Recensione: B&O Beoplay E8, auricolari true wireless di lusso

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Non so a voi, ma a me il marchio Bang & Olufsen affascina tantissimo. Mi è capitato di vedere diversi prodotti con il logo B&O nelle riviste di arredamento e non solo in quelle dedicate all’audio, perché il loro design trascende spesso lo scopo senza sminuirlo (consiglio il volume The Art of Impossible). Ciò non di meno ne apprezzo la qualità costruttiva e la firma sonora, che ritroviamo anche nella linea più giovane Beoplay. Le cuffie H7 (recensione) hanno un posto di rilievo nella mia collezione anche se non sono le più tecnologiche o con l’audio sostanzialmente migliore, proprio per la riuscita combinazione di stile e qualità. Quando sono usciti gli auricolari true wireless Beoplay E8 non ho dunque saputo resistere.

Sono cari ma l’aspettativa di elevata qualità viene immediatamente ripagata appena si toccano con mano. La dotazione di serie è piuttosto classica, con un case da trasporto che funge anche da batteria, diversi gommini ed un cavo microUSB per la ricarica.

Il case è davvero compatto, con una forma che ricorda un sasso levigato e rifinito con una copertura di pelle martellata ed il logo B&O incassato. Un pratico laccetto da trasporto sporge sul lato sinistro, utile ma soprattutto molto bello e realizzato con un tessuto robusto.

A primo acchito mi aveva lasciato dubbioso proprio la connessione per la ricarica, visto che sul retro avevo notato uno spazio che sembrava potesse ospitare una porta USB-C, ma in realtà è un LED di stato che ci indica la fase di ricarica.

Aprendo il case si vedono i due auricolari, trattenuti magneticamente all’interno delle loro sedi. Qui il logo B&O è davvero evidente e siccome mi piace moltissimo devo dire di aver gradito. Bello il bordo metallico che circonda la superficie frontale, che li impreziosisce e richiama il design delle cuffie del brand.

Si nota che non sono piccoli, ma il finale si assottiglia per inserirsi comodamente nelle orecchie, avendo cura di abbinare il giusto gommino. L’ergonomia non è male, ma non è neanche al top come mi aspetto da B&O. In particolare con il tempo si avverte la presenza ingombrante dell’elemento circolare, anche se questo dipende sicuramente anche dalla conformazione delle proprie orecchie.

L’auricolare in sé è leggerissimo, non è il peso a dar fastidio, è proprio la forma della zona esterna ad essere un po’ troppo ampia, specie se si è abituati ad un prodotto snello come AirPods (recensione).

Una volta indossati, il controllo avviene tramite l’area esterna, iniziando dall’accensione con un tocco su quello destro. Non vedendo altri pulsanti si potrebbe pensare che i comandi siano esigui, ma in realtà ce ne sono diversi e ci vuole un po’ per abituarsi ad usarli. Ad esempio il pairing si attiva toccando per 5 sec il logo B&O su entrambi gli auricolari.

L’abbinamento con lo smartphone è stato istantaneo e semplice, poi con l’app nativa è anche possibile modificare l’equalizzazione con alcuni preset e definire il funzionamento del DSP che ci consente di far passare in cuffia il suono esterno con la modalità transparency. Avete capito bene, in pratica è il contrario della riduzione del rumore, e nasce per offrire la possibilità di utilizzare gli auricolari anche in ambienti urbani senza rimanere isolati dai potenziali pericoli dell’ambiente o per poter contestualmente parlare con altre persone.

Vi elenco qui tutti i controlli possibili:

  • play/pausa: singolo tocco auricolare dx
  • transparency: singolo tocco auricolare sx
  • volume (+): tocco prolungato auricolare dx
  • volume (-): tocco prolungato auricolare sx
  • traccia (>): doppio tocco auricolare dx
  • traccia (<): doppio tocco auricolare sx
  • risposta chiamata: singolo tocco su uno dei due auricolari
  • rifiuto chiamata: tocco prolungato su uno dei due auricolari
  • chiusura chiamata: doppio tocco su uno dei due auricolari
  • pairing: tocco prolungato su entrambi gli auricolari
  • assistente vocale (dello smartphone in uso): triplo tocco auricolare destro

Questo schema avrà ben chiarito cosa intendevo dicendo che i comandi sono tutt’altro che esigui, ma onestamente qui si è persino esagerato. Le ho usate per mesi e vi giuro che ancora oggi non ricordo tutti le combinazioni possibili. È vero che non le ho in esclusiva, visto che adopero più spesso gli AirPods, ma se guardo questa lista la prima parola che mi viene in mente è: gimmick. Non credo esista una traduzione più chiara, ma l’impressione è di dover tappare, triplotappare, ecc.. con un eccesso di movimenti rispetto alla semplicità che sarebbe invece auspicabile. La risposta al touch non è male, nel senso che di norma recepisce bene anche i comandi complessi, ma l’utilizzo nel quotidiano rimane un po’ legnoso. Probabilmente esiste una via più giusta posizionata a metà tra l’eccesso di semplicità degli AirPods, a cui mancano comandi, e quanto fatto da B&O con le E8.

Dal punto di vista funzionale ho notato anche qualche piccolo attrito. L’allineamento tra i due auricolari è perfetto (gli aggiornamenti hanno migliorato in tal senso), ma quando si prendono vanno comunque accesi mentre per spegnerli basta rimetterli nella confezione. C’è da dire, però, che il mio punto di riferimento sono gli AirPods e ancora oggi non ho trovato nulla che funzioni così bene come quelli. Anche per il fatto di essere completamente paritetici: negli E8 il destro è l’auricolare principale ed è l’unico che si può usare singolarmente per le conversazioni telefoniche. In tal senso si comportano abbastanza bene, solo la riduzione del rumore in caso di vento si è dimostrata al di sotto della aspettative.

L’autonomia è buona, ci si fanno 3h di ascolto senza problemi con una singola carica e la custodia fa il pieno agli auricolari per altre due volte. Diciamo che non si rimane facilmente a secco, anche se ho notato che scaricano un po’ troppo da spenti, per cui se non si usano per diversi giorni conviene accertarsi che la custodia sia bella carica per mantenerli sempre in tiro.

Parliamo ora dell’audio, che è chiaramente tra gli aspetti più importanti. Non aspettatevi un volume esagerato, ma la qualità è il timbro sono quelli tipici di B&O. L’ascolto è sempre molto piacevole, con una riproduzione equilibrata e ricca di sfumature. Ovviamente è possibile applicare una sorta di equalizzazione tramite l’app con l’originale sistema ToneTouch, in cui si può indirizzare il suono in diverse direzioni per enfatizzare aspetti come warm, excited, relaxed e bright, ma è un sistema che non trovo molto intuitivo. O meglio, forse intuitivo lo è ma non offre una buona granulosità delle impostazioni. Anche passando alla modalità con slider.

Basandomi sull’equalizzazione predefinita, quello che secondo me manca un po’ è il senso di immersività e spaziosità dello stage, che ho avvertito in particolare nei brani di elettronica. Buona la riproduzione delle voci, con estensione e dinamica convincenti, seppure avrei gradito un po’ di colore in più per quelle graffianti, che qui risultano un po’ meno comunicative.

Nel complesso l’ascolto è bilanciato per soddisfare un orecchio esigente senza eccedere su nessun range di frequenza. Il risultato mi piace e lo ritrovo in parte anche nelle cuffie del brand, che puoi indossare per ore e riescono a rendere piacevoli anche i brani più “rumorosi”, ma proprio per questo motivo potrebbero non soddisfare chi cerca il colpo in pancia. Non vorrei sembrare ingeneroso nei confronti delle Beoplay E8, perché non sono state per nulla deludenti sul fronte audio, bisogna solo sapere cosa aspettarsi. Il loro carattere risiede principalmente nella pulizia e in quella che potrei definire “moderazione”.

Conclusione

Voto 3,5/5Nella corsa agli auricolari true wireless è facile finire impantanati in qualche proposta economica disastrosa. Non sapete quanta cineseria mi inviano senza che io neanche la chieda e nella maggior parte dei casi mi rifiuto proprio di pubblicare una recensione. Auricolari che non si allineano rapidamente, si disaccoppiano o introducono lunghi delay, per poi avere comunque una qualità audio davvero deprimente. I Beoplay E8 sono l’esatto opposto, non a caso si pagano una discreta fortuna. C’è indiscutibilmente una parte che si paga per il brand, e questo è logico, ma la casa danese ci ripaga con una fattura eccellente e la sua cura dei dettagli. Il design dell’auricolare in sé non è però particolarmente originale e neanche il massimo dell’ergonomia, per cui mi sento in diritto di non perdonare proprio tutto tutto a B&O, questa volta. Di certo il funzionamento è fluido, l’audio non ha incertezze e il prodotto si presenta lussuoso come il prezzo suggerisce. Tuttavia credo si sia inseguita fin troppo la volontà di fornire tanti comandi, superando la soglia che considero “la giusta dose”. Magari un tasto fisico aggiunto al touch avrebbe consentito di rendere tutto più semplice, ma è pur vero che avrebbe tolto un po’ di eleganza al prodotto. Tutto sommato gli E8 mi sono piaciuti e la qualità di riproduzione è in linea con le aspettative, quindi buona. Però realizzare dei buoni auricolari non è una cosa facile, specie quelli true wireless. A parte il suono, che per la categoria di prodotto difficilmente potrà ambire a quello di buone cuffie, conta moltissimo l’ergonomia, sia quella relativa alla calzata nell’orecchio che dell’uso. Temo che da questo punto di vista Apple abbia stabilito un benchmark difficile da battere ed è forse colpa degli AirPods se non sono pienamente soddisfatto dai Beoplay H8, in special modo considerando il prezzo di vendita di circa 250€ su Amazon. Per questo motivo mi ritrovo per la prima volta ad assegnare un voto inferiore alle quattro stelle ad un prodotto B&O: il brand e lo stile sono importanti, ma non si deve mai perdere di vista la funzionalità.

PRO
+ Costruzione e design eccellente (del case)
+ Auricolari leggerissimi
+ Buona qualità audio
+ Possibilità di equalizzazione tramite l’app
+ Comoda funzionalità Transparency
+ Tantissimi controlli con le due superfici touch (fin troppi direi…)
+ Autonomia molto valida e rapide da caricare

CONTRO
- Prezzo importante
- Auricolari un po’ scomodi nelle lunghe sessioni d’ascolto
- Non proprio intuitive da usare

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.