Apple Music ha ora un suo player online (anche se non ufficiale)

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Prosegue senza soste la crescita di Apple Music. Il servizio musicale cupertiniano continua a conoscere un ottimo gradimento del pubblico, che lo sta consacrando sempre più a seconda forza del mercato streaming audio dopo Spotify. Non è tutto rose e fiori, naturalmente, ma la perdita prossima della sezione Connect non sarà vissuta con troppi rimpianti, lasciando spazio ad altre migliorie. Ciò che allo stato attuale manca ad Apple Music è di fatto una versione online, utilizzabile da browser come permettono di fare altri servizi concorrenti. Poco prima della WWDC 2018, un aggiornamento del widget destinato all’incorporazione in altri siti aveva fatto pensare che Apple fosse al lavoro su una web app completa, ma alla fine non vi sono stati riscontri. Dove non arriva la mela, ci pensano gli sviluppatori di terze parti come Naveed Golafshani su Reddit.

Concepito principalmente per rendere usufruibile Apple Music anche su Linux, dove iTunes non è presente, playapplemusic.com può essere utilizzato su qualsiasi piattaforma, anche mobile grazie ad un layout adattabile. Almeno per ora solo in inglese, si possono cercare brani e vedere le principali playlist anche senza essere autenticati. L’ascolto richiede il login, che avviene direttamente attraverso le interfacce Apple a garanzia di buona fede del progetto, peraltro open source su GitHub. Effettuato l’accesso si sbloccano anche tutte le altre funzionalità, come la sezione Per Te e la propria libreria musicale con tanto di playlist. Si può scegliere la qualità audio tra 64 e 256 kbit/s, impostare il volume e gestire la coda di riproduzione, offrendo un’esperienza non proprio uguale ma comunque parecchio vicina a quella dell’applicazione su iOS e Android. La mancanza più rilevante, oltre all’impossibilità dell’ascolto offline, sono le stazioni radio.

Forse la maggiore critica osservabile è un aspetto più simile a quello di Spotify che non di Apple Music, ma a caval donato gli abbonati difficilmente guarderanno in bocca e si tratta di un lavoro ben realizzato. Resta il dubbio sulla sua durata: il dominio, come fatto osservare già da altri utenti su Reddit, si presta a possibili attenzioni particolari da parte di Apple con tentativi di acquisirne il controllo e più in generale potrebbero esserci da parte dell’azienda azioni per buttare giù in toto il player non ufficiale. Prima che ciò accada, la speranza è che il lavoro di Golafshani possa spronare Apple a realizzare nei prossimi mesi la propria versione online di Music, integrandola magari tra le web app di iCloud.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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