formato 19,5:9, tagliato in alto dal notch per la barra sensori. Questa è proprio identica a quella del XS, sia per dimensione che caratteristiche tecniche, così come per pregi (le funzionalità) e difetti (il taglio dei contenuti in full-screen).

Notch al cubo: in questa foto si nota il bordo nero più grande intorno allo schermo del XR

Una cosa interessante è che Apple ha scelto di dare al XR uno schermo di dimensione superiore rispetto a quello del XS. Si trova più o meno a metà tra questo e il XS Max, avendo una diagonale da 6,1” (sono 5,8” e 6,5” gli altri due). Io ribadisco la posizione che ho sostenuto fin dall’insorgenza dei primi rumor sull’argomento: Apple ha fatto la scelta giusta. Per aver senso a livello commerciale, il XR deve essere appetibile per il maggior numero possibile di consumatori e non avendo una versione Max la cosa migliore è trovarsi nel mezzo. In realtà è più vicino al piccolo, ma i 7,5mm aggiuntivi sulla diagonale si notano tutti. Non a caso su questo si possono usare le app in orizzontale come sul XS Max, con la seconda colonna che appare in slideover sul lato sinistro, mentre sul XS non è possibile.

Grazie allo schermo più grande, sul XR si possono usare app con la seconda colonna in slideover

Ma arriviamo alla parte più calda, con la scintilla che infuoca i peggiori battibecchi sul XR: lo schermo LCD IPS con densità di 326ppi. Io vi direi solo: guardatelo dal vivo, confrontatelo con altri che ritenete debbano essere migliori e poi ditemi. Nell’ormai datata recensione dell’iPhone 7 avevo sottolineato l’ottima qualità del suo schermo e il fatto che il prossimo passo per Apple sarebbe dovuto essere per forza verso gli OLED, cosa che è poi avvenuta con il X. Insomma, sono il primo a riconoscere le buone doti di questa tecnologia, ma ciò non significa che ora gli IPS siano diventanti il male da evitare ad ogni costo.

I colori sono leggermente meno vividi sull’iPhone XR (al centro) ma comunque ottimi

È vero che gli OLED hanno un nero assoluto e di conseguenza un maggior contrasto, cose che si apprezzano in piena luce o nel buio profondo. Tuttavia il display Liquid Retina dell’iPhone XR ha diverse frecce al suo arco e ve ne cito giusto qualcuna: frequenza di rilevamento del tocco a 120Hz (sull’8 era a 60Hz), riproduzione cromatica molto fedele e un bianco bello pieno. Rispetto all’iPhone XS i colori saturi sono leggermente meno vividi e inclinandolo perde di più la luminosità, ma sono cose che si evidenziano principalmente nei confronti diretti e solo perché gli iPhone XS non montano semplicemente degli OLED ma i migliori in commercio.

Inoltre potrebbe interessarvi sapere che il sensore ambientale è tarato così bene che a fatica noterete il nero-non-nero, a meno di non portare in alto la luminosità nel buio. Aggiungo anche un’altra chicca: secondo quanto rilevato dagli ingegneri di Anandtech, gli schermi OLED dei XS e XS Max consumano circa 480-500 mW con sfondo nero, quindi teoricamente spenti, mentre quello IPS dell’8 (simile al XR) richiede 150mW in meno. Questo perché con l’evoluzione delle tecnologie e l’affinamento delle stesse, non esiste più un “vantaggio d’ufficio” degli OLED in termini di consumo, ma si deve vedere caso per caso.

OLED vs LCD: il Liquid Retina dell’iPhone XR non avrà neri assoluti ma si comporta benissimo

Un altro dettaglio che ritengo interessante è come Apple ha risolto il problema della curvatura degli angoli, che non è facile da ottenere con i pannelli IPS. Basta guardare un LG G6 con la sua scalettatura per capire di cosa parlo. Nel Liquid Retina è stato realizzato una sorta di anti-aliasing hardware, utilizzando pixel di minore dimensione sulla curva, così da renderla più morbida e continua come sugli OLED. Una soluzione tecnica davvero pregevole.

Grazie all’impiego di sub-pixel più piccoli sui bordi, Apple è riuscita a realizzare curve otticamente perfette su LCD

Con tutte queste parole non voglio suggerire che gli LCD siano meglio degli OLED ma solo spiegare che le differenze tra le due tecnologie non sono poi così evidenti quando si prendono a riferimento schermi di ottima qualità, come quelli utilizzati da Apple. Per cui sì, io preferisco l’OLED di iPhone XS, ed è ovvio che sceglierei questo a parità di prezzo, ma visto che ci sono 300€ di risparmio la valutazione da fare è diversa. Per giunta ricordiamoci che lo schermo del XR è più grande, non di moltissimo ma comunque più grande, e sia il contrasto che i colori sono ottimi, persino superiori a molti OLED economici che si trovano in commercio.

Purtroppo ci sono altri due aspetti di cui non posso non discutere, perché so che vi staranno frullando in testa da quando ho iniziato a parlare del display. Vi avviso che andrò rapidamente su questi, perché c’è poco da teorizzare e tanto da valutare con i propri occhi. Il primo riguarda la densità di pixel, che nel XR è di 326ppi, come da standard Retina per gli smartphone introdotto da Apple con l’iPhone 4. Molti sono infastiditi dal fatto che questo rapporto tra pixel e pollici non sia aumentato con il tempo, come se i loro occhi nel frattempo avessero guadagnato qualche decimo. E chissà perché, poi, nessuno si ricorda che anche su iPad il primo modello Retina – ovvero la terza generazione del 2012 – aveva la stessa densità di pixel dell’ultimo e fiammante iPad Pro 11” 2018, ovvero 264ppi.

Aggiungo pure un’altra informazione da tenere scolpita nella mente, ovvero che la matrice Diamond Pixel Pentile degli OLED di iPhone X/XS non utilizza esattamente tre sub-pixel RGB per ogni punto, come fanno gli IPS, ma condivide il blu e il rosso adiacenti. L’ho spiegato più approfonditamente in questo articolo ma il succo è che i loro 458ppi equivalgono all’incirca a 368ppi, che sono quindi molto prossimi ai 326 del XR.

Forse sbaglio, ma ho l’impressione che qualcuno ne faccia sostanzialmente una questione di principio. Ho sentito più volte sottolineare il fatto che su smartphone “cinesi” da 400€ ci sono OLED FullHD migliori di questo pannello IPS 720p, eppure io credo che verificando con gli occhi e non con la calcolatrice, la differenza si potrebbe rivelare a favore del XR. Diverso sarebbe un confronto con i pannelli OLED top del settore, ma quelli che costano così poco in genere valgono altrettanto. Basti pensare che Apple paga circa $100 a Samsung per lo schermo del XS Max, come potrebbero mettere qualcosa di qualitativamente simile in uno smartphone venduto a $350 al pubblico?

Altra cosa su cui ho sentito recriminare è l’impossibilità di vederci i video in FullHD. Ma se si sfrutta al 100% la densità del pannello non fa alcuna differenza che la sorgente sia 1:1 (quindi 720p nel caso di XR) o superiore. Se non riuscite a notare le sgranature dei pixel neanche da vicino, allora vedrete perfettamente anche il video a 720p. Ricordo che alcuni smartphone con schermi a “mille kappa” poi scalano come impostazione predefinita su risoluzioni inferiori, proprio perché la qualità in più non si vedrebbe e comporterebbe soltanto un aumento del consumo. Se poi riuscite a vedere i singoli pixel su questo schermo, non posso far altro che complimentarmi per l’ottima vista!

Anche un testo così piccolo si riesce a leggere poggiando letteralmente il naso sul display… avrebbe senso andare oltre? L’immagine è scalata per la pubblicazione, è solo esemplificativa della quantità di testo effettivamente visibile in una sola pagina.

Infine – non l’ho dimenticato – c’è il discorso dei bordi neri, che sono di spessore maggiore sull’iPhone XR. Questo è il secondo punto che ritengo estremamente soggettivo, perché alcuni tendono più di altri a mettere la lingua dove il dente duole. C’è ad esempio chi ancora oggi guarda il vuoto del notch e non le piccole orecchie ai suoi lati e per costoro il mm in più di bordo nero intorno allo schermo dell’iPhone XR sarà più evidente.

A me non dà alcun fastidio, specie senza cover o con quelle sottili, ma ci tengo a sottolineare un aspetto: Apple sarebbe potuta andare più vicino ai bordi laterali, realizzando una cornice asimmetrica, ma ha preferito mantenere la misura costante. La stessa cosa è stata fatta sull’iPad Pro 11” 2018, che sui lati lunghi ha un bordo volutamente superiore a quello del precedente 10,5″ per il solo scopo di mantenerlo uguale in tutte le direzioni. Altri produttori nelle medesime circostante hanno invece inseguito ad ogni costo il maggior rapporto “schermo/superficie”, senza considerare lo sgradevole risultato dal punto di vista estetico. Probabilmente ritengono l’equilibrio delle linee meno importante delle specifiche tecniche, ma preferisco la scelta di Apple. Non una ma mille volte.

Apple ha dotato l’iPhone XR dell’hardware più aggiornato

Hardware

Arrivati fin qui ci siamo già messi alle spalle due delle ragioni principali che costituiscono il compromesso che risponde al nome di iPhone XR. Per quanto riguarda le specifiche tecniche interne, infatti, questo rientra nella falsa riga evoluzionistica dell’iPhone 8, avendo un hardware di ultima generazione come i top di gamma che lo affiancano. C’è quindi il SoC Apple A12 Bionic, le cui performance si sono rivelate davvero incredibili, sia sul fronte della CPU che della GPU; e c’è un sostanziale pareggio anche per la connettività Wi-Fi 5 (il nuovo nome di quella “ac”), il Bluetooth 5.0, il GPS, ecc.. Quello che cambia è il modem LTE, che qui è di tipo Advanced con schema di antenne 2×2 MIMO a differenza di quello 4×4 LTE Gigabit dei XS. Quindi questi vanno più veloci sulle reti aggiornate, cosa niente affatto scontata per tutti gli operatori e le zone d’Italia.

Non chiamatelo entry-level: non costa poco ma offre tanto

C’è un altro piccolo passo avanti che il XR non ha compiuto quest’anno per contenere i costi, offrendo i medesimi 3GB di RAM del X invece di salire ai 4GB dei nuovi XS. Venendo da un anno di utilizzo con la medesima dotazione sul X, devo dire che l’ottimizzazione compiuta da Apple non mi fa rimpiangere la differenza. Certo la memoria in più è sempre gradita, ma sono lontani i tempi in cui c’era davvero penuria di RAM negli iPhone. Inoltre iOS ha una gestione decisamente migliore rispetto ad Android da questo punto di vista, infatti 3GB su questo smartphone reggono bene.

L’iPhone XR è velocissimo in ogni operazione grazie all’A12 Bionic

Mentre scrivo mi accorgo che l’elenco di cose che “mancano” all’iPhone XR non è poi così striminzito scendendo nel dettaglio. Ne ho già citate quattro e ce ne sono almeno altre due. Inserisco qui, nel segmento hardware, l’assenza del 3D Touch, inteso come il layer che riconosce la pressione profonda esercitata sullo schermo. Al suo posto c’è quello che Apple chiama Haptic Touch, ovvero l’attivazione di una parte di quelle funzioni attraverso la pressione prolungata, che il sistema conferma fisicamente grazie al medesimo “tocco” del Taptic Engine. Devo essere sincero: pensavo che questa differenza non l’avrei neanche notata, invece è l’unica che sento mancare usando insieme il XS Max e il XR. Avendo solo quest’ultimo ci si fa l’abitudine prima, ma arrivando da uno smartphone con il 3D Touch, il diverso metodo di accesso ad alcune funzioni può essere fastidioso all’inizio; quanto più le si utilizzano. Le poche azioni che non si possono ancora replicare con il solo Haptic Touch dovrebbero comunque essere colmate definitivamente con il prossimo iOS 13, stando alle indiscrezioni; ma già oggi ogni update mira a ridurre questo gap. Ad esempio iOS 12.1.1 abiliterà l’espansione delle notifiche sul XR che prima non c’era.

L’Haptic Touch prende il posto del 3D Touch, meno raffinato ma comunque funzionale

Multimedia

Ed eccoci arrivati all’ultimo punto del compromesso: nell’iPhone XR non c’è il teleobiettivo. Solo una fotocamera, dunque, ma è la stessa di quella del XS, che come sappiamo è stata migliorata un po’ su tutto rispetto al X. Il sensore è più grande, l’obiettivo rinnovato e con maggior angolo di campo, lo Smart HDR è più intelligente, c’è più gamma dinamica e meno rumore digitale nelle immagini. Nella recensione dell’iPhone XS Max ho spiegato che, all’atto pratico, il vantaggio nella vita reale è modesto, perché il SIP lo sfrutta per aumentare l’ISO ed usare tempi di scatto più veloci con poca luce. La qual cosa è comunque importante, perché garantisce un netto aumento di foto ben riuscite e con soggetti non mossi. Vi rimando a quella recensione per approfondire, tanto il modulo fotocamera è lo stesso sul XR e non ha senso analizzarlo una seconda volta.

Una sola fotocamera: è quella più recente montata sul XS ma non ha il tele

Quello che interessa qui, è l’assenza del teleobiettivo, che comunque non è stato migliorato sul XS ed è lo stesso del X. Senza di questo, lo zoom è sempre possibile ma non sarà ottico, quindi l’iPhone effettuerà un crop digitale dell’immagine tentando un miglioramento solo dal punto di vista software. Apple ha deciso di evidenziare la differenza anche nell’interfaccia della fotocamera, poiché sul XR non c’è il pulsante 2x ma il classico ingrandimento con il pizzico. Potevano evitarselo, secondo me, perché è un po’ più scomodo così, ma posso capire perché hanno preso questa decisione. Comunque sia il punto è: quanto è migliore l’ingrandimento ottico rispetto a quello digitale?

Beh, un po’ si nota. L’immagine ottenuta dal teleobiettivo mostra molti più dettagli rispetto quella catturata con lo zoom digitale, che tuttavia risponde abbastanza bene. Più di quanto non facesse il piccolo iPhone 8, per merito del nuovo sensore. Apple è riuscita pure a mantenere l’opzione fotografica del ritratto con una sola fotocamera, con l’unico limite che non funziona sugli oggetti ma solo sulle persone. Cosa che in fin dei conti non dà molto fastidio visto che anche il XS Max sugli oggetti ha una resa altalenante e spesso approssimativa.

Nessuna foto

La differenza sostanziale è che sul XR il ritratto si usa col grandangolo e non con il tele, cosa che offre una resa differente che si può preferire o meno a seconda delle situazioni. Il controllo a posteriori sull’immagine è invece identico, avendo la possibilità di decidere l’entità della sfocatura con un valore di f simulato che va da 1,4 a 2,8.

Si può modificare l’entità della sfocatura dopo aver scattato la foto Ritratto

Nessuna variazione per la fotocamera frontale rispetto al X, che mantiene la risoluzione di 7MP con apertura f/2,2 e video FullHD fino a 60fps. Apple la chiama TrueDepth perché funziona insieme a gli altri elementi nella barra sensori che servono anche per il Face ID. Per cui ci sono anche la modalità ritratto e le Animoji.

Grazie alla Fotocamera TrueDepth si possono usare anche le Animoji e Memoji

Buono l’audio, sempre stereo grazie alla capsula auricolare che all’occorrenza suona abbastanza forte e si combina con lo speaker inferiore. Direi che da questo punto di vista è pari al XS, entrambi leggermente inferiori per potenza al XS Max.

L’audio stereo è forte e di buona qualità, anche nelle chiamate in vivavoce

Batteria

Il teardown di iFixit ha svelto molte similitudini interne tra l’iPhone XR e il precedente 8. Grazie al maggior volume complessivo, però, la batteria supera in capacità quella del XS. E si sente. Non siamo proprio al pari del XS Max ma ci si arriva vicini, e nella giornata stress ci porta tranquillamente a sera. Da cartellino abbiamo un’autonomia di 20 ore per l’iPhone XS mentre il XR arriva a 25.

Sembra quasi un monumento

Prezzo

La questione del prezzo di questo iPhone XR richiede qualche riflessione in più rispetto agli altri. Se guardiamo solo al listino Apple e non consideriamo gli acquisti aftermarket, ci troviamo a dover decidere se i miglioramenti del XS bilanciano la spesa aggiuntiva di 300€ per il taglio di memoria base di 64GB. Dal mio punto di vista la risposta dovrebbe essere razionalmente sì, perché lo schermo rende ben meglio di ciò che i freddi numeri potrebbero suggerire e la seconda fotocamera può essere gradevole ma non è una necessità per tutti. Inoltre trovo la dimensione del XR più valida, perché ha quel pizzico di diagonale in più che si apprezza nei contenuti. Ci sono tuttavia diversi “ma” e il primo è che se si compra un iPhone si punta al massimo e in tal senso il XS risulta più appetibile.

Più modelli significano più scelta, ma anche più dubbi in fase d’acquisto

Il discorso si complica se si vogliono più di 64GB, perché solo il XR ha l’utilissimo taglio da 128GB, che richiede soli 60€ in più rispetto al base, per un totale di 949€. Con il XS, invece, si deve per forza passare a 256GB e la cosa si traduce in 1359€, aumentando la forbice tra i due modelli da 300€ a ben 410€. Insomma, non una cosa che si possa trascurare.

Se poi tiriamo in ballo anche il X, che Apple ha rimosso dal listino ma risulta ancora acquistabile in molti negozi a prezzo ridotto, allora valutare tutte le alternative e prendere una decisione secca è davvero arduo. In effetti è facile trovarlo nuovo su Ebay e da venditori affidabili a 849€, quindi meno rispetto al XR appena uscito. Un confronto tra i due risulta complesso è ancor più soggettivo, perché si tratta di guadagnare uno schermo migliore, la seconda camera, il 3D Touch e qualche finezza estetica barattandoli con un hardware inferiore su quasi tutta la linea (giusto il quantitativo di RAM si equivale). Vi dico in tutta sincerità che non ho un preferito a 360° ma probabilmente andrei sul XR perché reputo importanti sia i miglioramenti su fotocamera, dimensione dello schermo e batteria che la maggiore longevità che il SoC A12 Bionic garantisce. Tuttavia non stento a credere che dando maggior rilievo alle altre cose si possa preferire il X. Se però valutate anche l’acquisto non direttamente da Apple, dovete tenere a mente che anche il XR si trova già scontato e sarà abbastanza facile reperirlo in questi giorni del Black Friday sotto gli 800€. E a questo prezzo, secondo me, è probabilmente il miglior acquisto che si possa fare tra gli smartphone Apple del momento.

*Grave caduta di stile: la porta Lightning sul XR non è perfettamente allineata al centro della scocca

Non valuterei, però, come utile il passaggio dal X al XR. Anzi, visto che ormai siamo rientrati in un ciclo di rinnovi più tradizionali dopo il point-break dello scorso anno, per chi ha il X vale il solito discorso che non ha senso aggiornarlo con il modello S. C’è solo un’eccezione e si chiama XS Max: se volete il meglio ed uno schermo più grande dopo un anno con il X, ci sta che possiate valutare il passaggio al modello più recente per via della variante con display da 6,5” non disponibile nel 2017.

A volte ritornano: chi se li ricorda i “calzini” colorati per iPod?

Conclusione

Voto 4,5/5Col fatto che l’iPhone XR è stato presentato insieme al XS ma è arrivato un mese più tardi sul mercato, c’è stato modo e tempo di analizzarlo anche prima che fosse acquistabile. Io partivo con una buona considerazione sul suo valore, ma usandolo mi sono accorto che avevo mal interpretato l’ordine delle criticità. Sapevo che il display non avrebbe deluso perché non avevo ceduto alla tentazione di bocciarlo sulla carta, ma non credevo rendesse così bene. Vicino a X e XS si fa davvero fatica a notare la minore risoluzione e il fatto che non sia un OLED, a meno di non mettersi d’impegno per evidenziare il nero non assoluto. Davvero un plauso ad Apple per la qualità che ha richiesto al fornitore del pannello, perché questa avrà avuto un costo e sono contento si sia preferita tale fedeltà, che è evidente, rispetto ad una risoluzione superiore, che si sarebbe percepita molto meno. Ovviamente non sarebbe stato un male avere entrambe le cose, ma se sulla bilancia dei costi si è resa necessaria una scelta tra l’aumento di densità o l’utilizzo del vecchio SoC, o magari della fotocamera del X o ancora la perdita del Face ID, allora decisamente meglio così. L’iPhone XR non lesina quasi su nulla ma al tempo stesso si trova nella fastidiosa situazione di apparire come un ripiego, cosa che non gli rende davvero giustizia. È nuovo, al passo coi tempi, performante e colorato.

A tal proposito, sono davvero gradevoli le scelte cromatiche. Dal vivo mi sono piaciute quasi tutte e alla fine ho scelto l’azzurro solo perché era il più sobrio tra i nuovi, ma non vi nascondo che già mentre salivo le scale dell’Apple di Piazza Liberty stavo per ritornare indietro per fare un cambio. Lo so che è impossibile, ma quanto sarebbe bello poter cambiare il colore dell’iPhone XR dopo l’acquisto? Vi do la mia personale pagella:

  • Nero (7/10) elegantissimo ma un po’ “noioso”, rende leggermente più evidente il bordo nero intorno allo schermo.
  • Bianco (9/10) è il mio preferito, se non fosse che non è nuovo come gli altri è quello che avrei scelto (comunque è diverso dal bianco del X, sembra molto di più il 5c o il vecchio e glorioso 3Gs).
  • Giallo (6,5/10) per certi versi mi piace moltissimo, però non è bello vivido come me lo aspettavo e per questo l’ho scartato.
  • Azzurro (7/10) bello e giovane, ma senza apparire troppo vistoso, è la scelta più sicura per chi vuole provare uno dei nuovi colori ma non vuole rischiare di pentirsi.
  • Rosso (8/10) decisamente tra i migliori, non l’ho preso in considerazione soltanto perché ho già avuto il 7 Plus e l’8 come (Product)RED.
  • Corallo (6,5/10) lo vedi e ti chiedi “perché?”, però è abbastanza piacevole il colore, che non è carico come il rosso e lega pure meglio col frontale nero.

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iPhone XR sull’Apple Store Online

In estrema sintesi direi che per chi bada al sodo l’iPhone XR è un ottimo compromesso. Si potrebbe considerare come l’evoluzione dell’iPhone 8, ma avendo acquisito il nuovo design del X, il Face ID e parecchio hardware del XS, risulta molto più riuscito sia dal punto di vista tecnologico che estetico. Pure io che utilizzo come primo smartphone un XS Max fatico a trovargli dei difetti e chi arriva da modelli precedenti avrà quasi esclusivamente vantaggi. Ribadisco solo l’assenza del 3D Touch, perché essendo presente fin dall’iPhone 6s molti potrebbero averci fatto l’abitudine. L’Haptic Touch è un discreto sostituto che già con l’attuale iOS 12 consente di attivare quasi tutte le sue funzioni, ma rimane tecnicamente inferiore perché viene sostituivo un layer fisico del display con un espediente software: ovvero un tocco normale ma leggermente prolungato. Inoltre questo richiede quell’attimo in più di attesa che rende la risposta del Taptic Engine meno naturale. Nulla di drammatico, sia chiaro, ma è l’unico aspetto che quando uso il XR mi fa ricordare di non avere in mano l’iPhone “migliore”.

PRO
+ Display di dimensione indovinata, un po’ più grande rispetto ad iPhone X
+ Prestazioni eccellenti grazie all’ultimo SoC A12 Bionic
+ Fotocamera molto buona (è quella del XS)
+ Audio stereo forte sia in registrazione che in riproduzione
+ Il Liquid Retina è un LCD/IPS con ottima ressa cromatica e angoli curvi otticamente perfetti
+ C’è il Face ID completo con fotocamera TrueDepth frontale
+ Funzionano le app a doppia colonna (in slideover) come su iPhone XS Max
+ Batteria di durata convincente
+ Belle e variegate le scelte di colore
+ Con 60€ in più si può avere l’ambito taglio da 128GB che Apple ha rimosso altrove

CONTRO
- Il pannello IPS utilizzato è molto buono, ma sempre inferiore all’OLED degli iPhone X e XS
- L’Haptic Engine è in fratello povero del 3D Touch: funziona ma non altrettanto bene
- Manca la fotocamera tele: il ritratto funziona ma lo zoom digitale non è altrettanto efficace

DA CONSIDERARE
| La porta Lightning non è centrata… davvero Ive? Davvero?
| Non è leggero, in mano sembra un piccolo mattoncino, ma non a tutti dispiace
| Ad alcuni dà fastidio il maggior bordo nero intorno al display, a me no ma non compratelo nero perché si evidenzia

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.