Qualcomm ottiene da una corte cinese il ban alla vendita locale di vari iPhone, Apple ricorre

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Mancano più di 4 mesi al confronto in tribunale tra Apple e Qualcomm, esito inevitabile a seguito dell’assenza di un qualsiasi accordo extragiudiziale. Nel frattempo, però, altri campi di battaglia si sono già aperti e rischiano di avere impatti di per sé pesantissimi. È in Cina, come riportato da Bloomberg, che Qualcomm ha inferto un grave colpo all’azienda di Cupertino, ottenendo varie misure restrittive in un mercato che per la mela si può considerare il secondo di casa.

La Corte Intermedia del Popolo di Fuzhou ha infatti dato ragione al chipmaker di San Diego nelle dispute concernenti il mancato pagamento delle royalties su tecnologie adoperate da Apple negli iPhone. In attesa di quantificare i risarcimenti monetari, è stata subito imposta come misura preliminare la cessazione dell’uso dei brevetti violati, che di fatto comporta anche lo stop immediato alle vendite locali per qualsiasi modello di iPhone che non siano XR e XS. Un colpo durissimo, considerato quanto Apple abbia sempre coccolato il mercato cinese e in un periodo dove le vendite delle ultime generazioni appaiono in difficoltà a livello globale. Don Rosenberg, vicepresidente esecutivo di Qualcomm, commenta positivamente la sentenza: «Apple continua a beneficiare delle nostre proprietà intellettuali rifiutandosi al contempo di versare il giusto compenso per il loro uso. Quanto stabilito dalla corte rappresenta un’ulteriore conferma della forza del vasto portfolio di brevetti detenuto da Qualcomm.»

Dal canto suo, come prevedibile, Apple non ha affatto intenzione di concedere una facile vittoria a Qualcomm ed ha subito annunciato ricorso in appello: «Gli sforzi promossi da Qualcomm per bloccare la vendita dei nostri prodotti è un’altra mossa disperata da parte di un’azienda le cui pratiche illegali sono oggetto di investigazioni presso varie autorità mondiali. Tutti i modelli di iPhone continueranno ad essere disponibili per i nostri clienti in Cina. Qualcomm si sta rivalendo su tre brevetti, incluso uno già invalidato, per i quali non aveva mai avanzato rivendicazioni. Perseguiremo tutte le opzioni legali disponibili nelle sedi opportune.»

L’appello, tuttavia, potrebbe non essere stato depositato a Fuzhou bensì in California, facendo in modo che sia una corte americana a bloccare Qualcomm nel richiedere l’applicazione di azioni restrittive contro Apple finché la questione non verrà risolta “tra le mura domestiche”. Il precedente, come riporta Bloomberg, arriva da un’altra causa di brevetti in corso da qualche anno: quella tra Huawei e Samsung. Nonostante ad inizio 2018 il colosso cinese avesse ottenuto sul terreno di casa un’ingiunzione che impediva alla rivale di proseguire la vendita dei Galaxy coinvolti, qualche mese dopo con una controffensiva nei tribunali americani Samsung è riuscita ad ottenere una sospensione de facto della sanzione, consentendole di proseguire in tutta tranquillità l’operato commerciale. Tuttavia, un conto è una battaglia tra due aziende estere dove un giudice USA è più facile dia contro la parte cinese, un altro è quando il procedimento coinvolge da ambo i lati realtà statunitensi. Una ripetizione a favore di Apple potrebbe non essere poi così scontata in questo caso. Nell’attesa, business as usual.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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