Trapela la roadmap 2019-2020 per i Microsoft Surface (e Andromeda)

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«People who are serious about software should make their own hardware.» Chi si occupa seriamente di software dovrebbe farsi l’hardware in proprio. Questa citazione di Alan Kay è stata molto cara a Steve Jobs, che ne ha fatto una vera filosofia di vita per Apple (e anche NeXT, almeno finché le difficoltà finanziarie non l’hanno costretto a concentrarsi solo su NextSTEP abbandonando i suoi computer proprietari), valida tutt’oggi. Anche Microsoft, storicamente agli antipodi di tale filosofia, l’ha man mano abbracciata godendo dei benefici in termini di ottimizzazione hardware/software. Non ha funzionato bene in tutti gli ambiti in cui ha tentato, ma per i Surface sì. Sono prodotti in grado di reggere la competizione sul piano qualitativo con iPad e Mac senza timori reverenziali, al di là del discorso sistema operativo su cui entrano pure punti soggettivi. Rinnovati di recente, ecco che arriva un primo excursus su ciò che attende gli utenti, attuali e potenziali, di questa gamma hardware a marchio Microsoft.

A parlarne è stato Brad Sams su Thurrott.com, che nel mondo Microsoft ha una caratura simile a quella di Mark Gurman lato Apple, grazie a solide fonti interne ed esterne per le sue indiscrezioni. Originariamente un rumor riservato per il suo libro fresco d’uscita dedicato proprio allo sviluppo della serie Surface, ha realizzato che il paywall era stato già scavalcato da alcune pubblicazioni, optando quindi per parlarne pubblicamente in prima persona. Si inizia dal Surface Laptop, la cui più recente versione (non ancora in vendita in Italia, arriverà nella prima parte del 2019) è visibile sopra. Per questo modello l’azienda di Redmond potrebbe optare per allontanarsi da Intel: niente ARM, tuttavia, l’opzione più favorita sarebbe la prossima generazione di AMD Ryzen, basati sull’architettura Zen 2. In ogni caso Microsoft sta monitorando attentamente ogni carta a sua disposizione sul tavolo, pertanto potrebbero decidere di restare con Intel o addirittura tentare la strada Qualcomm. Il tempo c’è, dal momento che si parla di fine 2019.

Un altro membro della famiglia non sarà invece aggiornato l’anno prossimo: si tratta del Surface Studio. Per l’all-in-one di casa MS le aspettative sono sul 2020. Il quadro preliminare appare molto interessante, dato che nelle intenzioni del team d’ingegneri guidato da Panos Panay la struttura AIO dovrebbe diventare più modulare, che permetterà aggiornamenti hardware relativamente facili nonché la possibilità di vendere come componente separato anche il solo display. Vedremo cosa sapranno tirare fuori al momento opportuno, attendendo nel frattempo da Cupertino il nuovo Mac Pro che dovrebbe anch’esso fare del design modulare uno dei suoi principali punti di forza.

La gamma Surface non è però solo computer tradizionali, ché anzi sono arrivati dopo. Si sta espandendo sugli accessori, come hanno mostrato le Surface Headphones alcune settimane fa, e il prossimo passo potrebbero essere gli smart speaker. Previsto per la primavera del 2019, questo dispositivo è pensato per agire in stretta simbiosi con uno smartphone prendendosi carico di varie sue funzioni in forma vocale, prevedibilmente grazie all’aiuto di Cortana. Non è chiaro se sarà a tutti gli effetti un concorrente di Echo e HomePod o farà categoria a sé stante, ma anche qui come per il Surface Studio modulare ciò contribuisce a creare curiosità attorno.

E “Andromeda”? Il chiacchierato rilancio di Microsoft nel settore mobile… Non sarà un rilancio. Stando a quanto riporta Sams, la struttura pieghevole con doppio schermo non è stata abbandonata ma avrà dimensioni superiori a quelle di uno smartphone. Potrebbe in ogni caso svolgerne le funzioni, ma non nascerebbe per tale scopo. Dovremo attendere l’autunno del 2019 per saperne di più. Infine, per lo stesso periodo è previsto un refresh del tablet Surface Pro, più sottile, con maggiori colorazioni tra cui scegliere e soprattutto l’arrivo della USB-C, sinora rimasta esclusa e presente solo nel più economico Surface Go. Di carne al fuoco ce n’è indubbiamente, bisognerà vedere quanta ne arriverà. Come qualsiasi indiscrezione è suscettibile di errori e/o cambiamenti di programma. Terremo un occhio aperto sugli sviluppi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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