I software sviluppati da Apple per macOS attingono ai framework di sistema per la compatibilità con i vari formati audio, foto e video. Questo metodo è molto efficiente perché sposta all’esterno dell’applicazione la complessità dovuta ai codec e così vi possono accedere tutti i software. Per quanto riguarda il video, un tempo si utilizzava il framework QuickTime 7, che era il più avanzato nel 2005 ma oggi ha decisamente fatto il suo tempo. Tutti i nuovi formati sono stati integrati in AVFoundation nelle ultime versioni di macOS, lasciando a QuickTime 7 il compito di amministrare quelli più vecchi e in disuso. In un documento sul proprio sito di supporto, Apple fa sapere che nelle versioni successive a Mojave – che escluderanno definitivamente le app a 32-bit per le quali oggi vediamo solo un avviso – QuickTime 7 sarà escluso e, di conseguenza, non saranno più trattabili nativamente tutti i formati “Legacy”.
Tra questi si trovano delle cariatidi, come Flash Video, DivX, Windows Media, ecc.. ma nell’elenco ci sono pure VP9 e AV1. Questi nomi saranno probabilmente noti ai più, poiché si tratta dei formati video aperti e liberi da royalty promossi da Google. Il primo è il più noto ed è integrato in Chrome già da diversi anni, infatti nel 2014 Google ha iniziato a convertire tutti i video 4K di YouTube in VP9 per poter sfruttare la sua maggiore efficienza. Il secondo è un’evoluzione ancora più recente (il nome esteso è AOMedia Video 1), che promette di essere il 25% più efficiente dell’attuale HEVC. È fuor di dubbio, quindi, che almeno in questo caso non si tratti di formati legacy come indicato da Apple.
Il fatto che saranno deprecati con le prossime versioni di macOS potrebbe richiamare alla mente quanto avvenuto con il Flash Player su iOS, che Steve Jobs dichiarò morto molto prima che il resto del mondo se ne accorgesse. In questo caso, però, le cose sono ben diverse. YouTube non è certo in difficoltà o arretrato tecnologicamente, semplicemente Google ha scelto di utilizzare un formato royalty free e che promette anche di essere migliore di quello sviluppato dal consorzio MPEG. È pur vero che potrebbe tranquillamente rimanere una sua esclusiva, mantenuta semplicemente a proprio uso e consumo, ma quel che Apple farà sarà l’esclusione del supporto nativo a VP9 e AV1, aggiungendo:
Third-party developers may continue to offer compatibility with some formats by building support directly into their apps. Contact developers of third-party apps for more information about media formats supported in their apps.
Pare dunque che si potrebbe ritornare ad un sistema a plugin, che renderebbe la futura integrazione di questi ed altri codec “minori” in modo abbastanza semplice in tutto il sistema, sempre che gli interessati ne realizzino il codice. Questo richiama alla mente il vecchio e compianto Perian, che consentiva a QuickTime di leggere tutti i formati video più recenti e popolari, offrendo agli utenti la possibilità di mantenere un’esperienza 100% nativa senza però essere limitati dai pochi codec di macOS come invece succede oggi.